Assemblea

Il secondo pilastro sotto la lente degli assicuratori svizzeri

Il prossimo 22 settembre il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi sulla riforma del sistema pensionistico privato (LPP)
La riforma non impatterà gli attuali pensionati. © Keystone/Gaetan Bally

Quello assicurativo è uno dei rami che insieme a quello bancario dà vita alla piazza finanziaria. A livello nazionale, per citare i dati dell’ASA, l’Associazione svizzera d’assicurazioni, il settore impiega complessivamente circa 50 mila persone per una raccolta premi di quasi 55 miliardi di franchi l’anno, in crescita di oltre il 3% nel 2023. La sezione ticinese dell’ASA terrà la sua assemblea domani presso il LAC di Lugano.

Il piatto degli assicuratori (e riassicuratori) svizzeri è ricco di ingredienti che vanno oltre le «tradizionali» coperture di rischi quali, tra gli altri, infortunio e malattia, responsabilità civile, danni naturali e le classiche polizze vita. Sempre più d’attualità sono infatti i «nuovi» rischi, come quelli finanziari e, soprattutto, quelli informatici (v. riquadro).

E poi, ma non da ultimo, c’è la previdenza professionale: il 22 settembre prossimo i cittadini svizzeri saranno chiamati alle urne per esprimersi in merito al referendum lanciato contro la riforma della LPP (la legge sul 2. pilastro, per capirci) decisa dal Parlamento nel marzo 2023; una riforma che gli assicuratori privati sostengono in quanto consentirà di adeguare il sistema pensionistico alle nuove realtà demografiche ed economiche e «consolidare» l’equilibrio tra i tre pilastri della previdenza per la vecchiaia.

«Una riforma necessaria»

La Legge sulla previdenza professionale (LPP) è stata introdotta 40 anni fa, in un’epoca in cui i livelli di remunerazione minima obbligatoria degli averi vecchiaia erano oltretutto molto più alti - allora il tasso d’interesse era del 4%, oggi è «appena» all’1%. Ma la riforma posta in votazione popolare a settembre è molto più ampia e verterà essenzialmente su tre assi principali: la riduzione dell’aliquota di conversione, il rafforzamento del processo di risparmio e il supplemento di rendita per la generazione di transizione.

«La “Riforma LPP” - spiega al CdT Samuele Donnini, presidente della sezione ticinese dell’ASA - rinforza il processo di risparmio durante la vita professionale per garantire la sostenibilità delle rendite all’età di pensionamento. Migliora, inoltre, anche l’attrattività dei lavoratori più vicini dell’età di pensione sul mercato del lavoro con contributi meno discriminanti. E per gli attuali pensionati non cambia nulla. Anzi, è un’occasione per loro di sostenere chi è ancora attivo senza conseguenze».

Il presidente di ASA Ticino, Samuele Donnini.
Il presidente di ASA Ticino, Samuele Donnini.

Pensioni pubbliche e private

Lo scorso 3 marzo il popolo svizzero ha accettato di rafforzare il sistema pensionistico pubblico (l’AVS) con l’introduzione di una cosiddetta «tredicesima AVS». Aumentando le prestazioni del primo pilastro ci sarà meno pressione sulla LPP?

Per Donnini, «sono due campi di azione diversi – come sono diversi i due pilastri e il loro funzionamento». «La LPP - precisa - è la migliore assicurazione contro la povertà per le persone con più di 65 anni. I dati dell’Ufficio federale di statistica mostrano infatti che tra le persone over 65 la cui unica fonte di guadagno è l’AVS, il tasso di povertà si aggira intorno al 24%, mentre tra quelle che percepiscono anche rendite del secondo pilastro, il tasso di povertà scende allo 0,7%».

«La riforma - continua il presidente di ASA Ticino - consente in particolare a chi ha un salario basso, generalmente chi lavora a tempo parziale – spesso le donne – e a persone che hanno due o più impieghi a tempo parziale di accedere o migliorare la previdenza professionale. Secondo uno studio condotto per l’associazione Alliance F, le donne saranno tra i vincenti della riforma grazie al fatto che il lavoro a tempo parziale verrà assicurato molto meglio. Sarebbe un grande errore credere che l’accettazione della tredicesima AVS rende la riforma della LPP superflua».

Il «terzo contribuente»

Uno degli aspetti più dibattuti della Riforma LPP è il tasso di conversione che si vuole abbassare dall’attuale 6,8% al 6% e che, in parole povere, significa rendite inferiori. Un provvedimento reso necessario, fra le altre cose, dal progressivo aumento dell’aspettativa di vita. Tuttavia, con il ritorno dei tassi positivi e della buona performance dei mercati finanziari, sorge spontanea la domanda se questi non bastino per «compensare» i maggiori oneri che le casse pensioni avranno in futuro. «Le performance dei mercati finanziari negli ultimi anni hanno accentuato l’urgenza di adattare l’aliquota di conversione per la parte obbligatoria LPP», afferma Samuele Donnini.

«L’adattamento del tasso - aggiunge - è in ogni caso necessario. La LPP si basa infatti sul principio che ognuno risparmia per costituire un proprio capitale con il quale finanziare le prestazioni - il cosiddetto sistema di capitalizzazione. Questo capitale è costituito dai contributi dei dipendenti e da quelli, almeno uguali e spesso più alti, dei datori di lavoro e viene aumentato durante la vita professionale dagli interessi sul capitale investito sui mercati finanziari: il cosiddetto “terzo contribuente”. Una buona performance dei mercati finanziari contribuisce a un maggiore aumento dei capitali assicurati e un’aliquota di conversione adeguata permette al capitale disponibile di coprire più anni di vita. Con parti sovraobbligatorie importanti, un aggiustamento tra l’obbligatorio e il sovraobbligatorio consente aliquote di conversione adeguate, quindi anche per queste categorie la riforma non avrà conseguenze», conclude Donnini.

«InsurTalk» Ticino - Disinformazione e attacchi informatici

Secondo il Global Risks Report 2024 del WEF, i rischi tecnologici e informatici sono fra quelli che maggiormente preoccupano gli esperti, oltre a quelli economici, ambientali, geopolitici e sociali. In particolare, la «disinformazione» è ora al primo posto nella classifica dei rischi mondiali proposta dallo studio. Quali sono le implicazioni per gli assicuratori e per l’economia globale (e svizzera)? Se ne parlerà a margine dell’assemblea di ASA Ticino alla tavola rotonda «Rischi tecnologici: dai ciberattacchi alla disinformazione», a cui prenderanno parte il giornalista Marcello Foa; l’esperto di sicurezza informatica alla Supsi Alessandro Trivilini; e l’esperto di ciber-rischi dell’ASA Gabor Jaimes.