Politica

In Gran Consiglio come Fantozzi e Filini

Lunedì 15 aprile sono in programma sia una sessione parlamentare, sia lo spoglio delle schede per l’elezione dei Consigli comunali – Torna alla mente uno storico film – Le spiegazioni del Cantone
©Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
18.03.2024 06:00

La situazione ricorda una scena de Il secondo tragico Fantozzi, quando «nel buio della sala», durante la proiezione de La corazzata Potëmkin, «correvano voci incontrollate e pazzesche» sul risultato della partita Italia-Inghilterra che, disgraziatamente per i dipendenti dell’azienda, si giocava alla stessa ora del cineforum obbligatorio. Estremizziamo, ma il concetto di fondo è lo stesso: lunedì 15 aprile sono in programma sia una seduta del Gran Consiglio, sia lo spoglio delle schede per l’elezione dei Consigli comunali dell'intero Ticino. Ora: non diciamo che tutti i deputati, molti dei quali quel giorno saranno anche candidati, terranno gli occhi incollati sul computer o lo smartphone per seguire i risultati, che si assenteranno per interviste e telefonate varie e che gireranno «voci incontrollate e pazzesche» sulle performance di questo o quel partito, ma l’evolversi della situazione elettorale sarà oggettivamente un fattore di distrazione per chi dovrà partecipare alla riunione del Parlamento cantonale, possibilmente dando un contributo di qualità. Questo è un fatto. E se qualcuno dovesse cedere alla distrazione, sarebbe umano.

«Speculazione irrispettosa»

La domanda quindi – anche se non sarà un tema determinante nella costruzione del rapporto di fiducia fra la politica e i cittadini – sorge spontanea: non si poteva trovare un altro giorno? «Il calendario delle sedute plenarie – ci ha risposto il Cantone – è definito secondo un programma annuale elaborato dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, sentito il Consiglio di Stato». E l’Ufficio presidenziale «non ha ritenuto che le operazioni di spoglio concernenti le elezioni dei consigli comunali potessero intralciare il regolare svolgimento della seduta del 15 aprile», anche perché queste «non esonerano i deputati e le deputate dal partecipare alla sessione». Per i Servizi del Gran Consiglio è scorretto anche solo immaginare un’interferenza fra i due appuntamenti. «Ritenere che il conteggio dei voti possa diminuire in qualche modo 'il livello medio di attenzione del plenum' – qui viene citato un passaggio della nostra domanda – è una sua speculazione, peraltro non rispettosa del ruolo dei deputati». L’autorità chiude con una considerazione legata al calendario. «La data del 15 aprile è stata programmata anche tenendo conto delle festività pasquali, nel corso delle quali di norma le commissioni e i gruppi parlamentari non si riuniscono. Una sessione pianificata la settimana successiva sarebbe invece risultata troppo vicina a quella del 6-8 maggio 2024, in occasione della quale avviene il cambio di presidenza».

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