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Il Papa ribadisce l'appello per una tregua olimpica

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Red. Online
25.07.2024 15:32

«Mentre la pace nel mondo è seriamente minacciata, auspico vivamente che tutti rispettino la #treguaolimpica, nella speranza di risolvere i conflitti e ripristinare la concordia. Che Dio illumini le coscienze di coloro che sono al potere. #Parigi2024».

Lo ribadisce papa Francesco sul suo account X in nove lingue @Pontifex, alla vigilia dell'inaugurazione dei Giochi di Parigi.

Anche Athletica Vaticana - l'Associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede - ricorda questo desiderio del Papa in una lettera inviata alle atlete e agli atleti alla vigilia dell'apertura dei Giochi. Quelli che iniziano domani, 26 luglio - e le Paralimpiadi che partiranno il 28 prossimo - «sono anzitutto storie di donne e di uomini che oggi non riescono a fermare 'la terza guerra mondiale a pezzi' (come la definisce Francesco), ma suggeriscono - si legge nella lettera - la possibilità di un'umanità più fraterna. Attraverso il linguaggio del dialogo sportivo, popolare e a tutti comprensibile».

«Senza far mai ricorso a scorciatoie e con lealtà», scrive Athletica Vaticana, i Giochi «possono essere opportunità di speranza, nelle piccole e nelle grandi questioni di ogni persone e dell'umanità. Sì, le Olimpiadi e le Paralimpiadi possono essere strategie di pace e antidoto ai giochi di guerra». Ciò che importa è incarnare «i veri valori dello sport: passione, inclusione, fraternità, spirito di squadra, lealtà, riscatto, impegno e sacrificio». Sapendo che «lo sport non è solo vittoria o sconfitta, lo sport è un viaggio nella vita che non si fa mai da soli».

L'importante è che il testimone passi di mano in mano, «stando attenti che nessuno resti indietro da solo», adeguando «il proprio passo al passo dell'ultimo». La partecipazione alle Olimpiadi del Team dei rifugiati, sottolinea Athletica Vaticana, è assieme alla tregua olimpica una delle «proposte di pace che tutta la grande famiglia sportiva rilancia in un tempo buio per l'umanità». C'è un abbraccio speciale, si afferma, che va a «tutti coloro che ogni giorno vivono - provando anche ad aggrapparsi alla speranza che dà lo sport - realtà difficili, tra guerre, povertà, ingiustizie, tensioni, paure». Confida Papa Francesco: proprio loro ci «raccontano storie di riscatto, speranza, inclusione».

L'augurio finale di Athletica Vaticana è che quelli di Parigi siano Giochi in cui la medaglia d'oro più brillante vada al valore della prossimità. Anche l'antico motto olimpico tre anni fa è stato aggiornato a Tokyo e a fianco di «più veloce, più in alto, più forte» è stata aggiunta la parola «insieme». Sia questo stile - come suggerito dal «nostro 'coach' d'eccezione, Francesco» - a rendere le Olimpiadi, oltre alle emozioni belle di record e performance, uno spettacolo della «vicinanza».

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