I Verdi si gettano nella mischia

BELLINZONA - C’era aria di festa alla Casa del Popolo, dove i Verdi del Ticino hanno svelato le proprie carte e presentato i cinque candidati pronti a correre per il Consiglio di Stato. Samantha Bourgoin, Claudia Crivelli Barella, Marco Noi, Nicola Schoenenberger e Andrea Stephani sono i cinque nomi che comporranno la lista del movimento ecologista pronta per essere vidimata dall’assemblea il prossimo 19 gennaio. «È una lista che ci rende fieri, crediamo di aver fatto un buon lavoro, di qualità. Siamo così in grado di proporre un’alternativa seria, credibile e competente all’elettorato ticinese rispetto al Governo che il Cantone ha conosciuto negli ultimi vent’anni e che oggettivamente ha impoverito il nostro tessuto economico e sociale». Con queste parole ha esordito il co-coordinatore dei Verdi Ronnie David che ha partecipato alla selezione dei candidati. Per poi lanciare uno sguardo ai temi che da sempre contraddistinguono le battaglie dei Verdi. «Abbiamo lavorato sui temi, prima che sulle liste - ha proseguito David - La nostra ricetta per un Ticino diverso, meno usa e getta, meno vorace di risorse, ma più compatibile con le aspettative dell’elettore è in ottica di un problema reale che si manifesta in maniera sempre più forte, ovvero il cambiamento climatico». Nella presentazione dei candidati a fianco di David c’era anche Massimo Collura, co-coordinatore del movimento, che ha posto l’accento sul lavoro di squadra che contraddistingue gli ecologisti: «La rosa dei cinque saprà anteporre i valori del gruppo a quelli personali, senza il rischio di calpestare i principi dei Verdi». Per poi aggiungere: «Si tratta di una lista composta da profili variegati, da due donne e tre uomini provenienti da tutte le principali regioni del cantone, con particolare attenzione per il Mendrisiotto (con Claudia Crivelli Barella e Andrea Stephani), terra che forse più di tutte soffre gli effetti del traffico e del conseguente inquinamento». Detto della lista nel suo insieme, scopriamo ora i profili dei cinque candidati, che si sono presentati alla stampa. A dare il via alle danze è stata Samantha Bourgoin, di Gordevio, anno 1972, ha un’azienda specializzata nel marketing, nella comunicazione e nella gestione di piccoli e grandi progetti a favore dell’economia pubblica e privata. Laureata in scienze politiche a Losanna, è alla sua prima vera esperienza all’interno di un movimento politico. Ha la passione per gli eventi ed è stata direttrice operativa di Jazz Ascona ed è co-coordinatrice di Locarno on Ice. «Abbiamo inquinato campi, torrenti, fiumi e laghi con pesticidi, fertilizzanti e tonnellate di plastica. Abbiamo avvelenato l’aria che respiriamo con ogni sorta di gas e polveri sottili. Non frenare l’aumento di questi gas a effetto serra porterà le nostre estati a oltre 40 gradi. E noi cosa facciamo? Per non subire il nostro futuro dobbiamo unire le forze, - ha affermato ancora Bougoin - coinvolgendo popolazione e istituzioni in un ambizioso progetto trasversale che coniughi la salvaguardia del clima e del nostro ambiente con un’imprenditorialità intelligente». Dopo Bourgoin è stata la volta di Crivelli Barella, di Mendrisio, classe 1968 e di professione psicoterapeuta. È alla sua terza legislatura in Consiglio comunale a Mendrisio e alla seconda in Gran Consiglio. Fino a poco tempo fa, Crivelli Barella sembrava avesse deciso di dismettere l’abito del politico, un tema che ha affrontato nel suo intervento: «Un anno fa avevo detto che non mi sarei più candidata, una scelta che muoveva dall’idea che in politica ci sono già troppe prime donne e che dovrebbe esserci una maggior rotazione delle persone presenti in Parlamento. E, non da ultimo, che la politica dovrebbe essere meno legata a personalismi. Ma in questo gruppo sono arrivate delle persone nuove, e ho quello che c’è ora è un gruppo con molte potenzialità, con molto da dare. Ho sentito quindi un senso di responsabilità, per una sorta di continuità del movimento. E’ importante che ci siano dei Verdi in politica» ha sostenuto Crivelli Barella, che ha peraltro accennato anche ai momenti di difficoltà che il movimento ha vissuto negli ultimi anni, con la perdita di due membri in Gran Consiglio. Dopo di lei è stata la volta dei tre candidati uomini. Il primo a prendere la parola è stato Marco Noi, di Bellinzona, classe 1968 e psicologo e psicoterapeuta di professione. Oltre ad essere membro del Consiglio comunale di Bellinzona ha alle spalle un’esperienza di 5 anni come animatore sociopastorale per la Parrocchia del Sacro Cuore di Bellinzona, a fianco di Padre Callisto. Durante il suo intervento Noi ha sottolineato i due aspetti che lo hanno spinto ad entrare in politica: «Mi sono reso conto di come spesso ci sia una discrepanza tra la legge e la sua applicazione. Occorre avere più cura delle regole e delle nostre responsabilità. Il nostro sistema economico - ha proseguito - chiede costantemente sconti all’ambiente e lascia alle future generazioni il debito di confrontarsi con i limiti». Per poi aggiungere: «Bisogna essere bene in chiaro su ciò che vogliamo, per poi trovare delle soluzioni valide e non prendere fischi per fiaschi perché non siamo stati in grado di vedere la realtà per quella che è davvero». In seguito a prendere la parola è stato Nicola Schoenenberger: «Penso sia giunta l’ora per il Ticino di cambiare marcia, anche perché siamo in ritardo rispetto a molti altri Paesi. Ne è un esempio la Costa Rica che produce l’energia elettrica di cui ha bisogno con energie rinnovabili e non più fossili. O la Norvegia che a partire dal 2025 non venderà più nessuna automobile con motore a scoppio termico e così via. E noi stiamo alla finestra a guardare. Subiremo il cambiamento invece di saltare su un’opportunità come quella dell’economia verde e diventare gli esportatori di queste idee invece di acquistarle altrove. Penso sia giunto il momento di instillare questo cambiamento» ha concluso Schoenenberger. L’ultimo intervento è stato quello di Andrea Stephani, classe 1980, con un Master of Arts conseguito all’Università di Friborgo, attualmente vive a Mendrisio ed è impiegato quale segretario comunale. Già co-coordinatore dei Verdi del Mendrisiotto insieme a Jessica Bottinelli, dal 2013 è membro del Consiglio comunale di Mendrisio. «La nostra è una squadra coesa e compatta, nella quale mi riconosco e mi sento a casa - ha affermato Stephani - condivido appieno il programma, che può dirsi il vero candidato della lista per il Consiglio di Stato, noi in realtà siamo i suoi cinque cavalier serventi. Noi ci limiteremo a portare avanti i punti contenuti nel programma, che si basa sui principi di sostenibilità, equità e solidarietà. I nostri temi sono il cambiamento climatico, il territorio e il traffico e, non ultimo, il salario minimo. Quest’ultima sembra il tema meno ecologico, ma è quello in cui si concretizzano tutte le nostre posizioni in ambito economico e sociale».