Disinformazione

Il finto caso della Svizzera contro McDonald’s

A giugno sui social network è stata diffusa la notizia secondo cui la Confederazione avrebbe costretto la famosa catena di fast food a svelare gli additivi usati in Europa: ma si tratta di un'informazione priva di fondamento
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Facta.News
10.06.2023 14:30

A giugno sui social network è stata diffusa la notizia secondo cui la Svizzera avrebbe costretto la famosa catena di ristoranti fast food McDonald’s a svelare gli additivi usati in Europa. Tramite questa iniziativa si sarebbe scoperto che alcuni di questi additivi alimentari causerebbero gravi conseguenze alla salute delle persone. La notizia circola online dal 2014 e come vedremo è priva di qualsiasi fondamento.

L’ordinanza svizzera e le regole di McDonald’s

In Svizzera sono diverse le leggi e i regolamenti sulla sicurezza alimentare. Tra questi c’è un’ordinanza emanata nel 2013 dal Dipartimento federale dell’interno sugli additivi, ovvero sostanze utilizzate per la preparazione e la conservazione di prodotti destinati all’alimentazione, ammessi nelle derrate alimentari. Inoltre, l’ordinanza stabilisce le norme e i requisiti per l’utilizzo di additivi alimentari nel Paese con l’obiettivo di garantire la sicurezza degli alimenti e la protezione dei consumatori. 

McDonald’s stessa rende disponibili tutti gli ingredienti dei suoi prodotti, compresi gli additivi alimentari. Dunque, non vi sarebbe motivo per cui la Svizzera avrebbe dato quel preciso obbligo a McDonald’s.

La legislazione europea

Non si capisce poi perché la Svizzera avrebbe emanato una legge sugli additivi a livello europeo nei confronti della catena statunitense, in quanto non è uno stato membro dell’Unione europea. In ogni caso, anche l’UE ha emanato diverse discipline sulla materia e sull’obbligo di esibire l’elenco degli ingredienti di ogni alimento, compresi gli additivi alimentari. 

Il regolamento numero 1333 del 2008, ad esempio, riguarda le autorizzazioni, l’uso e l’etichettatura degli additivi alimentari. Fornisce una lista degli additivi autorizzati specificando le loro funzioni, limiti massimi di utilizzo e condizioni di impiego. 

Il regolamento numero 1169 del 2011, invece, stabilisce che gli additivi devono essere indicati con chiarezza sull’etichetta degli alimenti, specificando il loro nome o il numero di identificazione (codice E) e, se del caso, eventuali avvertenze o restrizioni d’uso. Tra l’altro l’Unione Europea prevede che, prima di essere autorizzati, gli additivi alimentari devono essere soggetti a una valutazione scientifica approfondita da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

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