Imposizione delle coppie sposate, si torna in Parlamento

BERNA - In seguito all’annullamento del voto sull’iniziativa popolare del PPD contro la penalizzazione fiscale del matrimonio da parte del Tribunale federale (TF), il Consiglio federale ha deciso oggi di annullare il decreto d’accertamento della votazione del 28 febbraio 2016. Nel contempo ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze, d’intesa con il Dipartimento federale dell’interno, di elaborare un messaggio aggiuntivo al Parlamento riguardante la riforma in corso dell’imposizione delle coppie e della famiglia.
Tale messaggio, che sarà presentato dopo la pausa estiva, dovrà tematizzare le richieste dell’iniziativa popolare, bocciata con il 50,8% dei voti, illustrare i fatti alla base delle irregolarità constatate dal TF e indicare le misure adottate dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) per il futuro, precisa una nota governativa odierna.
Il DFI sarà coinvolto nell’elaborazione per quanto riguarda l’aspetto delle assicurazioni sociali. Attualmente i coniugi in pensione hanno diritto a una rendita congiunta limitata al 150%, mentre i conviventi ricevono ciascuno la pensione completa.
454 mila invece di 80 mila
La votazione sull’iniziativa PPD «Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi fiscali per le coppie sposate» è stata annullata dal TF a causa di un errore nel numero di coppie interessate dalla modifica costituzionale. Nelle spiegazioni di voto, il Consiglio federale aveva parlato di circa 80 mila coppie sposate con due redditi penalizzate dal sistema attuale. La cifra effettiva, rivelata due anni, è invece di 454 mila coppie.
La modifica della legge sull’imposta federale diretta (IFD), spiega l’esecutivo, permetterà di rimediare alla penalizzazione del matrimonio nell’ambito dell’IFD. La deliberazione su questo oggetto è attualmente sospesa a causa dell’annullamento della votazione popolare e riprenderà quando il Consiglio federale avrà deciso il seguito della procedura.
Gruppo di lavoro
Alla fine del 2018, il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di migliorare l’affidabilità dei dati quantitativi e delle informazioni sulla situazione iniziale e sulle ripercussioni di un progetto (costi, numero di interessati, ecc.).
Nel processo legislativo la completezza e la correttezza di queste informazioni sono d’importanza centrale per la formazione delle opinioni e la presa delle decisioni da parte degli organi coinvolti (Governo, Parlamento, popolo) e degli attori politici (Cantoni, partiti, associazioni e gruppi di interesse), sottolinea la nota.
Dati quantitativi
Sulla base delle proposte del gruppo di lavoro il Consiglio federale ha deciso di conferire maggiore peso ai dati quantitativi. I dipartimenti e gli uffici federali saranno obbligati a presentare in modo trasparente le varie questioni riguardanti i dati rilevanti, le relative fonti, il metodo di stima, il significato dei dati e i possibili momenti di aggiornamento nei confronti di Governo, Parlamento e opinione pubblica.
Infine, l’esecutivo ha preso atto del processo di rettifica in caso di errori riscontrati nelle spiegazioni di voto, come pure dell’introduzione di una consultazione degli uffici per le spiegazioni, conclude il comunicato.
Sul matrimonio per tutti restano dei punti di domanda
In una nota il PPD fa sapere di essere soddisfatto della decisione del Governo di riprendere l’iniziativa del partito e di coinvolgere nuovamente il Parlamento. Ora, scrive il partito, l’Esecutivo è pregato «di prendere in mano la questione della penalizzazione del matrimonio anche nel dossier AVS 21», il progetto governativo di stabilizzazione del primo pilastro. Il partito prende poi posizione sul matrimonio omosessuale. Il testo dell’iniziativa bocciata nel 2016, che indicava il matrimonio come un’istituzione che lega un uomo a una donna, era infatti stato criticato dai fautori dei diritti delle coppie gay. Negli scorsi mesi diversi membri del PPD avevano fatto sapere di non essere più d’accordo con il testo nella sua forma originale. Nel suo comunicato i popolar-democratici scrivono: «Dall’entrata in vigore, nel 2007, della Legge sull’unione domestica registrata in Svizzera la società è cambiata. Sondaggi dimostrano che una maggioranza della popolazione e della base del PPD è a favore del matrimonio per tutti», benché all’interno della formazione politica «coesistano vari punti di vista». La decisione presa dal Tribunale e dal Governo, scrive il PPD, può ora avere un influsso sul dossier del matrimonio per tutti. Un concetto che il PPD è pronto a sostenere, «anche se l’eliminazione degli svantaggi fiscali per i coniugi resta la priorità». Se questo voglia dire che il PPD sia disposto a ritirare il testo originale in favore di un controprogetto che include il matrimonio anche fra persone dello stesso sesso è ancora da vedere.