Rapporti internazionali

«Il Consiglio federale deve garantire i diritti degli svizzeri all'estero»

Il Consiglio degli Svizzeri all'estero (CSE), riunitosi oggi a Lucerna in apertura del centesimo congresso dell'Organizzazione degli Svizzeri all'estero (OSE), ha adottato una risoluzione sui negoziati tra la Svizzera e l'Unione europea, nella quale si chiede al Consiglio federale di tenere conto degli interessi della cosiddetta «Quinta Svizzera»
©Chiara Zocchetti
Ats
11.07.2024 19:00

Il Consiglio degli Svizzeri all'estero (CSE), riunitosi oggi a Lucerna in apertura del centesimo congresso dell'Organizzazione degli Svizzeri all'estero (OSE), ha adottato una risoluzione sui negoziati tra la Svizzera e l'Unione europea, nella quale si chiede al Consiglio federale di tenere conto degli interessi della cosiddetta «Quinta Svizzera».

Le buone condizioni di soggiorno e di lavoro degli svizzeri che vivono nell'UE o nei Paesi dell'AELS sono dovute alla libera circolazione delle persone, afferma l'OSE in una nota. «Stiamo parlando di quasi mezzo milione di svizzeri e svizzere», ha dichiarato il presidente dell'organizzazione Filippo Lombardi, citato nella nota. «Il Consiglio federale deve garantire i loro diritti», ha aggiunto.

L'ordine del giorno della riunione del CSE prevedeva anche una discussione sull'iniziativa popolare «200 franchi bastano», che chiede una riduzione a tale importo del del canone radiotelevisivo. I delegati hanno adottato a larga maggioranza una risoluzione che raccomanda la bocciatura della proposta di modifica costituzionale.

Il CSE teme un peggioramento dell'offerta di informazioni per gli svizzeri all'estero. Questi «hanno bisogno di informazioni di qualità e diversificate, come quelle fornite dalla SSR, per poter esercitare i propri diritti politici in modo consapevole», sostiene il comunicato.