I segreti del conclave: non giurano soltanto i cardinali, e per chi sgarra c'è la scomunica

Il giuramento di «officiali» e addetti
Il primo atto del conclave, che ufficialmente si aprirà soltanto mercoledì pomeriggio, è avvenuto in realtà oggi pomeriggio alle 15 con il giuramento, nella Cappella Paolina, degli «officiali» e di tutti gli addetti ecclesiastici e laici: i religiosi della sagrestia pontificia; i religiosi di varie lingue per le confessioni dei cardinali; i medici e gli infermieri; gli addetti agli ascensori del Palazzo apostolico; il personale addetto ai servizi della mensa e delle pulizie; il personale della floreria e dei servizi tecnici; gli addetti al trasporto degli elettori da Casa Santa Marta; il colonnello e un maggiore delle Guardie svizzere; gli addetti alla sorveglianza vicino alla Cappella Sistina; il direttore dei servizi di sicurezza e della Protezione civile della Città del Vaticano con alcuni suoi collaboratori.
La formula e la pena della scomunica
Tutti hanno pronunciato e sottoscritto personalmente, davanti al cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, la formula prevista dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis (nr. 48). «Prometto e giuro di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del Collegio dei cardinali elettori, e ciò in perpetuo [...], circa tutto ciò che attiene direttamente o indirettamente alle votazioni e agli scrutini per l’elezione del sommo pontefice - dice il testo del giuramento - Prometto parimenti e giuro di astenermi dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione o di audizione o di visione di quanto [...] direttamente o indirettamente in qualsiasi modo ha attinenza con le operazioni connesse con l’elezione medesima. Dichiaro di emettere questo giuramento consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica latae sententiae».
La cerimonia d’ingresso
Oggi la Sala stampa del Vaticano ha pubblicato anche il «Libretto» contenente i passaggi della cerimonia di ingresso in Conclave e di giuramento dei cardinali (De ingressu in conclave et de iurerando). Nel pomeriggio di mercoledì, dalla Cappella Paolina del Palazzo apostolico, i porporati elettori «in abito corale» si muoveranno «in solenne processione» verso la Cappella Sistina dove «emetteranno il giuramento». La formula sarà letta «ad alta voce» dal cardinale decano. Subito dopo, ciascuno dei cardinali elettori, toccando il Vangelo, leggerà e pronuncerà queste parole: «Et ego [nome] cardinalis [cognome] spondeo, voveo ac iuro. Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango».
Il «Munus Petrinum»
Nella lunga formula del giuramento, i cardinali elettori promettono, si obbligano e giurano, in caso di elezione, «a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale» e di «affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede». Promettono e giurano anche di «osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici sia laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l’elezione del romano pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell’elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l’elezione del nuovo pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di qualunque ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell'elezione del romano Pontefice».
La commemorazione delle Guardie svizzere
Domani, intanto, le Guardie svizzere commemorano i 147 militi caduti nel sacco di Roma del 1527 mentre difendevano papa Clemente VII. La cerimonia si svolge nel cortile d’onore della caserma della Guardia, in un contesto strettamente riservato. Alle 11 si depone una corona davanti al monumento ai caduti situato all’interno della stessa caserma. Segue il discorso del comandante, colonnello Christoph Graf. Come ogni anno, il 6 maggio avrebbe dovuto svolgersi il giuramento dei nuovi alabardieri, ma alla morte di papa Francesco la cerimonia è stata rinviata a data da destinarsi, nel prossimo autunno.