Salute

Il coronavirus, in Ticino, cresce ancora

Aumentano i casi di positività – L’ufficio del medico cantonale lo denota dalle acque reflue e dalle consultazioni ambulatoriali – Giorgio Merlani spiega: «Oggi il virus non è più paragonabile con il passato, ma alle persone più vulnerabili consigliamo di proteggersi»
© CDT/Chiara Zocchetti
Paolo Galli
13.10.2023 19:00

Alzi la mano chi, in questo inizio d’autunno, ancora non ha avuto notizie del COVID. Bene, siete rimasti in pochi. Chi ne è stato colpito direttamente, chi invece ha colleghi o amici costretti a casa da febbre e dolori articolari: «Sono positivo», un messaggio tornato a essere ricorrente. «Sì, effettivamente il coronavirus continua a girare. E penso valga la pena di citare proprio queste piccole esperienze personali. Abbiamo d’altronde imparato che spesso, prima che l’autorità riconosca effettivamente nei numeri un aumento di casi, matura una sorta di percezione collettiva, basata proprio sull’amico che disdice la cena o sul collega che non si presenta al lavoro. Sono indizi che non fanno statistica, ma sono anche reali indicatori», spiega Giorgio Merlani. Il DSS oggi ha diramato un comunicato relativo alla campagna vaccinale autunnale. E noi siamo quindi tornati a interpellare il medico cantonale su una materia ben nota, tornata d’attualità.

Piccoli focolai negli ospedali

La campagna vaccinale autunnale contro il coronavirus – si legge nella nota – prenderà avvio in Ticino lunedì prossimo 16 ottobre 2023. «La vaccinazione è raccomandata in particolare alle persone con 65 o più anni e alle persone affette da una malattia cronica o da trisomia 21 a partire dai 16 anni». Insomma, per le categorie considerate più vulnerabili. E si ricorda: «La vaccinazione rimane la migliore protezione contro il rischio di sviluppare una forma grave della malattia ed è consigliata in vista dell’arrivo della stagione fredda e il conseguente aumento delle infezioni per tutti i virus respiratori, tra cui anche quella da coronavirus». Il medico cantonale ammette: «I numeri, al di là degli indizi personali, non possono più essere paragonati con il passato, anche perché i test vengono fatti solo in casi selezionati, e non più a tappeto. Però ciò che sappiamo, lo captiamo dall’analisi delle acque reflue. Da fine agosto sino agli ultimi rilevamenti, l’aumento del virus è continuo. La quantità di virus presente è del 40% se confrontata ai picchi del passato. Che sia in crescita, lo osserviamo anche attraverso le consultazioni ambulatoriali: da metà a due terzi delle analisi, di fronte a sintomi influenzali e problemi respiratori, risulta esserci il coronavirus. E salgono anche le ospedalizzazioni, per fortuna non in cure intense. Non un aumento esplosivo, bensì lento, oscillante. Giorgio Merlani aggiunge: «Abbiamo avuto anche piccoli focolai negli ospedali e nelle case anziani, ma con pochissimi ricoveri». Detto questo, per chi è particolarmente fragile, il rischio c’è ancora. «Ed ecco perché è ancora importante la vaccinazione». Se il coronavirus non è più letale come in passato, è «perché la pandemia lo ha visto circolare, tanto da portare a una immunizzazione della popolazione. Un po’ le infezioni, un po’ le vaccinazioni, e il coronavirus si è trasformato in un virus come altri, che può dare fastidio, che può ancora portare a qualche caso grave, ma che non è più paragonabile con il passato».

Ormai il coronavirus circola. Se possiamo evitare ospedalizzazioni e casi gravi, d’accordo, ma in questo senso allora è più importante citare la campagna di vaccinazione per chi è più vulnerabile
Giorgio Merlani, medico cantonale

Test non più raccomandati

Di seguito, alcune informazioni pratiche. Sul vaccino: «L’attuale preparato anti-COVID-19 si basa su vaccini adattati alla variante XBB.1.5 ed è efficace contro le varianti attualmente in circolazione». Sulla somministrazione: «La vaccinazione consiste in una sola dose, da somministrare a partire dai sei mesi dall’ultima dose di vaccino ricevuta o dall’ultima infezione di COVID-19 documentata». E quello contro l’influenza? «Le vaccinazioni contro influenza e COVID-19 possono essere effettuate contemporaneamente». Sui costi: «La vaccinazione è gratuita per le persone per le quali è raccomandata, mentre per le persone che desiderano vaccinarsi per altri motivi (di viaggio) o per motivi non raccomandati dall’Ufficio federale della sanità pubblica la prestazione è a pagamento, da saldare direttamente al momento della somministrazione». Per prendere appuntamento: «Chi desidera farsi vaccinare può prendere un appuntamento nelle farmacie e negli studi medici che si sono messi a disposizione. In caso di domande o richieste di informazioni aggiuntive si consiglia di prendere contatto con il proprio medico curante». Curioso che, tra le raccomandazioni citate dal medico cantonale, non figurino più i test. «Non vengono più nemmeno rimborsati», sottolinea sempre da noi interpellato. «Ormai il coronavirus circola. Se possiamo evitare ospedalizzazioni e casi gravi, d’accordo, ma in questo senso allora è più importante citare la campagna di vaccinazione per chi è più vulnerabile. Certo, possiamo sempre essere attenti sui sintomi, sul raffreddore, l’influenza, la tosse, possiamo mettere a quel punto la mascherina e tenerci a distanza dagli altri, ma il test in sé non è più raccomandato. Così come non viene più raccomandato l’isolamento in caso di positività».

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