Il mondo dell’investigazione tra pedinamenti e bonifiche

LUGANO - Che cosa spinge un ticinese a rivolgersi ad un investigatore privato? Alcune ragioni sono facilmente intuibili poiché poggiano su sentimenti comuni a tutto il genere umano. In primo luogo la gelosia, visto che circa il 50% delle attività degli investigatori privati riguarda proprio casi di infedeltà coniugale. Tuttavia le indagini toccano anche altri ambiti: da genitori in ansia per le frequentazioni e lo stile di vita dei propri figli fino ad arrivare alle aziende che temono di essere spiate o non si fidano dei propri dipendenti. Quello degli 007 nostrani è un mondo che per definizione presenta delle zone grigie, dove il confine tra legalità ed illegalità è molto labile. Un investigatore privato indipendente ed un'agenzia investigativa raccontano esperienze, peculiarità e sfide di un mestiere che, seppur accessibile a molti, rimane impegnativo.
Le storie che può raccontare un investigatore privato non si sentono tutti i giorni: dall'azienda che vuole effettuare una «bonifica ambientale» per scoprire se qualcuno ha piazzato microspie, al marito che, dopo l'ennesimo pedinamento, reagisce violentemente. Gli aneddoti che presentiamo nelle righe che seguono, provengono da una persona che da anni lavora nel settore dell'investigazione privata con una sua personale agenzia e ha voluto raccontare come si vive in quel tipo di ambiente.
Che tipo di persona richiede i vostri servizi?
«Mi contattano prevalentemente coniugi o fidanzati, devo dire che la ripartizione tra uomini e donne è abbastanza equa. Qualcuno è solo curioso, altri invece sono proprio convinti che il partner li stia tradendo. Una volta queste investigazioni erano ancora più diffuse poiché avevano anche un altro scopo: c'era il concetto di colpa nel divorzio, quindi se dimostravi che il marito o la moglie tradiva c'erano ritorni economici. Poi ci sono quelli che vogliono controllare i figli perché temono frequentino cattive compagnie: è un lavoro pulito perché riguarda minorenni e dunque il genitore ha diritto di sapere gli affari del figlio, inoltre lo fa a fin di bene. Devo spezzare una lancia a favore della gioventù moderna: quasi sempre ho potuto dire ai genitori che il figlio si comportava bene. In questo tipo di situazioni è meglio usare un aiutante giovane, che può facilmente introdursi nell'ambiente e farsi accettare. Se i giovani di solito si comportano bene, nei casi di presunta infedeltà coniugale, invece, la maggior parte delle volte c'è davvero qualcosa. Curiosamente – e questo capita più spesso con la donna – quando mi trovo a comunicare che no, il marito l'amante proprio non ce l'ha, la cliente non è soddisfatta. Forse voleva scoprire qualcosa per giustificare una separazione».
Partiamo dalle basi: come funziona un pedinamento?
«La base del pedinamento è la ricognizione: è difficile perché capita di perdere il cliente ai semafori, nel traffico... Quando i casi sono difficili bisogna utilizzare più persone e il servizio diventa più costoso. Successivamente si passa alla raccolta di informazioni».
Si può fotografare, riprendere o registrare?
«La regola sarebbe che ciò che possono vedere gli altri noi lo possiamo fotografare. Se uno è al bar con la sua amante può essere fotografato però non si può entrare nella sfera privata, anche se...».
Anche se?
«Esistono dei trucchetti per rimanere nella legalità, che io personalmente non uso: ad esempio il microfono a muro. Lo appoggi alla parete di una stanza e senti cosa succede dall'altra parte, ad esempio dal vicino o fuori da un ufficio. Questo si può fare perché l'apparecchio resta fuori e riprende delle vibrazioni sonore che escono dalla stanza. Può essere applicato in un muro esterno o nella parete della propria casa per spiare il vicino. Guai a metterlo all'interno: in quel caso non è legale. Di strumenti per spiare ce ne sono di incredibili (vedi scheda – ndr) ma sono quasi tutti illegali».
È mai stato beccato?
«Una volta una donna sposata voleva a tutti i costi che io insistessi nel pedinare il marito, nonostante l'uomo fosse già stato seguito prima dalla donna stessa e poi da un'altra agenzia, quindi è comprensibile che fosse già sospettoso. Il marito andava davvero in palestra, non aveva l'amante! Ad un certo punto, dopo svariati pedinamenti, questo si è fermato e mi ha aggredito, era infuriato allora ho lasciato perdere».
Nel vostro sito offrite anche «bonifiche ambientali», cosa sono?
«Qualche azienda, un po' paranoica, mi ha chiesto di effettuare controlli nei propri uffici per verificare se ci fossero cimici o microcamere. Esistono strumenti per farlo, questa volta legali: nel corso degli anni mi sono capitate diverse richieste simili, ma non ho mai trovato niente».
In Ticino si utilizzano metodi illegali?
«Anni fa c'era la succursale di una nota agenzia investigativa italiana: lì si andava un po' oltre. So che la titolare ha avuto dei problemi legali, penso usasse microfoni, microspie, localizzatori da attaccare alle auto, cose di questo tipo».
Il caso più strano che ha affrontato?
«Dovevo rintracciare per conto di un ticinese una persona in Ungheria. Ho quindi "appaltato" il caso ad un investigatore ungherese, ex commissario della polizia (tanti investigatori privati sono ex poliziotti – ndr). Quest'ultimo ha contattato il commissario della polizia in servizio al momento, che ha usato i suoi agenti per creare un dossier di una completezza incredibile su quest'uomo. Dai pettegolezzi sulla sua vita privata al prezzo con cui stava per vendere la casa: una cosa ovviamente illegale, impensabile in Svizzera».
Ha mai rifiutato un cliente?
«Mi è capitato che mi chiedessero di controllare qualcuno di una famiglia molto importante del luganese. Affari sentimentali in teoria, anche se in certi casi si rivolgono a te persone ambigue, non sai mai cosa vogliano veramente... Alla fine ho visto ciò che dovevo vedere ma poi ho lasciato perdere, meglio non avere problemi».