In manette l'egiziano pronto a "fare la guerra"

MILANO - L'operazione "Lupi del deserto" è scattata nel capoluogo lombardo - Arrestato su ordine del GIP dell'Aquila il 22.enne simpatizzante dell'ISIS - Coinvolti altri due giovani, uno dei quali è per ora irreperibile
Il momento dell'arresto del giovane militante dell'ISIS.
Andrea Colandrea
21.11.2018 15:44

MILANO - Torna lo spettro terrorismo in Italia. Nelle prime ore di quest'oggi, a Milano, la Polizia di Stato in collaborazione con i N.O.C.S., ha dato seguito all'arresto ordinato dal GIP del Tribunale dell'Aquila, di un egiziano di 22 anni,ritenuto legato al gruppo terroristico dello Stato islamico. Il giovane è accusato di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia del terrorismo.

Le indagini, molto complesse ed articolate e dirette dalla Procura Distrettuale del capoluogo abruzzese in accordo con la Direzione Nazionale Antimafia e l'Antiterrorismo italiano, sono state condotte dalle DIGOS di quattro città - l'Aquila, Teramo, Piacenza e Milano - in parallelo con i compartimenti della Polizia postale e Comunicazioni di Abruzzo ed Emilia Romagna. L'intera attività di indagine, indica la Polizia di Stato in una nota diffusa quest'oggi, è stata coordinata in collaborazione con altri organismi preposti alla lotta contro il fenomeno come l Servizio per il contrasto al terrorismo esterno della Direzione centrale della Polizia di prevenzione - UCIGOS e dal Servizio Polizia postale e delle comunicazioni.

Secondo quanto reso noto dagli stessi inquirenti sarebbero tuttora in corso numerose perquisizioni in Abruzzo, Lombardia, Emilia e Piemonte.

L'operazione odierna, che conferma l'efficacia del modello di prevenzione sul territorio nazionale italiano, nasce dallo sviluppo di un'operazione d'intelligence che, sul finire dello scorso anno, aveva segnalato all'interno di un "gruppo WhatsApp" di militanti islamisti, un partecipante che aveva in uso un'utenza italiana. "Gli immediati accertamenti - si legge - hanno permesso di identificare l'utilizzatore dell'utenza del primo che, per tutto il periodo delle indagini durante il quale ha risieduto da clandestino in provincia di Teramo e a Milano, è stato sottoposto a sorveglianza costante da personale specializzato".

Gli approfondimenti investigativi e i servizi tecnici hanno poi consentito alla Polizia, "non solo di confermare l'impianto investigativo, ma anche di evidenziare la pericolosità attuale del 22.enne, che, nel corso di più conversazioni con gli altri indagati, ha di fatto ammesso di essere un lupo solitario, dichiarandosi pronto e disponibile a combattere e a fare la guerra, facendo anche intendere di aver ricevuto un addestramento militare".

Le attività di captazione, telefoniche e telematiche, hanno permesso altresì agli inquirenti di recuperare "numerosissimi file audio scaricati dall'indagato, gran parte dei quali prodotti dal comparto mediatico dell'ISIS, contenenti inni jihadisti e sermoni di Iman radicali propugnatori di odio nei confronti del mondo occidentale e inneggianti al martirio in nome di Allah".

Nello stesso contesto operativo risultano coinvolti due connazionali del giovane, un 21.enne e un 23.enne, quest'ultimo attualmente irreperibile, legati al primo da stretta amicizia e anch'essi interessati in attività apologetica e di propaganda dello Stato islamico. Nei loro confronti è stato già adottato il provvedimento di espulsione emesso dal Ministro dell'interno.

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