In attesa del battellino

Il profumo della carta

Librerie e librai rimangono aperti nel Belgio del lockdown mentre il governatore della Campania sbeffeggia i bambini che piangono per andare a scuola
© Chiara Zocchetti
Red. Corrierepiù
07.11.2020 06:00
La salvaguardia della salute passa anche dai libri

In tempo di lockdown causa COVID-19 la cura di anima e spirito è altrettanto importante di quella del corpo. In Belgio l’ha statuito ufficialmente il governo del premier Alexander De Croo che ha considerato librerie e librai essenziali per la popolazione. I negozi di questo settore merceologico devono quindi rimanere aperti sempre e comunque, non solo perché «la cultura ha un ruolo importante» ma anche per «salvaguardare la salute mentale». In Francia, invece, nessuna deroga, così che prima dell’entrata in vigore del lockdown annunciato dal presidente Emmanuel Macron centinaia di persone si sono messe in paziente fila davanti all’entrata delle librerie per far scorta di libri. Pensando di nuovo alla decisione presa dal governo belga, una cosa possiamo dircela senza timore di essere smentiti: il tipico profumo della carta è ben più piacevole dell’odore pungente del disinfettante.

Arretrati? I Gurjar dell’India non ci stanno

Secondo la Costituzione indiana i Gurjar fanno parte di una casta che è inserita fra gli «altri gruppi arretrati». I Gurjar sono in maggioranza agricoltori e commercianti e di essere considerati arretrati dalle leggi fondamentali dello Stato ne hanno piena la gloria, se ci concedete l’espressione. È una querelle di non poco conto e ormai da tempo i Gurjar protestano contro questa discriminazione, anche intesa nel suo significato primo, ossia «distinzione operata in seguito a un giudizio o ad una classificazione». Negli ultimi giorni, per la cronaca, i Gurjar sono insorti nel Rajasthan, dove in migliaia hanno bloccato alcuni treni a grande percorrenza nazionale, fra cui quello che collega Delhi a Mumbai. La comunità dei Gurjar ambisce a ottenere lo statuto di «tribù riconosciuta» e non solo per una questione di rispetto morale. Infatti, tale statuto permetterebbe anche a loro di godere del meccanismo delle quote, il quale garantisce posti di lavoro in seno all’amministrazione pubblica e nel sistema scolastico. Il che è altrettanto legittimo, sul piano delle aspirazioni.

L’unica bimba al mondo che piange per andare a scuola

«Credo sia l’unica bambina d’Italia che piange per andare a scuola. È l’unica bambina al mondo che dà pure la motivazione: perché voglio imparare a scrivere, perché mi manca la grammatica e la sintassi, mi mancano gli endecasillabi. Cioè, questa povera figlia, evidentemente, è un OGM, cresciuta dalla mamma con latte al plutonio. L’unica al mondo». Si sarebbe potuto anche sorridere, se a dire queste frasi fosse stato il comico Maurizio Crozza durante il suo show televisivo del venerdì, ossia uno sketch di «Fratelli di Crozza». A pronunciarle, durante una delle sue dirette Facebook, è però stato Vincenzo De Luca, governatore regionale della Campania. La bambina che De Luca ha sbeffeggiato via social in realtà è un bambino, ma questo è il meno. È però vero che il bimbo campano si è messo a piangere perché costretto a seguire le lezioni a distanza, davanti al computer di casa, lui che è un alunno di prima elementare. Già, perché De Luca, a causa dell’esplosione dei contagi da COVID-19 in Campania, ha deciso di chiudere tutte le scuole. Peccato che poi il governatore stesso non ce l’abbia fatta a chiudere pure la bocca, una volta ritrovatosi davanti a telecamera e microfono. Maurizio Crozza da parte sua non smetterà mai di ringraziare in cuor suoi i personaggi alla Vincenzo De Luca: con le imitazioni continuerà a marciarci alla grande per un bel po’ di tempo.