Il Perù anticipa le elezioni

Il plenum del Parlamento peruviano ha approvato ieri sera a Lima con 93 voti favorevoli, 30 contrari e un astenuto, un progetto di legge riguardante l'anticipo ad aprile 2024 delle elezioni generali che avrebbero dovuto svolgersi nel 2026.
La proposta, scrive il quotidiano La Republica, rappresentando una riforma costituzionale, dovrà essere confermata in una seconda legislatura con almeno 87 voti.
Il testo approvato prevede che la presidente della repubblica, Dina Boluarte, indichi le elezioni per l'aprile 2024, in modo da concludere il suo mandato il 28 luglio 2024.
Allo stesso modo, nel caso dei membri del Parlamento, il mandato terminerà due giorni prima della presidente, il 26 luglio 2024.
Si attende ora una reazione dei movimenti antigovernativi che, dopo l'arresto dell'ex presidente Pedro Castillo, hanno avviato dure proteste in gran parte del territorio nazionale, con cui chiedevano elezioni generali immediate, la rinuncia della presidente Boluarte e lo scioglimento del Parlamento.
I disordini cominciati circa due settimane fa hanno avuto un bilancio di almeno 27 morti, direttamente o indirettamente legati agli scontri fra i manifestanti e la polizia.
Decisa l'espulsione dell'ambasciatore del Messico
La ministra degli Esteri peruviana, Ana Cecilia Gervasi, ha annunciato ieri sera che l'ambasciatore messicano in Perù, Pablo Monroy, è stato dichiarato persona 'non grata' e che gli sono state concesse 72 ore di tempo per lasciare il Paese.
Nello stesso tempo, riferisce la radio RPP di Lima, Gervasi ha anche reso noto che è stato concesso un salvacondotto a tre famigliari dell'ex presidente Pedro Castillo, la moglie Lilia Paredes e due suoi figli, che hanno ricevuto asilo in Messico.
«Il governo - ha aggiunto l'emittente - ha adottato la misura nei confronti dell'ambasciatore Monroy a causa di ripetute dichiarazioni delle massime autorità del Messico riguardo la situazione politica in Perù che costituiscono un'ingerenza nei nostri affari interni e sono in violazione del principio di non intervento».