Il killer di Liegi aveva già ucciso la sera prima

LIEGI - Benjamin Herman, l'uomo che ieri ha ucciso tre persone a Liegi (vedi suggeriti), aveva già ucciso un uomo la sera prima della strage. Lo ha confermato il ministro dell'Interno belga Jan Jambon alla radio Bel Rtl.
Il corpo dell'uomo, Michael Wilmet di 30 anni, era stato scoperto in un'abitazione di Marche-en-Famenne a 50 km da Liegi. La vittima, scrivono i media belgi, era un ex detenuto che Herman conosceva: lunedì sera i due insieme avevano rapinato una gioielleria a Rochefort (paese d'origine di Herman, in Francia). Secondo la tv pubblica Rtbf, Wilmet sarebbe stato ucciso a colpi di martello e l'arma sarebbe poi stata ritrovata nell'auto di Herman a Liegi.
L'omicidio è oggetto di un'inchiesta aperta dalla procura del Lussemburgo, distinta da quella concernente la strage a Liegi.
"Ci sono elementi, ma anche contro-elementi" che possono far parlare di terrorismo per la strage di ieri a Liegi, "ma dobbiamo aspettare i risultati dell'inchiesta", ha detto il ministro dell'Interno belga Jambon, alla radio Bel Rtl. "Ci sono inoltre segnali che dicono che" l'autore Benjamin Herman "si fosse radicalizzato in carcere, ma ci dobbiamo porre molte domande" su questo, ha aggiunto il ministro, così come sui "segnali che indicano che fosse drogato".
La procura federale belga intanto ha confermato che il killer di Liegi ha urlato più volte "Allah Akbar": la prima volta in strada, dopo aver assalito e ucciso le due agenti, e la seconda uscendo dal recinto della scuola dove aveva preso in ostaggio una donna. Ma ancora si indaga sulla possibilità che in carcere sia entrato in contatto con persone radicalizzate, così come si cercano eventuali complici.