Il Governo boccia le iniziative di PS e Lega: «Insostenibili»

L’iniziativa del Partito socialista per plafonare il premio di cassa malati al 10% del reddito disponibile? «Rischia di compromettere gravemente l’equilibrio del bilancio cantonale, esponendo il Cantone a uno squilibrio strutturale difficilmente recuperabile e mettendo a rischio la sostenibilità del sistema RIPAM ». E quella della Lega per rendere i premi integralmente deducibili? «L’impatto finanziario non è sostenibile per gli enti pubblici (Cantone e Comuni)». La posizione del Consiglio di Stato sulle due iniziative riguardanti l’assicurazione malattia era nota da tempo. Tuttavia, finora non era mai stata messa nero su bianco. Cosa che invece l’Esecutivo ha fatto proprio ieri pubblicando due messaggi distinti nei quali, appunto, viene ribadita tutta la preoccupazione dell’Esecutivo per gli impatti finanziari nel caso in cui dovessero essere approvate alle urne. Una tempistica un po’ inusuale per il Governo, visto che le iniziative risalgono al 2022 e saranno votate in Parlamento tra poche settimane. Tuttavia, come chiarisce lo stesso Governo nei messaggi, la decisione di pubblicarli è avvenuta su precisa richiesta della Gestione.
Quasi 700 milioni di sussidi
Ma andiamo con ordine per capire i motivi dietro la netta bocciatura delle due iniziative da parte del Consiglio di Stato. Cominciando da quella del Partito socialista, che chiede che il costo netto del premio non possa superare il 10% del reddito disponibile. Nel cassare la proposta, l’Esecutivo fa leva sull’impatto finanziario della misura. «Fissare una soglia massima di incidenza dei premi al 10% comporterebbe un incremento della spesa (secondo i dati 2024, ndr) pari al 182,8% rispetto alla spesa destinata ai beneficiari di RIPAM ordinaria (quelli che non accedono ad altre prestazioni sociali)», rileva l’Esecutivo. «Questo si tradurrebbe in una spesa supplementare potenziale di circa 300 milioni di franchi . Considerando che nel 2024 la spesa complessiva per la RIPAM è stata di 386 milioni di franchi, l’attuazione del modello proposto dall’iniziativa porterebbe la spesa totale a sfiorare i 690 milioni di franchi». Così come proposto, dunque, il progetto «renderebbe il sistema RIPAM particolarmente vulnerabile a futuri aumenti dei premi, determinando un incremento progressivo e insostenibile della spesa strutturale per il Cantone». Insomma, con il passare del tempo la situazione finanziaria dello Stato si aggraverebbe di anno in anno. Ecco perché, a mente del Governo, l’iniziativa del PS va bocciata. «L’adozione di tale sistema determinerebbe un incremento strutturale della spesa pubblica, superiore persino all’attuale ritmo di crescita dei premi di cassa malati, con effetti finanziari insostenibili nel breve, medio e lungo termine», sottolinea il messaggio. «Questo scenario rischia di compromettere gravemente l’equilibrio del bilancio, esponendo il Cantone a uno squilibrio strutturale difficilmente recuperabile e mettendo a rischio la sostenibilità del sistema RIPAM». Un sistema, annota l’Esecutivo, già oggi fra i più generosi a livello nazionale.
Il rischio di sforare il freno
Gli stessi toni vengono utilizzati anche nello stralciare l’iniziativa della Lega. Vengono innanzituzzo evidenziate le criticità legate all’eventuale accoglimento dell’iniziativa: dal fatto che l’evoluzione non riguarderebbe solo il premio di cassa malati ma anche il terzo pilastro oppure gli interessi dei capitali a risparmio, al rischio di eliminare l’incentivo a scegliere modelli assicurativi dal costo contenuto, fino al fatto che a beneficiare maggiormente della proposta sarebbero i contribuenti con redditi alti e gli assoggettati all’imposta alla fonte (ovvero, in gran parte, i frontalieri). Anche in questo caso, come per l’iniziativa del PS, l’Esecutivo sottolinea l’impatto finanziario rilevante per Cantone e Comuni. Parliamo di circa 100 milioni di franchi, un dato sottostimato perché basato su dati fiscali del 2020. Il Governo ricorda poi quanto è stato fatto in questo ambito: attualmente si spendono oltre 400 milioni di franchi in sussidi RIPAM, e le attuali deduzioni costano già 100 milioni di mancati introiti al Cantone e 80 ai Comuni. «In ambedue questi ambiti d’intervento il Canton Ticino risulta fra i cantoni che dedicano maggiori risorse».
Infine, dopo aver ricordato quanto si sta facendo sul fronte del contenimento della spesa sanitaria, il Consiglio di Stato sottolinea un aspetto importante. «In base agli attuali dati finanziari l’impatto dell’iniziativa, senza un’adeguata copertura finanziaria, comporterebbe un mancato rispetto dell’articolo costituzionale del freno al disavanzo». Insomma, dovesse essere accolta, due sono le soluzioni: aumentare le tasse oppure tagliare altrove la spesa.