“Io ci sono, ma niente scherzi”

BELLINZONA - Michela Delcò Petralli c'è e con questa intervista al Corriere del Ticino scioglie ogni riserva. Il 28 novembre si candiderà per succedere a Sergio Savoia nel ruolo di coordinatore de I Verdi del Ticino.
Dopo lunga riflessione ha deciso di mettersi a disposizione per la successione a Sergio Savoia alla testa dei Verdi del Ticino. Quale il perché di questa scelta?
«Buona domanda. Perché? Credo che la risposta vera stia nel mio senso di responsabilità verso un partito che è anche il movimento che mi ha accolta e sostenuta. Credo che i Verdi non hanno ancora finito di dare qualcosa alla società e hanno conservato, intatto, il loro ruolo. Non sono migliore di tanti altri, semplicemente mi sono resa conto che una buona fetta dei militanti mi percepiva come la persona che poteva unificare le diverse anime del partito e traghettare i Verdi fuori dalle acque agitate in cui si trovano attualmente. Il mio mandato sarà comunque a termine: un anno. Il tempo di ritrovare la tranquillità e l'entusiasmo al nostro interno, poi lascerò la carica».
È cosciente che potrebbe essere un anno durissimo e lunghissimo?
«Certo. Mi auguro però di poter lavorare seriamente ma anche serenamente, altrimenti lascerò prima della scadenza del mio mandato. Ho voglia di vivere bene fuori e dentro il partito. La vita è sempre e soltanto una sola».
Oggi nascerà «Noi», i cosiddetti Savoia boy. Nelle scorse settimane si è pure costituito «Orizzonte verde», gli scontenti e arrabbiati. Siete una scatola ormai priva di contenuto?
«Di contenuto i Verdi ne hanno eccome. Ambedue i movimenti sono nati dai Verdi del Ticino. Ambedue i movimenti sembrano riferirsi al nostro bacino di elettori e proporre lo stesso nostro programma. Questo rischia di indebolirci, anche se poi bisognerà vedere quanto seguito troveranno. Inoltre, all'interno del partito sento esprimere un certo sconcerto, che capisco, per il fatto che chi ha fondato "Noi" ricopre cariche di responsabilità all'interno del partito. Questo potrebbe paralizzare o peggio pregiudicare l'attività dei Verdi, anche se ho già ricevuto rassicurazioni in merito. Comunque ad ambedue i movimenti auguro buon viaggio ma chiedo loro di lasciarci lavorare e di non ostacolare l'attività del partito/movimento dei Verdi, che oggi più che mai ha bisogno di serenità».
Un paio di settimane e ci sarà l'assemblea. Cosa si auspica possa accadere sabato 28 novembre?
«Mi auspico che l'assemblea si svolga in un clima sereno, e che non si trasformi in un processo kafkiano. Mi auguro che il passato venga superato salvo per gli insegnamenti che ci ha lasciato».