La dichiarazione

Israele andrebbe escluso dalle competizioni sportive come la Russia?

È quanto suggerisce il Commissario europeo per lo sport Glenn Micallef: «Attraverso lo sport dobbiamo promuovere i valori che rappresentiamo, in qualsiasi Paese»
©OLIVIER HOSLET
Red. Online
26.05.2025 14:45

Israele, come la Russia, andrebbe escluso dalle competizioni sportive internazionali? Glenn Micallef, Commissario europeo per l'equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport, interrogato da Politico ha affermato che, negli eventi a carattere sportivo, non dovrebbe esserci spazio per i Paesi che non condividono «i nostri valori». L'offensiva militare dell'esercito israeliano a Gaza ha sollevato non poche critiche all'interno dell'Unione Europea, tant'è che la maggioranza degli Stati membri ha appoggiato una revisione dell'accordo politico ed economico con Israele. Non solo, diversi ambasciatori israeliani sono stati convocati nelle capitali dell'UE, da Roma a Parigi, dopo che le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno ammesso di aver sparato "colpi di avvertimento" contro una delegazione diplomatica in visita in Cisgiordania. Delegazione che comprendeva funzionari europei. 

Micallef, politico maltese, ha condannato la terribile situazione umanitaria nella Striscia affermando, altresì, che il mondo dello sport dovrebbe alzare la voce. «Quando si parla di sport, penso che non ci debba essere spazio negli eventi sportivi per chi non condivide i nostri valori» ha dichiarato a Politico il Commissario, senza nominare direttamente Israele, in risposta a una domanda se lo Stato Ebraico debba subire sanzioni sportive per le sue azioni a Gaza. «Lo sport è uno strumento che usiamo per promuovere la pace, attraverso il quale promuoviamo i diritti umani. D'altra parte, il movimento sportivo è autonomo e prende le proprie decisioni. Ma noi abbiamo il dovere e la responsabilità di parlare di questi temi e di far conoscere i nostri sentimenti».

Israele ha lanciato l'assalto militare a Gaza dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, che costarono la vita a 1.200 persone fra israeliani e altre nazionalità. Più di 50 mila palestinesi sono stati uccisi durante l'offensiva israeliana, mentre altre centinaia di migliaia hanno dovuto affrontare carestie e malattie e intere città, da Khan Yunis a Rafah, sono state ridotte in macerie. Gli appelli sin qui lanciati al mondo dello sport, volti a impedire la partecipazione di Israele, sono stati sin qui ampiamente respinti. Parallelamente, la presenza di Israele all'Eurovision Song Contest di Basilea è stata fortemente criticata: lo scorso 19 maggio, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha chiesto che il Paese sia escluso da questi eventi. «Non possiamo permettere due pesi e due misure, nemmeno nella cultura».

«Questi spazi sono grandi palcoscenici per messaggi politici, grandi palcoscenici sui quali dovremmo promuovere i valori che sosteniamo nell'Unione e sui quali dovremmo dare spazio a coloro che hanno valori simili a noi in generale» ha detto Micallef in risposta a una domanda sulla polemica legata alla partecipazione di Israele all'Eurovision e sulla posizione di Sánchez. «Sono questioni che ho già discusso con l'Unione europea di radiodiffusione».

La Russia era stata subito condannata ed esclusa dall'organo di governo olimpico nonché dalla FIFA dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina nel 2022, con la sospensione di club e squadre. Una risposta che molti, ora, hanno citato come prova dell'esistenza di un doppio standard. «C'è stato uno spargimento di sangue a Gaza e i civili ne stanno pagando il prezzo» ha detto Micallef, che ha rappresentato la Commissione in un dibattito su Gaza al Parlamento Europeo. «È una catastrofe. Si vedono così tanti bambini, civili, giovani, senza cibo e acqua, senza accesso agli aiuti umanitari, aiuti umanitari che dovrebbero poter affluire su larga scala alla popolazione di Gaza e della Palestina». Definendo la situazione a Gaza «assolutamente scioccante», Micallef ha detto che il suo «messaggio è molto chiaro: attraverso lo sport, dobbiamo promuovere i valori per cui ci battiamo, con qualsiasi Paese».

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