Il PLR vuole meno funzionari federali e più posti di lavoro

Il PLR chiede il blocco del personale della Confederazione e dei fornitori di servizi esterni. Un documento sull'economia in tal senso è stato approvato oggi dai delegati del partito riuniti a Hergiswil (NW) con 261 voti a favore e tre astensioni.
«Vogliamo evitare che i cittadini siano gravati da ulteriori tasse e imposte», ha dichiarato il consigliere nazionale zurighese Beat Walti all'inizio della sua presentazione davanti all'assemblea dei delegati.
Il governo federale - afferma il PLR - crea 450 nuovi posti di lavoro ogni anno. Contemporaneamente, al settore privato manca la manodopera qualificata. Il Partito liberale radicale chiede un'inversione di marcia e si aspetta che la Confederazione non gonfi costantemente il bilancio destinato al personale.
Oltre al congelamento del personale a livello federale, il documento affronta anche aspetti legati al libero scambio, al pacchetto di risparmio e alla cassa pensioni della Confederazione.
Il PLR ritiene necessario intervenire anche per quanto riguarda la proprietà della casa. Secondo il partito, non c'è spazio abitativo sufficiente. E la colpa sarebbe in questo caso legata ai troppi regolamenti e alle procedure edilizie senza fine. A detta dei liberali radicali, i prezzi degli immobili e gli affitti stanno esplodendo perché si costruisce troppo poco e la domanda cresce.
Il documento non ha dato luogo a grandi discussioni da parte dei delegati. Solo un delegato del canton Turgovia ha preso la parola e ha criticato il fatto che il documento non contenga proposte per una «economia a zero emissioni di carbonio». Mancano inoltre soluzioni per i danni al clima.
Kaspar Villiger critica i partiti ai poli
L'ex consigliere federale Kaspar Villiger ha criticato il ruolo dei partiti che polarizzano e ha elogiato l'attuale presidente del PLR, Thierry Burkart, davanti all'assemblea dei delegati del partito riunita oggi a Hergiswil.
Nel discorso pronunciato in qualità di ospite a sorpresa, Villiger ha messo in evidenza la capacità di compromesso della Svizzera. Raramente come ora la Svizzera ha trovato così difficile risolvere problemi difficili con «compromessi adeguati», che si tratti di politica sociale, economica o europea. Eppure questo è un aspetto centrale di una democrazia diretta.
Il lucernese, che ha ricoperto la carica di consigliere federale dal 1989 al 2003, non è stato avaro di critiche nei confronti dei partiti che si trovano ai poli. Questi ultimi hanno scoperto che le elezioni possono essere vinte grazie alla polarizzazione. E per questo motivo, Villiger dice di avere l'impressione che «siano più interessati a vincere le elezioni piuttosto che a trovare soluzioni». Sono inoltre abili a creare capri espiatori a cui dare la colpa di «tutti i problemi».
Riferendosi all'attuale presidente del partito, il consigliere nazionale argoviese Thierry Burkart, che ha annunciato le sue dimissioni per il prossimo autunno, Villiger ha sottolineato come quest'ultimo abbia avuto il coraggio di concentrare il partito su ciò che era necessario e non su ciò che era popolare. «Ha avuto il coraggio di nominare e affrontare quei problemi urgenti la cui soluzione difficilmente permetterà di ottenere qualche alloro», ha detto l'ex consigliere federale.
Cassis: «All'UE concesso solo il necessario»
Dopo aver negoziato duramente sul pacchetto di accordi con l'UE e aver trovato un equilibrio «abbiamo dato all'UE solo ciò che era necessario». Lo ha dichiarato Ignazio Cassis davanti ai delegati del PLR riuniti oggi a Hergiswil.
Tra le altre cose, la Svizzera ha accettato una clausola di salvaguardia efficace sull'immigrazione, nessun coinvolgimento nella politica agricola dell'UE e la piena partecipazione ai programmi di ricerca.
Le alternative al pacchetto di trattati dell'UE sono sul tavolo, ha detto Cassis. «Non sono convincenti». Lo Spazio economico europeo (SEE) non ha alcuna chance di successo alle urne. Una relazione di puro libero scambio, come quella con il Regno Unito, sarebbe un passo indietro dal punto di vista economico. Basti pensare che oggi il Regno Unito sta cercando di rientrare nel mercato unico.
In un documento sull'economia approvato dai delegati con 261 voti a favore e tre astensioni, il PLR chiede il blocco del personale della Confederazione e dei fornitori di servizi esterni.
Il governo federale - afferma il PLR - crea 450 nuovi posti di lavoro ogni anno. Contemporaneamente, al settore privato manca la manodopera qualificata.
Oltre al congelamento del personale a livello federale, il documento affronta anche aspetti legati al libero scambio, al pacchetto di risparmio e alla cassa pensioni della Confederazione.
L'ex consigliere federale Kaspar Villiger, intervenuto in qualità di ospite a sorpresa, ha criticato il ruolo dei partiti che polarizzano e ha elogiato l'attuale presidente del PLR, Thierry Burkart.
Raramente come ora la Svizzera ha trovato così difficile risolvere problemi difficili con «compromessi adeguati», che si tratti di politica sociale, economica o europea. Eppure questo è un aspetto centrale di una democrazia diretta.
Il lucernese, che ha ricoperto la carica di consigliere federale dal 1989 al 2003, non è stato avaro di critiche nei confronti dei partiti che si trovano ai poli. Questi ultimi hanno scoperto che le elezioni possono essere vinte grazie alla polarizzazione.
I delegati del PLR hanno quindi bocciato all'unanimità l'iniziativa per il futuro della Gioventù socialista (GISO). Il decreto federale sull'imposta di proprietà sulle seconde case (abolizione del valore locativo) ha invece suscitato un più ampio dibattito ed è stato approvato con 214 voti a favore, 66 contrari e 22 astensioni.
Melanie Racine, co-presidente dei Giovani Liberali della regione di Soletta, ha messo in guardia dalle conseguenze negative dell'iniziativa della GISO per le imprese svizzere. La proposta è un attacco al «modello svizzero di successo», ha affermato.
Il testo della Gioventù socialista chiede l'introduzione di un'imposta sulle successioni a livello federale del 50% con una franchigia unica di 50 milioni di franchi sull'importo complessivo della successione e di tutte le donazioni. Il gettito fiscale andrebbe vincolato all'utilizzo per la lotta ai cambiamenti climatici da parte della Confederazione e dei Cantoni.
Hans Wicki, consigliere agli Stati di Nidvaldo, si è soffermato sul decreto per l'abolizione del valore locativo, da lui considerato un balzello che penalizza soprattutto gli anziani e le giovani famiglie. «Per questo motivo dovrebbe essere abolito», ha dichiarato. Alcuni delegati della Svizzera francese si sono espressi contro contro quello che considerano un cattivo compromesso.
Il decreto sarà sottoposto a votazione popolare il prossimo 28 settembre. Se la proposta sarà respinta, la tassazione del valore locativo rimarrà in vigore. Se invece sarà approvata dal popolo e dai Cantoni, questi ultimi potranno decidere individualmente se aumentare la tassazione sulle seconde case.
No all'iniziativa della GISO, sì all'abolizione del valore locativo
I delegati del PLR hanno bocciato all'unanimità l'iniziativa per il futuro della Gioventù socialista (GISO).
Il decreto federale sull'imposta di proprietà sulle seconde case (abolizione del valore locativo) ha invece suscitato un più ampio dibattito ed è stato approvato con 214 voti a favore, 66 contrari e 22 astensioni.
Melanie Racine, co-presidente dei Giovani Liberali della regione di Soletta, ha messo in guardia dalle conseguenze negative dell'iniziativa della GISO per le imprese svizzere. La proposta è un attacco al «modello svizzero di successo», ha affermato.
Il testo della Gioventù socialista chiede l'introduzione di un'imposta sulle successioni a livello federale del 50% con una franchigia unica di 50 milioni di franchi sull'importo complessivo della successione e di tutte le donazioni. Il gettito fiscale andrebbe vincolato all'utilizzo per la lotta ai cambiamenti climatici da parte della Confederazione e dei Cantoni.
Hans Wicki, consigliere agli Stati di Nidvaldo, si è soffermato sul decreto per l'abolizione del valore locativo, da lui considerato un balzello che penalizza soprattutto gli anziani e le giovani famiglie. «Per questo motivo dovrebbe essere abolito», ha dichiarato. Alcuni delegati della Svizzera francese si sono espressi contro contro quello che considerano un cattivo compromesso.
Il decreto sarà sottoposto a votazione popolare il prossimo 28 settembre. Se la proposta sarà respinta, la tassazione del valore locativo rimarrà in vigore. Se invece sarà approvata dal popolo e dai Cantoni, questi ultimi potranno decidere individualmente se aumentare la tassazione sulle seconde case.