Il PS lancia la volata per Berna

RIVERA - È sulle note di «The show must go on» dei Queen che il Partito socialista ha lanciato la volata verso le federali di ottobre. Riunito a Rivera, il Congresso ha ratificato la squadra per il Nazionale e gli Stati in un clima che - complice anche la presenza della consigliera federale Simonetta Sommaruga e del capogruppo alle Camere Roger Nordmann - «ha già il sapore di Berna», ha rimarcato il presidente cantonale Igor Righini. Righini che - assieme a Marina Carobbio, Davide Dosi, Andrea Ghisletta, Martina Malacrida Nembrini, Chiara Orelli Vassere, Bruno Storni e Cristina Zanini Barzaghi - scenderà in campo per tentare il raddoppio in Consiglio nazionale. Una crescita della presenza rossa in Parlamento che è stata auspicata anche dalla stessa Sommaruga che, riallacciandosi allo sciopero delle donne di venerdì, ha ribadito come «ci vuole un PS forte al Nazionale perché, soprattutto quando si parla di parità, senza il PS non si avanza». Allo stesso modo, per la direttrice del DATEC la visione del PS sarà decisiva anche nell'ambito delle relazioni con l'Unione europea: «Gli accordi bilaterali sono importanti - ha ricordato - ma per la popolazione, e soprattutto per un cantone di frontiera come il Ticino, altrettanto essenziale è la protezione dei salari. Ecco perché è ci impegneremo in questo senso». Ma la consigliera federale ha altresì colto l'occasione per annunciare che «il mio dipartimento sta lavorando a un pacchetto di misure per rendere più interessante il trasporto delle merci su rotaia. Questo, assieme alla prossima apertura della Galleria del Ceneri e al completamento di AlpTransit permetterà finalmente di togliere gas di scarico dalle strade ticinesi».
Un’attenzione all’ambiente che è stata altresì al centro dell’intervento di Carobbio, in corsa sia per il Nazionale che per gli Stati, che ha ribadito come «la questione climatica non può essere disgiunta da quella sociale». Per poi aggiungere: «Quella di oggi è una giornata speciale, con l'approvazione della lista per il Consiglio nazionale e la candidatura dagli Stati, con la congiunzione delle liste con altre forze di sinistra creiamo i presupposti per raddoppiare i seggi dell'area progressista, socialista e femminista a Berna e di avere per la prima volta nella storia del Canton Ticino una donna consigliera agli Stati». Un obiettivo che - dopo lunghe discussioni - si è deciso di raggiungere anche grazie a un ticket che vedrà Carobbio scendere in campo assieme a Greta Gysin dei Verdi. La candidata che avrà ottenuto più voti verrà poi sostenuta all’unisono da PS e Sinistra alternativa. Un tandem accolto all’unanimità dal Congresso che ha salutato la candidata ecologista, presente in sala, con un fragoroso applauso. «La congiunzione con le altre forze rossoverdi è indubbiamente un passo importante, sia in vista delle elezioni federali ma anche per una maggior collaborazione a livello cantonale - ha continuato Carobbio - la mia candidatura agli Stati non è un progetto individuale ma collettivo: è il nostro progetto del quale sarò felice di farne parte se mi darete la vostra fiducia».
Detto della Camera alta il microfono è poi passato ai candidati che tenteranno il colpaccio al Nazionale. Una squadra questa che, come ha ricordato il copresidente della Commissione cerca Adriano Venuti, «riflette un'equilibrata rappresentanza non solo del territorio, ma anche di genere e di professioni». Rosa dalla quale, ha ricordato Venuti, «era stato inizialmente escluso Henrik Bang la cui candidatura è poi stata sollecitata dal Comitato cantonale. Nel frattempo, Bang ha fatto le sue riflessioni e ha deciso di ritirarsi». È salito sul palco il deputato in Gran Consiglio è stato accolto da un fragoroso applauso: «Lo ammetto, Berna è sempre stato il mio obiettivo ed essere escluso dalla rosa è stato un duro colpo - ha affermato Bang - ma sono figlio di un calciatore. E mio padre mi ha insegnato l'importanza del gioco di squadra. Di giocare assieme, non spaccati al nostro interno. Per questo motivo, se oggi sto in panchina, è per essere vostro primo tifoso». Frasi queste che hanno dato ancora più energia al partito (200 i presenti a Rivera). Un partito che, come evidenziato da Righini, guarda alle federali con rinnovata forza dopo i risultati delle cantonali di aprile: «L'appuntamento con le urne ci hanno visto riuniti alla Casa del popolo a festeggiare. Il 7 aprile - ha detto il presidente cantonale - nel PS sono tornati i sorrisi e i canti di gioia, si è riaccesa una luce di speranza». Un'onda che Righini intende cavalcare per poter brindare anche il 20 ottobre: «Vedo e sento ingiustizia troppo spesso e mi viene voglia di prendere quella brutta bestia per il collo e stritolarla. È il posto dove mi riesce meglio non è a casa mia, da solo. Ma assieme a tutti voi e all'interno del nostro partito. Ecco perché mi metto in gioco. È tempo di dire basta alle ingiustizie».