«Il canone a 300 franchi è uno stratagemma per convincere i cittadini»

La proposta del Consiglio federale di abbassare il cantone a 300 franchi è solo uno stratagemma per convincere i cittadini a bocciare l'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)». Lo afferma il co-presidente del comitato d'iniziativa Hans-Ulrich Bigler a Keystone-ATS.
L'ex presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) ritiene inoltre insufficiente l'innalzamento della soglia di esenzione al canone per le imprese (da 500.000 a 1,2 milioni di franchi di fatturato soggetto all'IVA). Infatti, sottolinea, anche con il nuovo tetto massimo molti imprenditori saranno chiamati a pagare due volte il canone, come privati cittadini e come azienda. A suo avviso, l'iniziativa va quindi portata alle urne.
Per Bigler - già consigliere nazionale zurighese fra il 2015 e il 2019, passato dopo la sua non rielezione dal PLR all'UDC - la crescita della popolazione degli ultimi anni ha fatto registrare un costante aumento delle entrate della SSR. Inoltre, i compiti fondamentali dell'ente radiotelevisivo pubblico devono essere definiti dalla politica e non dall'impresa stessa.
Bigler contesta poi le argomentazioni dell'Alleanza Diversità mediatica, secondo cui in tempi di disinformazione e fake news è necessaria una SSR forte. «Si esagera l'importanza della SSR se si pensa che possa avere un peso maggiore solo perché ha più soldi a disposizione». Con entrate garantite, l'ente pubblico non è inoltre spinto all'efficienza, aggiunge.