Il miliardario scomparso in Svizzera, forse, è vivo e sta a Mosca

Sei anni fa, il 7 aprile del 2018, Karl-Erivan Haub è stato visto passare attraverso un tunnel, presso la stazione della funivia Klein Matterhorn sopra Zermatt, nel cuore delle Alpi svizzere, in direzione delle piste. Le telecamere a circuito chiuso hanno immortalato il miliardario, amministratore delegato del gruppo tedesco di vendita al dettaglio Tengelmann, mentre si preparava per la Patrouille des Glaciers. La regina delle gare di scialpinismo in Svizzera, alla quale – scrive il Times – l'allora 58.enne aveva già partecipato diverse volte.
Quelle immagini, per anni, sono state una sorta di testamento. E questo perché Haub, da quel 7 aprile, è scomparso. Senza lasciare traccia. Come se la montagna se lo fosse preso. Per sempre. Scattato l'allarme, quel 7 aprile era subito stata organizzata una vasta operazione di ricerca con cinque elicotteri. I soccorritori si erano calati ovunque, in qualsiasi crepaccio nelle vicinanze. Nulla. Dopo giorni di ricerche infruttuose, le speranze di trovare Haub vivo erano svanite. Una tragedia, a maggior ragione se pensiamo che Haub lasciava una moglie e due figli. Oltre a un'azienda con 75 mila dipendenti.
Poi, due anni dopo, nel novembre del 2020, durante una lite fra i fratelli di Haub e la vedova sull'opportunità di dichiarare l'imprenditore legalmente morto, sui media tedeschi si è cominciato a parlare dell'eventualità che Haub, in realtà, fosse vivo e vegeto. E che, soprattutto, conducesse una vita segreta con un'amante russa, molto più giovane di lui, dipendente di un'agenzia di eventi che, una volta, aveva organizzato una festa di compleanno per la madre. Di più, la donna aveva legami con i servizi segreti russi e Haub era stato coinvolto in attività illecite con la Federazione. La famiglia, tuttavia, aveva rifiutato ogni commento. Un tribunale, nel maggio 2021, aveva invece dichiarato Haub morto.
Haub, secondo le ricostruzioni, aveva anche un passaporto russo oltre alla cittadinanza tedesca e a quella statunitense. Dopo la sua scomparsa, negli anni sono apparse anche notizie di trasferimenti di denaro – milioni di euro di fondi aziendali – verso la Russia. Non solo, Haub avrebbe fatto sorvegliare partner di affari, guardie del corpo, vicini di casa e perfino famigliari.
Dunque, Karl-Erivan Haub è realmente deceduto o, davvero, vive una doppia vita altrove, nello specifico in Russia? La notizia è che la Procura di Colonia ha avviato un'indagine sul fratello, Christian, per verificare se nel maggio 2021 aveva rilasciato una falsa dichiarazione. Allora, aveva spiegato di non avere alcuna indicazione circa la possibilità che suo fratello fosse vivo. Per il momento, non si parla (ancora) di annullamento del certificato di morte. Proprio perché non vi è un'evidenza che Haub sia vivo. L'avvocato di Christian Haub ha negato le accuse mosse dalla Procura attraverso il quotidiano Die Zeit.
Una denuncia contro Christian Haub era stata presentata lo scorso maggio da alcuni giornalisti di RTL. La giornalista investigativa Liv von Boetticher, al riguardo, ha spiegato che Karl-Erivan Haub potrebbe aver causato intenzionalmente la sua scomparsa. Aggiungendo di aver visto, nell'autunno del 2022, delle foto che parevano mostrare Karl-Erivan Haub a Mosca, nel febbraio del 2021. Così, ancora, la giornalista: «A quanto mi risulta, queste foto sono state ottenute da una società israelo-americana che ha cercato nel sistema di sorveglianza biometrica di Mosca immagini di Karl-Erivan Haub». Di nuovo: «A quanto mi risulta, queste foto erano a disposizione di Christian Haub nel momento in cui, nel maggio 2021, ha dichiarato sotto giuramento al tribunale distrettuale di Colonia di non avere alcuna prova attendibile che suo fratello fosse ancora vivo».
La giornalista, scrive il Times, ha anche detto che la famiglia ha avviato un'indagine sui luoghi in cui si trovava Haub subito dopo la sua scomparsa: «Poco dopo la sua scomparsa sono emerse tracce che portano alla Russia» ha affermato. «C'era una presunta amante di Karl-Erivan Haub con la quale ha avuto intensi contatti telefonici prima della sua scomparsa e che ha legami con il servizio segreto interno russo FSB. Su questa base ci sono state indagini da parte degli investigatori interni e di agenzie appositamente incaricate in Russia. C'è un documento che dimostra che gli investigatori hanno ipotizzato che Haub fosse in Russia e hanno anche detto che avrebbero potuto ottenere una sua foto per 100 mila euro».
Ma perché fingere la propria morte? Per via dei legami d'affari con la Russia. «Karl-Erivan Haub è noto per aver fatto affari con persone discutibili nell'economia russa» ha concluso Liv von Boetticher. «C'è una storia che riguarda i proprietari di una banca che ha avuto un ruolo nel cosiddetto Russian Laundromat, cioè il grande scandalo del riciclaggio di denaro negli anni 2010. La nostra ipotesi è che gli affari con la Russia o con partner commerciali russi possano aver messo Karl-Erivan nei guai in Occidente». Ora, von Boetticher si aspetta che i pubblici ministeri interroghino i testimoni. «E poi vedremo come si svilupperanno le cose».