Chiasso

«Il Nebiopoli non è più un carnevale di paese»

Bilancio molto positivo da parte del presidente Gazzani, che non risparmia una frecciatina
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
05.02.2023 21:30

«Pronto...». La voce di Alessandro Gazzani, presidente del Nebiopoli, è quasi del tutto coperta da una musica festante ad alto volume. «Aspetti un attimo che esco». L’aneddoto introduce perfettamente il bilancio di questa edizione del carnevale chiassese: un successo travolgente. «E questo a livello sia di affluenza, sia d’incassi» precisa Gazzani. «Fino al 2019 facevamo fatica, mentre oggi possiamo tranquillamente dire che non è così. Sulla totalità degli eventi, in cinque giorni, sono arrivate in città oltre quarantamila persone». Un balzo in avanti rispetto all’edizione «pre pandemica» del 2020 e alle due successive, la «home edition» del 2021 e il carnevale «light» dell’anno scorso, che il presidente ritiene comunque positive nel percorso di rilancio della kermesse. Quando gli chiediamo quale immagine gli è rimasta più impressa di quest’ultima edizione, Gazzani non ha dubbi: «Per entrare, in certi momenti, c’era una coda di persone che partiva da piazza Bernasconi e arrivava in piazza Indipendenza, con tempi di attesa fra i trenta e i quarantacinque minuti. Questo un po’ ci è dispiaciuto – ammette il nostro interlocutore – ma credo sia dipeso dal fatto che tante persone, diligentemente, hanno raggiunto Chiasso con il treno, e questo faceva sì che il pubblico arrivasse a ‘ondate’, mettendo sotto pressione le casse».

Per il resto è filato tutto liscio, anche a livello di ordine pubblico. «Qualche attaccabrighe c’è stato e abbiamo dovuto fare una decina di diffide, ma visto il numero di persone presenti non è un dato preoccupante. Noi comunque abbiamo lavorato parecchio per far passare il messaggio della non violenza, ad esempio organizzando giornate con gli allievi delle elementari e delle medie. Bisogna capire che lo spirito di carnevale non è la scazzottata o l’atteggiamento da hooligan». È andato tutto bene anche grazie «all’ottima collaborazione con la Città» e al «grande lavoro di pianificazione che è stato fatto con la Polizia comunale» per prevenire e arginare eventuali tensioni tra i partecipanti. Una tensione, fra l’altro, seppur limitata a una diversità di vedute, si è creata internamente al comitato. Lo rivelano le parole conclusive di Gazzani: «Se devo togliermi un sassolino, la vecchia guardia del gruppo organizzativo ha cercato di boicottarci. Dobbiamo capire che il Nebiopoli non è più un carnevale di paese, ha altri numeri, e va gestito in modo diverso rispetto al passato». 

Vittorie momò

Ecco la classifica dei gruppi: Ester@fatti del Rione Excelsior di Chiasso, I Mistun da Mendriis, Generation Grezz di Carasso, I Pasctrügnoni di Chiasso, Ranat da Culdree, Club ‘74 di Mendrisio, L’autentic canon à confettis di Sion, Carnevale dei ragazzi oratorio di Stabio, Gruppo Micit di Salorino, Qui da Munt, Rione Cucù di Chiasso e Chip’s Riazzino.

Questa invece la graduatoria dei carri: La Castello Bene, NCS Novazzano, I Pincirö di Balerna, Gruppo Volabass di Capriasca, I Saltimbanch di Biasca, Su-Père Canon à Confettis di Sion, Gruppo Urani di Chiasso e Dinastia Boeri di Roveredo.

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