Svizzera

Il lavoro a tempo parziale è quasi tre volte più diffuso tra le donne che tra gli uomini

Nel confronto europeo, la Svizzera si colloca al secondo posto per quota di persone a tempo parziale, dopo i Paesi Bassi
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
02.09.2025 09:41

Nel secondo trimestre del 2024, un totale di 1,9 milioni di persone in Svizzera lavorava a tempo parziale, cioè con un grado di occupazione inferiore al 90%. Ciò corrisponde a una quota di persone a tempo parziale del 38,7%. Rispetto al secondo trimestre del 1991, la quota è aumentata di ben 13,3 punti percentuali. Le donne occupate lavorano a tempo parziale 2,8 volte più spesso degli uomini (il 58,4% contro il 21,1%), ma l’aumento dal 1991 è stato più pronunciato per questi ultimi (+13,3 punti percentuali contro +9,2 punti percentuali per le donne).

L’occupazione a tempo parziale aumenta con l’avanzare dell’età. Il 28,2% dei giovani dai 15 ai 24 anni lavora a tempo parziale, contro l’86,3% delle persone di 65 anni e più (25–39 anni: 32,9%; 40–54 anni: 38,7%; 55–64 anni: 42,7%).

Tre quarti delle madri occupate lavorano a tempo parziale

La situazione familiare esercita una grande influenza sul grado di occupazione delle donne: ad esempio, il 74,9% delle madri con un figlio o una figlia che vive nella loro economia domestica lavorava a tempo parziale (rispetto al 14,3% dei padri nella stessa situazione). Indipendentemente dal sesso, la percentuale di lavoro a tempo parziale tende a diminuire con l’aumentare dell’età del figlio o della figlia più giovane: per i padri, è scesa dal 16,4% quando il figlio o la figlia più giovane ha meno di 4 anni al 10,0% quando il figlio o la figlia più giovane ha dai 13 ai 17 anni. Per le donne, il valore più alto è stato del 79,2% quando il figlio o la figlia più giovane ha tra i 4 e i 12 anni, ed è sceso al 66,1% quando il figlio o la figlia più giovane ha tra i 18 e i 24 anni.

Il personale dirigente lavora meno spesso a tempo parziale

Nel 2024, il 24,0% dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti in posizioni dirigenziali aveva un’occupazione a tempo parziale (dipendenti che fanno parte della direzione aziendale o che rivestono funzioni di quadro); per i dipendenti senza funzioni di quadro, tale quota è quasi il doppio, cioè il 45,5%. Questa netta differenza si riscontra sia per le donne (il 44,1% rispetto al 64,7%) che per gli uomini (il 12,1% rispetto al 24,0%).

Un terzo delle donne lavorava a tempo parziale a causa delle responsabilità di custodia dei figli

Le ragioni di un grado di occupazione ridotto sono distribuite in modo molto diverso tra i due sessi. Nel 2024 la ragione del lavoro a tempo parziale più spesso citata dalle donne è stata la custodia dei figli (il 32,3% delle donne che lavoravano a tempo parziale; uomini: 11,8%). Anche gli «altri impegni familiari o personali» sono nettamente più diffusi tra le donne che tra gli uomini (l’11,8 contro il 3,8%). Invece, gli uomini hanno citato il doppio delle volte rispetto alle donne la «formazione e la formazione continua» come motivo per lavorare a tempo parziale (il 14,0% rispetto al 7,7% delle donne).

Rispetto agli uomini, quasi il triplo delle donne è sottoccupato

Nel 2024, 254.000 persone a tempo parziale erano sottoccupate, cioè persone che avrebbero voluto lavorare di più e che sarebbero state disponibili ad assumere un grado di occupazione superiore entro tre mesi. Con un tasso di sottoccupazione (quota di persone sottoccupate rispetto alla popolazione attiva) del 7,5%, le donne ne sono più colpite degli uomini (2,8%). Mentre la maggioranza degli uomini sottoccupati esprime il desiderio di lavorare a tempo pieno (63,4%; donne: 44,1%), il desiderio di aumentare il grado di occupazione è più pronunciato tra le donne (55,9%; uomini: 36,6%).

Nel confronto europeo la Svizzera è al secondo posto dopo i Paesi Bassi

Nel confronto europeo, la Svizzera occupa una posizione di primo piano in termini di occupazione a tempo parziale. Con un tasso di lavoro a tempo parziale del 41,5%, è superata solo dai Paesi Bassi (con il 42,8% secondo la definizione internazionale, ossia un grado di occupazione inferiore al 100%). In Europa, in media il 18,7% delle persone occupate lavora a tempo parziale. Nei Paesi confinanti con la Svizzera la diffusione del lavoro a tempo parziale è molto eterogenea (Austria: 31,3%; Germania: 30,6%; Francia: 17,5%; Italia: 17,0%). Le cifre più basse sono state registrate per Bulgaria (1,7%), Romania (3,2%), Croazia (3,8%) e Slovacchia (4,6%).