Repressione

Iran: impiccati due attivisti, «non c'è stato diritto alla difesa»

Si tratta di Mohammad Mahdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini, i due uomini giustiziati questa mattina in seguito alle manifestazioni di piazza
© AP
Ats
07.01.2023 10:38

L'Iran ha giustiziano due uomini in seguito alle manifestazioni di piazza: lo ha annunciato l'autorità giudiziaria del Paese. I due erano accusati di aver ucciso un paramilitare nel corso delle manifestazioni che si sono scatenate in seguito alla morte in custodia della giovane curda Mahsa Amini.

«Mohammad Mahdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini, i principali autori del crimine che ha portato al martirio di Rouhollah Ajamian, sono stati impiccati questa mattina», ha annunciato l'agenzia di stampa Mizan Online.

I due facevano parte di un gruppo di 16 persone arrestate per l'uccisione del paramilitare Ajamian: cinque sono stati condannati a morte e altri undici, tra cui tre minorenni, hanno ricevuto lunghe pene detentive, fino a 25 anni. Tutti loro avevano preso parte a una cerimonia in occasione del 40.esimo giorno dall'uccisione di un altro manifestante, Hadis Najafir, da parte delle forze di sicurezza. La Corte Suprema aveva respinto il ricorso di Karami e Hosseini il 3 gennaio. Altri due giovani condannati, Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard, sono già stati impiccati.

«Privato del diritto alla difesa»

Mohammad Mahdi Karami, uno dei giovani impiccati la notte scorsa in Iran, è stato privato del diritto alla difesa. Lo ha detto Mohammadhossein Aghassi, indicato da Karami come suo avvocato, ma che è stato rifiutato dalla corte.

Secondo il legale, Karami aveva iniziato uno sciopero della fame in carcere per protestare contro il rifiuto della richiesta di averlo come avvocato, stando a quanto gli aveva annunciato lo stesso attivista 22.enne in una telefonata dalla prigione in cui era rinchiuso.

L'avvocato ha riferito inoltre che a Karami non è stato permesso di vedere la famiglia un'ultima volta prima dell'esecuzione.

In questo articolo: