Il Centro chiama i partiti: «Noi disposti a collaborare»

«Schietti nelle nostre idee, ma disposti a collaborare con tutti coloro che vogliono il bene di questo Paese». Così il presidente del Centro Fiorenzo Dadò, di fronte al comitato cantonale riunito ieri sera a Massagno, ha definito il modus operandi del suo partito. E l’esempio concreto, ha detto, è quanto avvenuto appena pochi giorni fa in Parlamento, con l’approvazione del Preventivo 2026. «Dopo che Lega e PS si sono defilati, siamo riusciti con il PLR a dotare lo Stato di un preventivo per il prossimo anno e a far approvare il credito molto importante per il Luganese, che permetterà di dare finalmente avvio al progetto di tram-treno». Ma tra gli esempi virtuosi di collaborazione con gli altri partiti, Dadò ha citato pure l’iniziativa popolare «Smartphone: a scuola no!» e, a Berna, l’approvazione al Consiglio degli Stati dell’iniziativa cantonale per la protezione dal licenziamento delle mamme adottive. «Tutti esempi positivi, di sana e proficua collaborazione con gli altri partiti, che ci hanno permesso di portare a buon fine alcuni progetti e alcune iniziative importanti per la collettività».
Dadò ha quindi ricordato quale deve essere l’atteggiamento del Centro. Specialmente in un momento in cui «l’imbarbarimento del dibattito, dei rapporti tra le persone, una crescente volontà e difficoltà nel trovare delle intese politiche ma non solo, è sempre più evidente, anche da noi». Di fronte al «parlamentino», Dadò ha raccontato: «Non avete idea di quante difficoltà, quante discussioni, riunioni, telefonate abbiamo fatto in questi mesi per riuscire a portare a buon fine anche solo un preventivo, o un progetto importante come il tram-treno del luganese. E a Bellinzona, avrete visto, sono pure volati gli stracci, le parole forti». Ebbene, «noi possiamo e dobbiamo opporci. Con responsabilità e buonsenso. Opporci non con gli insulti o la sguaiataggine, ma con la forza degli argomenti, con la preparazione, anteponendo i valori in cui crediamo, alle pressioni e agli interessi di pochi, alle sirene del momento».
Ricomporre la coesione sociale
Da parte sua, il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha posto l’accento sul lungo dibattito in aula, che alla fine ha portato all’approvazione del Preventivo 2026. «Il fatto che, al termine di questo percorso, il Parlamento abbia comunque approvato il Preventivo - ha detto il direttore del DSS - è un segnale importante: nei momenti complessi, serve rigore, certo, ma serve soprattutto la capacità di mostrare tanta responsabilità, visione e unità d’intenti per ricomporre e curare le preoccupanti e pericolose crepe coesione sociale, tenendo sempre ben presenti i bisogni concreti della nostra popolazione e mettendo sempre al centro la persona».
Il Papa e la natalità
Il capogruppo Maurizio Agustoni ha invece ricordato le parole del Vangelo di Luca e di Papa Leone XIV sulla pace. «È un dovere di ciascuno di noi – nel nostro più o meno piccolo – impegnarci per offrire alle nostre figlie e ai nostri figli una prospettiva un po’ migliore delle trincee e dei carri armati». E più speranza nel futuro potrebbe contribuire a invertire «uno dei fenomeni più inquietanti che sta attraversando le società europee, cioè quell’inverno demografico che sta inesorabilmente erodendo le nostre popolazioni». Da questo punto di vista, «una delle sfide che affronterà con determinazione il nostro gruppo parlamentare sarà il sostegno al poker di iniziative che abbiamo presentato per promuovere una visione positiva della famiglia, del suo ruolo centrale nella costruzione di una società più serena, ordinata e aperta alla speranza».
