Riforma giudiziaria

Israele: almeno 80 mila persone protestano davanti alla Knesset

Il ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso non intende fare passi indietro nonostante le manifestazioni nel Paese – Intanto chiudono le ambasciate israeliane
© EPA/ATEF SAFADI
Ats
27.03.2023 15:53

(Aggiornato)

Circa 80 mila israeliani - secondo stime della polizia - si sono radunati oggi di fronte alle cancellate della Knesset per protestare contro la riforma giudiziaria avviata dal governo Netanyahu e contro il licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant. Su un palco improvvisato si sono alternati i principali leader della opposizione parlamentare, fra cui Yair Lapid, Benny Gantz e Avigdor Lieberman.

La manifestazione, che sembra volgere al termine, si è svolta finora senza incidenti. Fra poco, in un parco vicino alla Knesset, affluiranno invece i sostenitori della destra nazionalista che sperano di radunare anch'essi una folla significativa.

Smotrich: «Non rinunciamo alla riforma giudiziaria»

Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso, non intende rinunciare alla riforma giudiziaria. «Non dobbiamo fermare per alcun motivo la riforma. Siamo la maggioranza - ha affermato su Twitter -, non dobbiamo arrenderci alla violenza, all'anarchia, agli scioperi selvaggi, alla disobbedienza. Ci troviamo tutti alle 18 alla Knesset. Non consentiremo che ci rubino i nostri voti e il nostro Stato». Anche Ben Gvir ha annunciato di partecipare alla manifestazione.

Chiudono le ambasciate

Il sindacato nazionale Histadrut ha dato indicazione a tutti i dipendenti del governo di scioperare, comprese tutte le missioni diplomatiche israeliane nel mondo. Lo scrive il Times of Israel. Un portavoce dell'ambasciata israeliana negli Stati Uniti conferma che la sede è stata chiusa fino a nuovo avviso.

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