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Il Ticino non è un cantone di ladri di biciclette

Secondo uno studio di HelloSafe, nel nostro cantone il numero di furti di biciclette in rapporto alla popolazione è uno dei più bassi in Svizzera – Ecco i grafici
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Red. Online
18.04.2024 18:30

«Non è un paese per vecchi» recita il titolo di un romanzo di Cormac McCarthy dal quale è stato tratto anche un film diretto dai fratelli Coen che ha vinto in quattro categorie agli Oscar del 2008. Ecco, volendo modificare sensibilmente questo titolo e adattarlo alla nostra realtà, potremmo dire che il Ticino non è un cantone di ladri di biciclette. Secondo uno studio di HelloSafe che riporta i dati relativi ai furti di biciclette (bici tradizionali ed e-bike) in Svizzera dal 2019 e i costi che questo fenomeno comporta per gli assicuratori, il Ticino è infatti uno dei cantoni con il minor numero di furti di biciclette in rapporto alla popolazione (1,3 ogni 1.000 abitanti nel 2023). Il cantone più colpito è Basilea Città dove nel 2023 si sono registrati 16,2 furti ogni 1.000 abitanti, mentre i meno colpiti sono Appenzello Esterno, Nidvaldo e Svitto, tutti con 0,7 furti ogni 1.000 abitanti.

Il quadro cambia sensibilmente se si guardano i numeri assoluti. In questo caso Basilea Città rimane sempre sul podio, ma occupa il gradino più basso con 3.188 furti totali nel 2023. Nelle prime due posizioni si piazzano Zurigo con 5.120 e Berna con 4.731. Anche nel canton Argovia si registra un numero considerevole di furti: 2.489 per la precisione. Questi dati dimostrano come, generalmente, i cantoni più popolosi siano anche quelli in cui si verifica il maggior numero di furti. In controtendenza il Ticino che, nonostante abbia una popolazione considerevole, ha fatto registrare "solo" 460 furti nel 2023.

Cambiano gli obiettivi dei ladri

Dal 2019 al 2023 sono poi mutati anche gli obiettivi dei ladri. Il crescente numero di e-bike in circolazione e il loro valore in costante aumento hanno difatti spinto i malviventi a prediligere queste ultime nei propri colpi a discapito delle bici tradizionali. Ecco allora che negli ultimi tre anni sono state rubate sempre meno biciclette: nel 2022, infatti, ci sono stati 3,1 furti ogni 1.000 abitanti (27.407 in numeri assoluti), ovvero il 18% in meno rispetto al 2019 (3,9 furti ogni 1.000 abitanti, corrispondenti a 33.555 reati).

I furti di e-bikes, al contrario, hanno subito un'impennata dal 2019: nel 2023 il numero di furti è quintuplicato rispetto al 2019. Si è così passati da 0,5 furti ogni 1.000 abitanti (per un totale di 4.439) a 2,4 ogni 1.000 abitanti (21.097 totali).

La tendenza sopra evidenziata si rispecchia anche nei numeri assoluti: si constata cioè una crescita dei furti di e-bikes e una diminuzione di quelli di biciclette tradizionali. Tuttavia, mentre la frequenza dei furti di biciclette si è stabilizzata a 3,1 furti per 1.000 abitanti nel 2023, il corrispondente numero assoluto è diminuito del 2,2% tra il 2022 e il 2023. Il dato si può spiegare con un leggero calo delle vendite di nuovi prodotti e, quindi, del numero di biciclette in circolazione.

Un conto salato per gli assicuratori

A penare per i furti di biciclette non sono comunque solo i proprietari, ma anche gli assicuratori per i quali il fenomeno sta diventando sempre più costoso, non da ultimo a causa dell'aumento del prezzo di una bicicletta nuova. Inizialmente pari a 65,1 milioni di franchi nel 2019, i costi medi dei furti di biciclette (sia tradizionali, sia e-bike) hanno mostrato una tendenza al ribasso a partire dal 2020, quando questi sono diminuiti dell'1,8% e poi del 3,5% nel 2021. La tendenza si è però invertita a partire dal 2022: lo scorso anno, gli assicuratori svizzeri avrebbero sostenuto costi record per un ammontare di 83,2 milioni di franchi, con un aumento del 27% rispetto al 2019, l'ultimo anno di riferimento prima del Covid-19.