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«I russi e gli ucraini sono un unico popolo, e in questo senso tutta l'Ucraina è nostra»

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Ats
20.06.2025 20:33

«I russi e gli ucraini sono un unico popolo, e in questo senso tutta l'Ucraina è nostra». È un Vladimir Putin particolarmente assertivo quello che si presenta alla platea del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Anche se all'affermazione shock fa seguire toni solo in parte più concilianti: la Russia, fa capire, continuerà a riconoscere l'indipendenza di Kiev ma a patto che sia uno «Stato neutrale» (quindi non entri nella Nato) e ceda i territori occupati dalle truppe di Mosca.

La Russia, ha assicurato il capo del Cremlino partecipando ad un dibattito insieme ad alcuni ospiti stranieri, «non cerca la capitolazione dell'Ucraina, ma solo il riconoscimento delle realtà emerse sul terreno». E a questo fa seguire un'altra frase ad effetto. «E' una vecchia regola - afferma - dove c'è il piede del soldato russo, quello è nostro».

Una regola che non sembra valere solo per i territori dove le sue truppe sono già presenti. Il leader russo non esclude infatti di puntare a conquistare la città settentrionale di Sumy, nell'avanzata delle truppe che hanno la missione di creare una «fascia di sicurezza» in territorio ucraino lungo il confine con la regione russa di Kursk, che le forze di Kiev hanno cercato di invadere, venendo respinte dopo molti mesi di combattimenti. La profondità di questa zona cuscinetto che i russi stanno cercando di creare è «tra i 10 e i 12 chilometri», ha spiegato Putin.

«Più in là c'è Sumy, il capoluogo regionale - ha aggiunto -. Non abbiamo questo obiettivo, di conquistare Sumy, ma in principio non lo escludo».

Intanto, comunque, le truppe di Mosca continuano ad avanzare anche su altri fronti. Nella regione di Kharkiv, per esempio, ad est di quella di Sumy, dove il ministero della Difesa ha annunciato la conquista di un nuovo villaggio, Moskovka, immediatamente a nord della città di Kupyansk. Ma Putin non ha potuto ignorare le preoccupazioni emerse proprio al Forum di San Pietroburgo per il futuro dell'economia russa.

«Alcuni specialisti ed esperti evidenziano i rischi di stagnazione e persino di recessione e questo, ovviamente, non può essere tollerato in nessuna circostanza», ha dichiarato il capo del Cremlino. Rischi messi in evidenza durante un dibattito dal ministro dello Sviluppo Economico, Maxim Reshetnikov, secondo il quale la Russia è appunto «sull'orlo di una transizione verso la recessione» e che «tutto dipende dalle decisioni» di politica economica che saranno prese. Secondo il Fondo monetario internazionale, il Pil nazionale ha registrato nel 2024 una crescita del 3,8%, ma per il 2025 è prevista una frenata all'1,5%.

Sul lato ucraino del fronte, il presidente Volodymyr Zelensky ha reso noto che una persona è morta e altre 20 sono rimaste ferite in un bombardamento russo sulla città portuale di Odessa. «La Russia continua le sue tattiche di terrore mirato contro il nostro popolo», ha denunciato il leader ucraino, tornando a chiedere «forti pressioni» su Mosca dai Paesi del G7 e della Ue. In particolare con sanzioni sul settore energetico con la riduzione a 30 dollari al barile del prezzo massimo di acquisto del petrolio venduto da Mosca, che sta beneficiando in questi giorni di un rialzo delle quotazioni dovuto al conflitto tra Israele e Iran.

Zelensky ha intanto nominato il nuovo capo delle forze di terra, Gennadiy Shapovalov, in sostituzione di un precedente comandante che si era dimesso in seguito a un attacco russo su un campo di addestramento militare con un bilancio di 12 morti e 60 feriti. Il presidente ha affermato che «sono necessari cambiamenti» nella conduzione delle operazioni militari di fronte all'avanzata russa. Mosca, infine, ha annunciato di avere effettuato un nuovo scambio di prigionieri con l'Ucraina in base agli accordi raggiunti durante i negoziati diretti russo-ucraini del 2 giugno a Istanbul. Non è stato reso noto il numero dei militari liberati da ciascuna delle parti.