News
La diretta

Israele a un passo dall'attacco a Rafah, Hamas apre ai negoziati

Il gruppo palestinese «non ha grossi problemi» con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per un cessate il fuoco a Gaza – Blinken: «L'Iran è la principale fonte di instabilità nella regione» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Israele a un passo dall'attacco a Rafah, Hamas apre ai negoziati
Red. Online
29.04.2024 06:27
08:33
08:33
USA «determinati» a ottenere «ora» un accordo tra Israele e Hamas

Gli Stati Uniti sono «determinati» a ottenere «ora» un accordo tra Israele e Hamas. Lo ha detto il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, da Tel Aviv, poco prima di iniziare i colloqui con la leadership di Israele.

«Anche in questi tempi molto difficili siamo determinati a ottenere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e a ottenerlo ora. E l'unica ragione per cui un accordo potrebbe non essere raggiunto è Hamas», ha detto Blinken incontrando il presidente israeliano, Isaac Herzog.

Decine di dimostranti si sono riuniti sotto l'albergo a Tel Aviv dove alloggia il ministro degli esteri statunitense in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi, hanno riferito vari media.

Su alcuni cartelli, scritti in inglese e in ebraico, si può leggere «Abbiamo fiducia in Blinken, portateli a casa da noi». Il segretario di Stato degli Usa vedrà in mattinata il premier Benyamin Netanyahu e poi andrà al valico di Kerem Shalom da dove entrano, da Israele, gli aiuti umanitari a Gaza.

Intanto, si apprende che il leader dell'opposizione a Netanyahu, Yair Lapid, andrà ad Abu Dhabi negli Emirati arabi uniti per «una breve visita politica». Lo ha fatto sapere il suo portavoce, indicando che nella permanenza ad Abu Dhabi Lapid avrà una serie di incontri con la leadership del paese.

23:14
23:14
«Hamas tornerà al Cairo con la risposta sul cessate il fuoco»

 La delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo e ritornerà con la risposta alla proposta di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto la televisione egiziana Al Qahera. La fazione palestinese tornerà con una risposta scritta, aggiunge l'emittente. Sul sì di Hamas all'ultima proposta di tregua sul tavolo premono gli occidentali e diversi Paesi arabi.

20:05
20:05
«Cinque unità dell'esercito israeliano hanno violato i diritti umani»

Cinque unità dell'esercito israeliano hanno commesso «macroscopiche violazioni dei diritti umani» prima del 7 ottobre 2023 in Cisgiordania. Lo ha detto il viceportavoce del dipartimento di Stato degli Usa Vedant Patel in una conferenza stampa.

18:08
18:08
I genitori dei soldati: «Non entrate a Rafah»

I genitori di 400 soldati delle forze armate israeliane hanno fatto appello ai ministri del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz e Gadi Eisenkot, chiedendo loro di interrompere i piani per entrare a Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza.

"Entrare a Rafah sarebbe a dir poco una trappola mortale", hanno scritto i genitori stando a quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz. "Nelle circostanze attuali, non staremo a guardare e non permetteremo ai nostri figli di rischiare la vita".

15:55
15:55
La proposta «molto generosa» fatta ad Hamas

Nella proposta «molto generosa» fatta ad Hamas sono stati offerti «40 giorni di cessate il fuoco, il possibile rilascio di migliaia di detenuti palestinesi, in cambio della liberazione degli ostaggi». Lo ha detto il ministro degli esteri britannico, David Cameron, a Riad (Arabia Saudita), dove si tiene un incontro speciale del Forum economico mondiale (WEF).

15:50
15:50
Tendopoli anche nel campus di Yale

Una tendopoli è stata allestita dagli studenti pro palestinesi anche nel campus di Yale. I manifestanti, che chiedono all'ateneo di disinvestire da aziende militari che fanno affari con Israele, rischiano misure disciplinari tra cui la sospensione e il potenziale arresto, ha minacciato l'ateneo ieri in tarda serata.

«Yale appoggia le proteste pacifiche e la libertà di parola, ma non tollera che si rompano le sue regole tra cui quella di mantenere l'università funzionante e di garantire la sicurezza per chi ci studia e ci lavora».

Le tende sono state montate davanti alla Sterling Memorial Library, vicino ai dormitori dove gli studenti si stanno preparando per gli esami finali.

Yale è l'ultima università in ordine di tempo in cui studenti hanno occupato il campus. Da quando la polizia è intervenuta alla Columbia University per sgomberare una tendopoli la notte del 17 aprile, oltre 800 persone sono state arrestate a livello nazionale.

15:09
15:09
In Svizzera 45 mila firme per sbloccare gli aiuti finanziari all'UNRWA

L'Ong Amnesty International Svizzera ha depositato oggi a Berna due petizioni sostenute da più di 45'000 persone che chiedendo al Consiglio federale e al Parlamento di sbloccare gli aiuti finanziari destinati all'agenzia dell'ONU per il soccorso dei rifugiati palestinesi (UNRWA) e di impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza.

I promotori esortano la Confederazione a non dimenticare la propria tradizione umanitaria e di schierarsi chiaramente dalla parte del diritto internazionale, si legge in un comunicato odierno diramato dall'organizzazione non governativa.

La Svizzera, prosegue la nota, continua a trattenere il proprio contributo finanziario all'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, pari a 20 milioni di franchi annui in un momento in cui la popolazione civile della Striscia di Gaza occupata è minacciata dall'incessante guerra e dalla carestia, e questo nonostante il governo israeliano non abbia fornito alcuna prova a sostegno delle sue accuse, sottolinea Amnesty International, che sostiene di aver esaminato l'imputazione di sei pagine presentata dallo Stato ebraico.

Anche il rapporto d'inchiesta indipendente sulla revisione esterna dell'Agenzia condotto sotto la guida dall'ex ministra degli esteri francese Catherine Colonna ritiene che l'UNRWA rispetti i principi di neutralità, osserva l'Ong.

In seguito alle accuse mosse da Israele, secondo cui 12 dipendenti dell'UNRWA siano sospettati di essere stati coinvolti nel massacro compiuto da Hamas lo scorso 7 ottobre, diversi Paesi hanno deciso di sospendere i finanziamenti devoluti all'agenzia ONU. «Questa decisione draconiana ha conseguenze catastrofiche per la vita e la sopravvivenza di milioni di persone», aggiunge la nota.

«La riluttanza del nostro Paese a finanziare gli aiuti dell'ONU quando milioni di palestinesi soffrono la fame è difficile da comprendere e appannerà l'immagine umanitaria della Svizzera», prosegue Amnesty International Svizzera.

«La sospensione degli aiuti appare ancora più scandalosa dopo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) di gennaio, in cui si conferma che la popolazione palestinese di Gaza potrebbe essere esposta al rischio di genocidio», afferma l'Ong.

La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) dovrebbe pronunciarsi in merito al finanziamento questa settimana. In occasione dell'esame del bilancio 2024, il Parlamento aveva deciso a dicembre che gli aiuti umanitari svizzeri in Medio Oriente possono essere sostenuti solo previa consultazione delle due commissioni della politica estera.

L'UDC e in parte il PLR hanno espresso la loro intenzione di voler tagliare completamente i fondi destinati all'UNRWA a favore di altre organizzazioni. Mercoledì scorso, il Consiglio federale ha dichiarato che avrebbe preso una decisione in tal senso in un secondo momento.

Amnesty International chiede dunque ancora una volta alla Svizzera di fare tutto il possibile per garantire l'attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che auspica un cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e aiuti umanitari a favore della Striscia di Gaza.

14:09
14:09
L'intesa tra Arabia Saudita e USA è «molto vicina» anche sul futuro governo a Gaza

Le nuove intese bilaterali tra l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti sono «molto, molto vicine» anche sul futuro governo a Gaza dopo la fine del conflitto tra Israele e Hamas: lo ha detto il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan dopo l'incontro con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, come riporta Sky News.

«La maggior parte del lavoro è già stata fatta» ha detto il ministro saudita, parlando in un panel durante una riunione speciale del World Economic Forum a Riad, aggiungendo che «abbiamo le grandi linee di ciò che pensiamo debba accadere sul fronte palestinese».

13:33
13:33
Egitto fiducioso sulla nuova proposta di tregua tra Israele e Hamas

Il ministro degli Esteri egiziano si è detto «fiducioso» riguardo a una nuova proposta di tregua a Gaza, mentre una delegazione di Hamas è attesa al Cairo per i colloqui. «Siamo fiduciosi», ha dichiarato Sameh Shoukry a Riad, in occasione del World Economic Forum, aggiungendo che «la proposta ha tenuto conto delle posizioni di entrambe le parti».

12:33
12:33
Hamas: «La nostra leadership resta a Doha»

L'alto funzionario di Hamas Mousa Abu Marzouk dissipa le voci secondo cui la leadership politica del gruppo terroristico potrebbe trasferirsi dal Qatar all'Iraq, alla Siria o alla Turchia.

Marzouk dice alla rete televisiva iraniana al-Alam che «qualsiasi potenziale trasferimento, che attualmente non avviene, avverrebbe in Giordania». «La Giordania è una nazione che sostiene la resistenza palestinese e Hamas mantiene un rapporto positivo con il governo giordano», afferma.

12:20
12:20
«Hamas ha davanti a sé una proposta molto generosa: decida»

«Hamas ha davanti a sé una proposta straordinariamente generosa da parte di Israele. E in questo momento, l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas». Lo ha detto, intervenendo all'incontro del World Economic Forum in Arabia Saudita, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, come riporta il Guardian.

«Devono decidere e devono decidere in fretta. Spero che prenderanno la decisione giusta, possiamo avere un cambiamento fondamentale nella dinamica».

11:04
11:04
Blinken: «L'Iran è la principale fonte di instabilità nella regione»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo l'incontro con il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita a Riad, il principe Faisal bin Farhan, ha affermato che l'Iran è la principale fonte di instabilità nella regione. Lo riporta il Guardian.

Secondo Blinken gli eventi degli ultimi mesi hanno mostrato che ci sono due possibili strade da percorrere. Una, ha detto, è «lacerata da divisioni, distruzione, violenza e insicurezza permanente». Incontri come quello di oggi hanno dimostrato che ci sono molte più nazioni nella regione interessate alla seconda via, quella di «maggiore integrazione, maggiore sicurezza, maggiore pace».

Gli Stati Uniti hanno visto «progressi misurabili» nella situazione umanitaria a Gaza nelle ultime settimane, ma hanno esortato Israele a fare di più, ha poi dichiarato Blinken, secondo Sky News, aggiungendo che il modo più efficace per alleviare la crisi umanitaria è raggiungere un cessate il fuoco.

09:39
09:39
Hamas: la proposta di accordo è ancora in fase di studio

Il funzionario del politburo di Hamas, Izzat al-Risheq, ha negato fonti anonime dell'organizzazione terroristica che ieri sera sul tardi alla Afp riferivano di non aver riscontrato grossi problemi sull'ultima proposta per la tregua. In una dichiarazione, ripresa da Haaretz, al-Risheq ha chiarito che «la proposta è ancora in fase di studio».

09:35
09:35
Almeno 27 palestinesi morti in raid su Gaza

Almeno 27 palestinesi sono stati uccisi, tra cui molti bambini e donne, negli attacchi israeliani notturni a Rafah e Gaza City. Lo riporta Al Jazeera.

Secondo funzionari sanitari palestinesi, almeno 22 persone sono state uccise durante gli attacchi aerei israeliani su Rafah stanotte, tra cui sei donne e cinque bambini. Uno dei bambini aveva solo cinque giorni. Secondo i medici, molte altre persone sono rimaste ferite negli attacchi che hanno colpito tre case nella città meridionale dell'enclave.

08:15
08:15
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non rimpiazzerà l'UNRWA

Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non rimpiazzerà l'UNRWA, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi. A dirlo è il direttore generale dell'organo con sede a Ginevra Pierre Krähenbühl, secondo cui «abbiamo già sufficientemente da fare senza cercare di sostituirsi ad altre organizzazioni».

«Abbiamo mandati totalmente diversi», afferma Krähenbühl in un'intervista concessa all'edizione odierna di Le Temps. «L'UNRWA ha ricevuto il suo dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il CICR dalle Convenzioni di Ginevra. Dunque non riprenderemo il loro».

Come noto, l'UNRWA è nel mirino delle critiche da tempo per i suoi presunti legami con Hamas. Molti Paesi, fra cui la Svizzera, hanno sospeso i finanziamenti. Alcuni politici di UDC e PLR hanno espresso la volontà che il ruolo svolto dall'agenzia passasse nella mani del CICR.

Prima di diventare da inizio aprile direttore generale del CICR - e quindi il numero due dell'organizzazione dietro la presidente Mirjana Spoljaric Egger - proprio Krähenbühl è stato alla guida dell'UNRWA fra il 2014 e il 2019. Aveva poi dimissionato dopo accuse di cattiva gestione e abuso di potere.

A marzo il ginevrino è stato attaccato da senatori repubblicani americani, i quali, sotto la minaccia di un taglio dei fondi da parte del loro Paese, hanno chiesto che lasciasse il CICR. Sollecitato sulla questione dal giornale romando, il ginevrino ha replicato che, al momento della sua assunzione, l'Onu ha chiaramente precisato come non vi fosse nulla a sostegno dei rimproveri sollevati nei suoi confronti.

Lo stesso CICR si trova peraltro in difficoltà finanziarie. Il budget è stato ridotto di 700 milioni di franchi per il 2024 e 4000 posti di lavoro sono stati soppressi. «Gli ultimi licenziamenti sono avvenuti a marzo», specifica Krähenbühl, stando al quale la coesione e la fiducia interna ne hanno risentito.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha inoltre dovuto limitare le sue attività, in particolare in Iraq, Sud Sudan e Nigeria. Il ginevrino ritiene però che, dopo aver proceduto ai tagli del budget e all'elaborazione di una nuova strategia istituzionale, la situazione economica ora si sia stabilizzata.

07:11
07:11
Blinken a Riad

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato oggi a Riad, prima tappa di un nuovo tour in Medio Oriente nell'ambito degli sforzi Usa per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas ed aumentare gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Blinken, che andrà anche in Giordania e Israele nei prossimi giorni, incontrerà nella capitale saudita i ministri degli Esteri dei Paesi del Golfo e dell'Europa in visita per discutere della ricostruzione di Gaza dopo il conflitto, ha reso noto un funzionario del Dipartimento di Stato.

06:27
06:27
Il punto alle 06.00

Almeno 13 persone sono state uccise in attacchi aerei israeliani a Rafah: lo hanno reso noto fonti mediche, come riporta il Times of Israel. Secondo le stesse fonti, ci sono anche molti feriti. I media di Hamas parlano di 15 morti. Per ora le forze israeliane non hanno rilasciato alcun commento.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato oggi a Riad, prima tappa di un nuovo tour in Medio Oriente nell'ambito degli sforzi USA per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas ed aumentare gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Blinken, che andrà anche in Giordania e Israele, incontrerà nella capitale saudita i ministri degli Esteri dei Paesi del Golfo e dell'Europa in visita per discutere della ricostruzione di Gaza dopo il conflitto, ha reso noto un funzionario del Dipartimento di Stato.

Un alto funzionario di Hamas ha detto all'AFP che il gruppo palestinese «non ha grossi problemi» con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per un cessate il fuoco a Gaza. «L'atmosfera è positiva, a meno che non vi siano nuovi ostacoli da parte di Israele. Non ci sono grossi problemi nelle osservazioni e nelle richieste che Hamas presenterà riguardo ai contenuti» della proposta, ha detto il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, alla vigilia dell'incontro al Cairo con Egitto e Qatar in cui è attesa una risposta di Hamas.