Immigrazione: critiche della ONG a Sunak

Le organizzazioni per i diritti umani hanno criticato con forza il piano presentato in parlamento dal premier britannico Rishi Sunak per contrastare l'immigrazione illegale affermando che tratta i richiedenti asilo come criminali.
«Il primo ministro non ha fatto nulla per espandere le vie sicure - ha detto Enver Solomon, responsabile del Refugee Council - e così le persone non hanno altro modo che compiere viaggi pericolosi per poi essere trattate come criminali una volta arrivate nel Regno Unito».
Il piano in cinque punti, che include l'aumento delle retate contro l'immigrazione illegale e l'alloggio temporaneo dei richiedenti asilo in strutture turistiche e siti militari in disuso, è stato anche descritto come «impraticabile» e «profondamente allarmante» dagli attivisti.
Critiche anche per l'accordo con l'Albania che prevede rimpatri rapidi di migliaia di persone arrivate nel Regno, soprattutto negli ultimi mesi, oltre a una revisione drastica dei parametri per concedere l'asilo.
«Le espulsioni rapide basate esclusivamente sulla nazionalità o sulla modalità di arrivo sono una pericolosa soluzione politica su misura che rischia di violare i nostri obblighi internazionali per proteggere i rifugiati», ha detto Sile Reynolds dell'associazione Freedom From Torture.
Mentre Steve Valdez-Symonds, direttore per i diritti dei rifugiati e dei migranti di Amnesty International UK, ha affermato che il governo conservatore ha «mandato in pezzi» il sistema di asilo. E ha aggiunto che «al posto di usare le persone in cerca di asilo come capro espiatorio, abbiamo urgentemente bisogno che il governo riveda completamente la sua politica e annulli l'accordo con il Ruanda, crei rotte sicure e si concentri su una gestione equa ed efficiente delle richieste di asilo».
Sunak invece, oltre a ribadire la volontà di riavviare il controverso piano per il trasferimento dei richiedenti asilo in Ruanda bloccato dalle azioni legali intraprese di fronte alla giustizia internazionale, ha promesso di smaltire entro la fine del prossimo anno l'arretrato «monstre» di richieste.