Opinioni elettorali

I segnali dei giovani in politica

Emanuele Mobiglia, candidato al Gran Consiglio per i Verdi liberali
Red. Online
06.03.2019 10:38

Prendo spunto dall’articolo redatto dal presidente dei Giovani liberali radicali ticinesi, apparso sul CdT del 21.2.2019, in cui esprime il suo dispiacere nel constatare una «dispersione di forze da parte dei giovani» semplicemente poiché le adesioni alla lista del «suo» partito non sono state tante quanto quelle sperate. Ciò che più mi sconforta è prendere atto del suo dare per scontato il fatto che il GLRT sia il migliore partito per i giovani, a cui tutti noi dovremmo aderire e unire le forze, e perciò mi permetto di ricordare che siamo in una democrazia e ognuno può avere idee diverse portate avanti da partiti diversi. Per cui se un partito sulla carta risulta molto aperto e punta molto sui giovani concedendo loro un’ingente parte dei posti disponibili, non significa che sia il «partito universale» per i giovani. Quale giovane di diciannove anni, ho dato la mia disponibilità ad un partito che meglio interpreta la mia visione personale, ovvero il partito dei Verdi liberali, un partito che integra perfettamente la più grande mancanza di altri partiti, tra i quali anche il Partito liberale radicale: l’area verde (qualcuno si ricorda ancora la defunta ALRA? Una copertura di facciata che non è mai stata seriamente presa in considerazione). Ma vorrei partire da un po’ più lontano: fin da piccolo, ho seguito con attenzione ciò che accadeva attorno a me, e crescendo ho sviluppato l’interesse di capire come affrontare le sfide del nostro futuro. Per questo temi quali l’innovazione, l’ecologia e la ricerca in ambito energetico sono tra i punti più importanti per me. Le scelte che un giovane attua possono essere certamente influenzate dalla famiglia, dalla scuola e dalla società, ma ciò che è importante è fare il passo e decidere con consapevolezza di partecipare in modo attivo alla vita politica, anziché subire passivamente le scelte di altri, che non sempre sono rivolte al miglioramento della qualità di vita, bensì ai propri interessi personali. E qui, di esempi se ne potrebbero citare parecchi. Penso che sia molto importante che i giovani si prendano la loro parte di responsabilità, che altri in passato non hanno preso: dobbiamo, tutti assieme, cercare con fermezza di portare delle modifiche intelligenti e responsabili, e a mio avviso non importa se sotto una «bandiera» di partito rossa, verde o blu, ciò è irrilevante. Noi giovani lanciamo un segnale tangibile: è ora che le cose cambino, che tutti, assieme e da ogni partito, guardiamo al nostro mondo e alle soluzioni che possono permetterci migliori condizioni di vita nel futuro. L’innovazione ben si coniuga perciò con una maggiore consapevolezza e protezione dell’ambiente e ci dà una vera opportunità per evitare possibili scenari catastrofici che spesso sentiamo da autorevoli fonti scientifiche. In conclusione, cito un mio amico in corsa al GC sotto la bandiera rossa del PS, che qualche giorno fa mi ha confidato «penso che il verde sia una necessità, non una scelta». Trovo queste parole emblematiche poiché rappresentano la consapevolezza che pian piano si sta facendo strada in tutti noi, e spero che questo permetta alla politica del futuro di tingersi di verde (come la speranza no?). È ora di mostrare che, anche se non abbiamo 20 o 30 anni d’esperienza politica alle nostre spalle, siamo in grado di portare il nostro apporto disinteressato e rivolto unicamente ad ottenere una società migliore.