Il paradiso delle taglie forti

Ho ?trovato l'America? prima di trasferirmici per starci alcuni anni. È accaduto quando per qualche giorno passato nella mitica New York ho dimenticato l'orrore dello shopping. Ero in cerca di una misura extra large quando la commessa, strizzandomi l?occhio, mi ha portato una small. Pare che da quelle parti io sia considerata una piccola misura. E mia sorella, che indossa un'invidiabile 36, è rimasta a mani vuote. Il mondo al contrario. Stupendo.
Il modello di riferimento rimane, comunque, quello delle quattro amiche ?secche? più famose di Manhattan di ?Sex and the City?. Anche ne ?Il diavolo veste Prada? la protagonista principale, un filino di ragazza, viene definita grassa nel mondo della moda dove cerca di fare pratica come giornalista, sempre nella Grande Mela. Alla ?grassottella? in questione viene detto che, per essere considerate belle donne, occorre portare una taglia 2, che in Svizzera corrisponde ad una 32. Misura che non so voi, ma io indossavo alla prima comunione. L'anno scorso ho vissuto per qualche mese in California ed è la stessa cosa.
In ogni caso, per una donna formosa, la ricerca di abbigliamento che riesca a soddisfare i bisogni di taglia e di uno stile consono all'età è difficile (e soprattutto costosa), da quanto mi è sembrato finora, soprattutto in Europa. Negli States no. Forse perché qui, negli States, c'è un tasso elevatissimo di persone obese che i negozi americani si sono adeguati aconsiderare coprendo questa importante fetta di mercato e offrendo un vasto assortimento di abbigliamento per taglie forti. Ce n'è per tutti i gusti e i portafogli. E io, in questi primi mesi trascorsi negli Stati Uniti, di ragazze in carne vestite davvero male non ricordo di averne viste.