Inventario delle opere di Hitler in rete

BERLINO - Dopo lo spettacolare ritrovamento di opere d'arte in un appartamento a Monaco, il Congresso mondiale ebraico (Wjc) ha sollecitato le autorità tedesche ad una maggiore trasparenza e a pubblicare su internet un inventario dei quadri. In un'intervista oggi alla Welt, il president del Wjc, Ronald Lauder, ha chiesto che i quadri siano resi visibili: "La polizia e la politica devono fare subito un inventario e mettere tutto su internet in modo che chiunque possa vedere di che si tratta". A suo avviso si è già perso troppo tempo: "né i possibili legittimi proprietari, né eventuali testimoni nel procedimento di restituzione ringiovaniscono", ha sottolineato. Il ritrovamento è stato tenuto sotto chiave dalla procura e dal fisco per un anno e mezzo scatenando ora critiche da più parti.
L'opinione pubblica ne è a conoscenza solo da una settimana, dopo un articolo del settimanale di Monaco, Focus. Il sospetto è che si tratti di opere d'arte rubate dai nazisti. I quadri erano appartenuti a un noto mercante d'arte che operava per conto dei nazisti durante il Terzo Reich, Hildebrandt Gurlitt, che poi alla morte le ha lasciate al figlio Cornelius Gurlitt, a casa del quale sono state ritrovate. Secondo i media, la dogana tedesca ritiene che gran parte delle 1.406 tele siano proprietà legittima di Gurlitt. Sul caso, che ha fatto scalpore in tutto il mondo, si è pronunciato anche il Ministro degli esteri, Guido Westerwelle, che ha ammonito a maggiore trasparenza e a non mettere in gioco la fiducia conquistata dalla Germania. "Non dovremmo sottovalutare la sensibilità del tema nel mondo", ha detto durante una visita in India. "Dobbiamo fare attenzione a non compromettere la fiducia conquistata in lunghi decenni: l'imperativo del momento è trasparenza", ha detto.