Svizzera

Il Consiglio degli Stati: «No a un riconoscimento dello Stato di Palestina»

Respinta per 27 voti a 17 un'iniziativa del canton Ginevra – Il dossier passa al Nazionale
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Ats
09.09.2025 12:23

Non è il momento per un riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Svizzera. È quanto pensa il Consiglio degli Stati che ha respinto per 27 voti a 17 un'iniziativa del canton Ginevra. Il dossier passa al Nazionale.

Il plenum ha fatto propria la raccomandazione della sua commissione di politica estera, secondo cui, come spiegato in aula da Marco Chiesa (UDC/TI), un simile passo è di competenza del Consiglio federale. Allo Stato attuale, inoltre, le condizioni per un riconoscimento non sono riunite, ha sottolineato il «senatore» ticinese a nome della commissione che presiede.

Le ultime elezioni legislative palestinesi risalgono al 2006 e sono state vinte da Hamas, che il Parlamento ha deciso lo scorso dicembre di bandire per cinque anni, ha poi ricordato Chiesa. Nessuna autorità è in grado di assumersi la responsabilità dello Stato e di garantire la pace e la sicurezza in Palestina, ha aggiunto.

I favorevoli, sinistra ma anche esponenti del Centro, hanno sostenuto invece la necessità di un simile passo, sull'esempio di altri Paesi, al fine di contrastare le mire annessioniste dello Stato di Israele e come segnale per porre fine alla carneficina a Gaza.

Con la sua intenzione di costruire un'ennesima colonia in Cisgiordania, che taglierebbe in due questo territorio, il Governo israeliano renderebbe impossibile la costituzione di due Stati, obiettivo fatto proprio anche dal Consiglio federale, ha spiegato Isabelle Chassot (Centro/FR).

Bisogna quindi lanciare un segnale forte e chiaro, a parere di Mauro Poggia (UDC/GE), affinché la soluzione a due Stati propugnata anche dalla Svizzera non diventi irrealizzabile e Gaza non venga trasformata in un resort di lusso.

Se la Svizzera vuole essere credibile rispetto alla soluzione dei due Stati, deve associarsi al processo in corso di riconoscimento della Palestina, che costituisce un prerequisito per la pace, ha aggiunto Carlo Sommaruga (PS/GE).

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