I parlamentari vogliono il carovita: la richiesta solleva un polverone

L a notizia, anticipata giovedì mattina dal «Blick», ha sollevato un polverone, anche per il tempismo: mentre affossavano la compensazione integrale del rincaro per i beneficiari di rendite AVS (negando un supplemento di 0,3 punti al 2,5% già concesso), i parlamentari si attivavano per ottenere un adeguamento delle proprie indennità del 3,2%. «Non c’è niente per i pensionati, ma i parlamentari vogliono più soldi per loro», ha titolato il quotidiano zurighese, seguìto a ruota dal «Tages-Anzeiger»: «Avaro sull’AVS, generoso con sé stesso». La «NZZ» ha rincarato, parlando di «Azione “io penso a me”». Gli uffici delle due Camere hanno deciso, infatti, di presentare un’iniziativa di commissione che chiede di adeguare le indennità dei parlamentari e dei gruppi. La Legge prevede che all’inizio di ogni legislatura sia versata un’adeguata indennità di rincaro. Rispetto agli ultimi aggiustamenti, avvenuti nel 2010 e nel 2012, il rincaro ammonta a oltre il 3%. «Allo stato attuale non è stata presa alcuna decisione sulla percentuale per l’adeguamento», hanno comunicato giovedì pomeriggio i servizi sul del Parlamento. Gli Stati ne parleranno in giugno, il Nazionale in settembre. L’adeguamento entrerebbe in vigore all’inizio della prossima legislatura. Fra retribuzione di base, diaria per le sedute, contributi previdenziali e altre spese, un consigliere nazionale riceve in media un’indennità di 132 mila franchi e un consigliere agli Stati di 142 mila. Se fosse confermato l’importo del 3,2%, l’adeguamento sarebbe di 4.240 franchi per i deputati e di 4.560 per i «senatori». La misura, benché prevista dalla legge, farà discutere anche in aula. Il capogruppo dell’UDC Thomas Aeschi ha scritto su Twitter che il suo partito la combatterà con forza