La storia

Il mistero dei trapper, non solo a Milano

Quasi metà delle canzoni ascoltate in streaming appartiene ad un genere musicale e soprattutto ad un immaginario incomprensibili a chi abbia più di 25 anni
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Stefano Olivari
15.10.2022 12:03

Nessuno sa bene perché i trapper abbiano tanto successo, anzi nessuno sopra i 25 anni sa bene cosa siano i trapper. La vicenda che ha portato all’arresto di Baby Gang e Simba La Rue scatenando i commenti social di migliaia di loro fan, anche in Ticino, fa riflettere sul fatto che quella legata alla trap sia l’unica cultura o sottocultura giovanile a essere emersa dal basso e non imposta dal sistema, anche se poi al sistema è funzionale. Ma davvero è valida l’equazione trap uguale delinquenza?

La faida

Nei casi citati la risposta è sì. Senza stare a ricostruire tutto il loro fascicolo giudiziario, ormai un’enciclopedia, si può dire che i recenti arresti di Baby Gang (all’anagrafe Zaccaria Mouhib, di Lecco) e Simba La Rue (Mohamed Lamine Saida) siano partiti da una sparatoria di inizio luglio a Milano, in zono Corso Como, quella dei locali un tempo alla moda e adesso malissimo frequentati. Il risultato della sparatoria, avvenuta quasi all’alba, fu la gambizzazione di due senegalesi e un equivoco che portò la polizia a fermare per qualche minuto Ibrahim Bakayoko, in giro da quelle parti: il centrocampista del Milan era vestito come uno dei sospetti e una volta chiarito l’equivoco fu lasciato andare, con tanto di polemiche sul razzismo degne di miglior causa. Questa e altre sparatorie o risse erano avvenute nel contesto della lotta contro un altro trapper, Baby Touché (Mohamed Amagour, residente a Padova), con un tentativo di sequestrare quest’ultimo da parte del gruppo per così dire lombardo (Simba La Rue risiede a Merone, nel comasco) e vendetta di Baby Touché con accoltellamento di Simba La Rue lo scorso giugno. Impossibile, se non per gli inquirenti, seguire tutto, compreso il ruolo che alcune donne hanno avuto nei vari agguati: la fidanzata di Simba La Rue, attrice porno, che lo avrebbe attirato in trappola per vendicarsi di maltrattamenti subiti dal trapper, e una ragazza dell’entourage di Baby Touché che a campi invertiti avrebbe fatto la stessa cosa. Una faida senza un inizio e senza una fine, in cui i dissidi non riguardavano certo questioni musicali.

La trap

Come genere musicale la trap è una derivazione dell’hip hop, in questo senso nasce americana. Però ogni cultura ha modellato una sua trap e in Europa ci sono tre grandi filoni in Francia, in Germania e in Italia, in gran parte trainati da immigrati di seconda generazione, cioè ragazzi nati in Europa da genitori africani, di solito nordafricani. Questo non ha impedito l’emergere di trapper totalmente locali, come Sfera Ebbasta, Achille Lauro (degli inizi), la Dark Polo Gang, Rkomi, Capo Plaza e Tedua, in alternativa a colleghi con almeno un genitore africano, come Ghali, Neima Ezza e lo stesso Baby Gang. Al di là dei temi delle canzoni, inneggianti a uno stile di vita da strada o da ghetto, fra droga, insulti alla polizia e un’idea della donna oltre la misoginia, dal punto di vista musicale la trap di differenzia dall’ormai classico rap per il beat, un uso massiccio dei sintetizzatori e parti che con molta fantasia possono sembrare cantate, grazie anche all’abuso dell’auto-tune. Senza contare i temi: il rap non ha confini, la trap si concentra su un micromondo di periferia, vero o immaginato che sia, e su ambizioni molto consumistiche. Auto, gioielli, droga, smartphone, e così via.

Gli ascolti

La maggior parte delle persone si chiede perché tanti ragazzi, con storie totalmente diverse da quelle di Baby Gang e Simba La Rue, apprezzi le loro canzoni. E già farsi questa domanda significa non essere giovani, perché il pubblico dei trapper non è certo confinato alle loro periferie, diversamente non guadagnerebbero niente da concerti e streaming, nemmeno nominiamo la parola ‘disco’. Sta di fatto che l’ultima classifica italiana di Spotify, quella del 2021, nella top ten degli artisti più ascoltati aveva ben otto rapper-trapper (c’è una zona di confine, meglio non aprire il dibattito), a partire dal vincitore, Sfera Ebbasta. Poi Rkomi, Gué, Capo Plaza, Salmo, Marracash, Ernia e The Supreme. Unici intrusi il secondo classificato, Blanco (che comunque ha fatto cose apparentabili al rap) e i Måneskin unici rappresentanti del rock. Domina la trap, quindi, anche se stiamo parlando di una trap mainstream che per passare in radio e avere una promozione sui principali media ha dovuto un po’ ripulire i testi, aggiungendo dosi di sentimento e togliendone un po’ di quelle di droga. Niente di più facile che fra cinque anni, o anche meno, Baby Gang e Simba La Rue entrino in questa classifica venendo accusati da altri di non essere più veri, qualsiasi cosa voglia dire.

La morale

La trap sembra studiata a tavolino per disgustare gli adulti, anche quelli che vivono nel degrado raccontato dalle canzoni. E del resto prende il nome dalle trap house, edifici abbandonati dove negli anni Novanta i giovani statunitensi andavano a comprare droga. Il filo conduttore è la rabbia, unita a una voglia di riscatto sociale da esibire attraverso soldi e oggetti costosi. Ma al contrario di altri generi musicali, a partire dal rap, la trap non è contro il sistema ma anzi inneggia a chi vuole condividerne, per non dire rubarne, le ricchezze. Significativo che quando i Carabinieri si sono presentati a casa sua per arrestarlo, Baby Gang non abbia opposto resistenza: ha solo chiesto qualche minuto per cambiarsi d’abito, togliendosi una tuta sporca e indossando quella del Milan, e pettinarsi bene per i fotografi. Di certo la rabbia è il comune denominatore di adolescenti di vari strati sociali, ma per il resto temi e situazioni fanno tornare indietro di decenni. La considerazione che i trapper hanno delle donne rende incomprensibile ai più come ci possa essere un pubblico femminile per la trap dura e pura, mentre già quella da classifica viaggia su altri binari. Considerazioni da Boomer, da Generazione X e da Millennial: tutte persone che non ricordano lo schifo degli adulti per la ‘loro’ musica confrontata a una presunta ‘vera’ musica del passato. Poi una cosa è la musica e un’altra la delinquenza: i trapper duri e puri giocano in entrambi i campionati.