Il Papa lava i piedi a 12 ragazzi

In attesa della Via Crucis di venerdì sera, si è tenuta la messa In Coena Domini
Red. Online
28.03.2013 19:46

ROMA - "Quello che è più in alto dev'essere al servizio degli altri. Questo è un simbolo e un segno: lavare i piedi vuol dire che io sono al tuo servizio": tali sono state le parole-cardine del Giovedì Santo di Papa Francesco. E infatti, nella messa "in Coena Domini", celebrata giovedì pomeriggio nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma, papa Francesco ha lavato i piedi a 12 giovani detenuti di nazionalità e confessioni diverse, tra cui due ragazze, una italiana di religione cattolica e una serba nata a Roma, di fede musulmana.

"Questo è commovente: Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli - ha detto il Papa -. E lui stesso spiega ai discepoli: capite quello che ho fatto per voi, voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene perché lo sono. Se dunque io Signore e Maestro ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi l'uno all'altro. Vi ho dato l'esempio perché voi facciate lo stesso l'un l'altro... Con questa cerimonia di lavarci i piedi, ciascuno di noi pensi: io davvero sono disposto a servire, aiutare l'altro? Pensi quello soltanto, e questo segno è una carezza di Gesù, che fa perché Gesù è venuto proprio per questo per servire e per aiutarci".

Anche venerdì sarà un giorno importantissimo per il nuovo Papa. Uno dei momenti cruciali tra i riti che conducono alla Pasqua, la tradizionale Via Crucis al Colosseo, lo vedrà venerdì sera uscire per la sua seconda volta in mezzo ai fedeli nella città di Roma. Sarà quindi un nuovo bagno di folla per il nuovo Pontefice, in un momento però caratterizzato da raccoglimento e profonda riflessione, che vede la comunità cristiana ricordare la Passione e morte di Gesù. Al centro del rito - trasmesso come sempre in mondovisione - vi saranno anche le sofferenze dei cristiani, raccontate nelle riflessioni di due giovani libanesi, scritte sotto la guida del patriarca maronita card. Bechara Rai. Nelle 14 stazioni la Croce sarà portata dal cardinale vicario Agostino Vallini, da due famiglie provenienti dall'Italia e dall'India, da un disabile accompagnato da volontari dell'Unitalsi, da due seminaristi cinesi, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa, da due suore dell' Africa e da altre due del Libano, da due giovani del Brasile. Le torce accanto alla Croce saranno invece portate da due giovani della Diocesi di Roma e da due giovani libanesi. Ad accompagnare il rito, anche il canto di un coro proveniente dal Libano.