News
La diretta

«Israele ha deciso di reagire all'attacco iraniano»

Lo scrive il sito della CNN, citando un alto funzionario dell'amministrazione israeliana, ancora da valutare la portata della reazione – Intanto, Israele, ha detto di aver «intercettato il 99% dei droni e dei missili lanciati dall’Iran» – L'Iran, da parte sua, considera la sua missione conclusa – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
«Israele ha deciso di reagire all'attacco iraniano»
Red. Online
14.04.2024 07:00
23:50
23:50
L'Iran all'ONU: «Non vogliamo la guerra con gli Stati Uniti»

«L'Iran non ha intenzione di impegnarsi in un conflitto con gli Stati Uniti nella regione. Tuttavia, se gli Stati Uniti avviassero operazioni militari contro l'Iran, i suoi cittadini, o la sua sicurezza e i suoi interessi, l'Iran utilizzerà il suo diritto intrinseco a rispondere in modo proporzionato». Lo ha detto l'ambasciatore iraniano all'ONU Saed Iravani al Consiglio di Sicurezza.

22:11
22:11
Guterres: «Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro»

«Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro. La popolazione si trova ad affrontare il pericolo reale di un devastante conflitto su vasta scala. Ora è il momento di allentare la tensione, della massima moderazione e di fare un passo indietro dal baratro». Lo ha detto il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza. «Abbiamo la responsabilità condivisa di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un'ulteriore escalation - ha aggiunto - Né la regione né il mondo possono permettersi altre guerre».

22:05
22:05
«Il ministro Shoukry sente Blinken, evitare escalation»

L'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce ufficiale del ministero degli Esteri egiziano, ha annunciato che il ministro degli Esteri Sameh Shoukry ha avuto oggi una telefonata con Antony Blinken, segretario di Stato americano, con cui si è «fatto il punto sugli sviluppi della situazione nella regione in relazione all'attacco dell'Iran contro obiettivi israeliani», sottolineando che «l'ultima escalation sullo sfondo della crisi della Striscia di Gaza e le sue conseguenze regionali sembra rappresentare una grave minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione».

I «due ministri hanno scambiato visioni e valutazioni per fermare l'escalation e risparmiare alla regione i rischi di estensione del conflitto».

21:14
21:14
Khamenei: «Gerusalemme sarà dei musulmani»

«Gerusalemme sarà nelle mani dei musulmani e il mondo musulmano celebrerà la liberazione della Palestina». Lo ha scritto in ebraico su X la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, pubblicando un video di droni iraniani che sorvolano la Spianata delle moschee a Gerusalemme, durante l'attacco dell'Iran di ieri notte contro Israele, e vengono intercettati. Lo riporta Iran International.

20:11
20:11
IDF: «Iran? Al momento non estenderemo operazioni militari»

«Al momento non intendiamo estendere le nostre operazioni militari». Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sulla volontà o meno di reagire all'attacco dell'Iran.

«Siamo pronti, stiamo monitorando tutti i teatri nella regione e valutiamo ogni scenario, ma al momento non intendiamo estendere le nostre operazioni militari. Il nostro ruolo è salvaguardare gli israeliani», ha spiegato il portavoce dell'esercito.

«Rimaniamo in allerta, abbiamo approvato piani offensivi e difensivi, continueremo a proteggere lo Stato di Israele e costruire un futuro più stabile per la regione. Iran non è una minaccia solo per Israele ma per tutta la regione», ha aggiunto Hagari.

19:47
19:47
Gli USA: «Non parteciperemo a risposta contro Iran»

Gli Stati Uniti non parteciperanno ad un eventuale contrattacco israeliano contro l'Iran. Lo riferiscono due alti funzionari americani in una telefonata con un ristretto gruppo di giornalisti.

«Israele ci ha detto chiaramente che non vuole un'escalation nell'area», hanno aggiunto i due alti funzionari sottolineando che «il dialogo con le controparti israeliane su come procedere» dopo l'attacco dell'Iran «proseguono».

Secondo le fonti «l'Iran voleva provocare un grave danno ad Israele ed essere altamente distruttivo, ma ha fallito». L'attacco del regime di Teheran è stato a loro avviso «avventato e senza precedenti».

19:14
19:14
Israele: Hezbollah si congratula con l'Iran

Hezbollah si è congratulato con l'Iran per «l'attacco di alta qualità e senza precedenti contro Israele» e ha elogiato la «decisione coraggiosa e saggia» di rispondere all'attacco di Damasco. Lo riporta il sito israeliano Ynet.

«L'Iran ha esercitato il suo diritto naturale e legale, nonostante le minacce, le intimidazioni e le pressioni, e ha attuato con coraggio la sua vera promessa», ha affermato Hezbollah, sostenendo che «l'operazione ha raggiunto gli obiettivi militari ben definiti, nonostante la partecipazione degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Gli obiettivi politici e strategici a lungo termine di questo grande sviluppo emergeranno nel tempo».

18:51
18:51
I leader del G7: tutti evitino azioni che acuiscano la tensione

«I leader del G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall'Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele». Lo rende noto il comunicato della presidenza italiana del G7 al termine della riunione presieduta da Giorgia Meloni.

«Al termine della discussione - viene spiegato - i G7 hanno sottolineato l'esigenza di evitare un'ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella regione».

«Con le sue azioni, l'Iran ha compiuto ulteriori passi verso la destabilizzazione della regione e rischia di provocare un'escalation regionale incontrollabile. Questo deve essere evitato», affermano i leader del G7, esprimendo la condanna «in modo inequivocabile e nei termini più forti l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele. L'Iran ha lanciato centinaia di droni e missili verso Israele. Israele, con l'aiuto dei suoi partner, ha sconfitto l'attacco». «Esprimiamo la nostra piena solidarietà e sostegno a Israele e al suo popolo e - aggiungono - riaffermiamo il nostro impegno per la sua sicurezza».

«Continueremo a lavorare per stabilizzare la situazione ed evitare un'ulteriore escalation. In questo spirito, chiediamo che l'Iran e i suoi alleati cessino i loro attacchi, e siamo pronti ad adottare ulteriori misure ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti», si legge ancora nella dichiarazione.

Per «evitare un'ulteriore escalation» in Medio Oriente, i leader del G7 hanno pure «rivolto un appello per porre fine alla crisi a Gaza attraverso la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas». I leader hanno «garantito la prosecuzione dell'aiuto umanitario verso la popolazione palestinese».

«Rafforzeremo inoltre - si legge nella dichiarazione dei leader al termine del G7 -la nostra cooperazione per porre fine alla crisi a Gaza, anche continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, e forniremo maggiore assistenza umanitaria ai palestinesi bisognosi».

17:59
17:59
Herzog: «Dall'Iran dichiarazione di guerra, noi cerchiamo pace»

«Questa è come una vera guerra, è una dichiarazione di guerra». Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog a Sky News, prima di aggiungere che Israele «è moderato, conosciamo le ripercussioni e abbiamo deliberazioni coi partner, valutiamo tutte le opzioni e sono fiducioso che faremo i passi necessari per proteggere il nostro popolo. Non cerchiamo la guerra».

«L'ultima cosa che Israele cerca in questa regione fin dalla sua creazione è la guerra, noi cerchiamo la pace», ha dichiarato Herzog aggiungendo che Hamas e gli alleati iraniani lo hanno reso quasi impossibile.

«Purtroppo tutto è iniziato il 7 ottobre, quando un altro alleato dell'Iran, Hamas, ha condotto un massacro incredibilmente brutale contro i cittadini israeliani e il resto è storia», ha detto, prima di invitare il mondo a collocare le azioni di Israele in questo contesto.

«Naturalmente ascoltiamo sempre i nostri partner, rivediamo sempre tutte le nostre opzioni e faremo tutto il necessario per proteggere e difendere il nostro popolo», ha affermato.

17:58
17:58
Michel: condanna unanime all'attacco dell'Iran a Israele

«Insieme ai leader del G7, abbiamo condannato all'unanimità l'attacco senza precedenti dell'Iran contro Israele». Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel precisando che «tutte le parti devono dar prova di moderazione. Continueremo tutti i nostri sforzi per lavorare verso la riduzione della tensione. Porre fine alla crisi a Gaza il prima possibile, in particolare attraverso un cessate il fuoco immediato, farà la differenza».

Nel tweet pubblicato al termine della riunione in videoconferenza del G7 convocata dalla presidenza italiana, durata poco meno di un'ora, Michel annuncia poi che «la situazione in Medio Oriente, compreso il Libano, sarà discussa al Consiglio europeo della prossima settimana».

Al vertice hanno partecipato in collegamento tutti i leader dei paesi del G7, oltre all'Unione europea, rappresentata dal presidente del Consiglio Charles Michel e da quella della Commissione europea Ursula von der Leyen.

17:27
17:27
Iran: «L'attacco contro Israele è stata una risposta limitata»

«In un messaggio alla Casa Bianca stamane, abbiamo spiegato che l'attacco dell'Iran contro Israele è stata una risposta limitata e che noi non abbiamo come obiettivo cittadini americani e le basi degli Usa nella regione». Lo ha detto il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian incontrando gli ambasciatori stranieri, secondo quanto riferisce la tv di Stato.

Allo stesso tempo, ha avvertito, «colpiremo le basi degli Usa se verranno utilizzate per aiutare azioni di aggressione di Israele. Teheran non è alla ricerca di un'escalation e non ha intenzione di continuare le operazioni difensive contro Israele, ma se necessario, non esiteremo a proteggere i nostri interessi legittimi dell'Iran contro qualsiasi nuova aggressione».

16:46
16:46
Siria: «L'Iran ha esercitato il suo diritto alla difesa»

La Siria ha affermato che l'Iran ha esercitato il suo «diritto all'autodifesa» nell'attacco di questa notte contro Israele.

«La risposta dell'Iran è un legittimo diritto all'autodifesa» contro Israele, ha detto telefonicamente il ministro degli esteri siriano Faisal Mekdad al suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa statale Sana.

16:43
16:43
Gallant: «Contro l'Iran occorre formare un'alleanza strategica»

«C'è l'opportunità di formare un'alleanza strategica contro la minaccia iraniana». Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant che ha visitato la batteria degli Arrow che hanno intercettato i lanci dall'Iran. Poi ha osservato che sulle «testate di quei missili ci potevano essere ordigni nucleari».

«Gli Usa, Israele e i loro alleati - ha sottolineato - sono fianco a fianco per difendersi da questa grave minaccia».

Anche il ministro Benny Gantz ha sollecitato la nascita di una simile alleanza.

16:33
16:33
Borrell sente il ministro iraniano: «Evitate l'escalation»

«A nome degli Stati membri dell'UE, condanno con la massima fermezza gli attacchi iraniani contro Israele e invito tutte le parti a dar prova della massima moderazione. Ho appena parlato con il ministro degli esteri iraniano Abdollahian per trasmettergli questi messaggi e sollecitare l'Iran a non provocare un'escalation». Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'UE per la politica estera Josep Borrell.

16:32
16:32
Idf: «Oltre 300 droni e missili lanciati contro di noi»

Più di 300 droni e missili provenienti da Iran, Iraq e Yemen sono stati lanciati contro Israele stanotte. Lo ha affermato il portavoce delle Forze di difesa (Idf) Peter Lerner a BBC Radio.

«So che circa 360 munizioni diverse, 170 droni esplosivi, 30 missili da crociera, 120 missili balistici sono stati lanciati contro Israele. La stragrande maggioranza di questi è stata intercettata», ha spiegato.

Lerner ha affermato che missili da crociera e UAV sono stati «intercettati prima che raggiungessero lo spazio aereo israeliano», aggiungendo che le difese aeree di Israele e il sostegno di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e altri hanno inviato «un messaggio molto forte» all'Iran.

16:21
16:21
G7: al via la riunione virtuale sull'attacco dell'Iran a Israele

Ha preso il via la riunione del G7 in videoconferenza, convocata dalla presidenza italiana per discutere dell'attacco iraniano contro Israele.

16:00
16:00
«Netanyahu bloccò la ritorsione contro l'Iran dopo il colloquio con Biden»

Due funzionari israeliani hanno affermato che alcuni membri del Gabinetto di guerra avevano sollecitato un attacco di ritorsione immediato contro l'Iran, che è stato annullato dopo che il premier Benyamin Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden, anche perché gli attacchi hanno causato danni relativamente minori. Lo scrive il «New York Times», sottolineando che i funzionari non hanno approfondito ulteriormente il contenuto della telefonata tra i leader.

15:59
15:59
Israele: cominciata la riunione del Gabinetto di guerra

È cominciata, presieduta dal premier Benyamin Netanyahu, la riunione del Gabinetto di guerra israeliano che si svolge nel ministero della difesa a Tel Aviv. Lo hanno riferito i media.

15:50
15:50
SWISS sospende i voli per Beirut fino al 18 aprile

«A seguito degli eventi della scorsa notte, siamo sollevati e grati di comunicare che i nostri dipendenti a Tel Aviv sono sani e salvi», ha dichiarato Oliver Buchhofer, Head of Operations di SWISS. SWISS ha sette dipendenti a Tel Aviv, responsabili della manutenzione dei nostri aerei e della gestione dei voli. «Siamo in costante contatto con il nostro personale locale e stiamo studiando il modo migliore per proteggerli e sostenerli nel caso in cui la situazione dovesse ulteriormente peggiorare», continua Buchhofer. «Per SWISS la sicurezza del nostro personale e dei nostri passeggeri ha sempre la massima priorità».

A seguito di una recente analisi approfondita della situazione in Medio Oriente, SWISS ha deciso di sospendere i propri servizi da e per Beirut fino a giovedì 18 aprile compreso. In concreto, ciò riguarda il volo Zurigo-Beirut previsto per martedì 16 aprile. Le aree di spazio aereo sopra Israele, Giordania e Iraq che erano state chiuse nella notte tra sabato e domenica sono state riaperte dai Paesi interessati. Di conseguenza, i voli possono ora riprendere a utilizzare queste aree di spazio aereo.

SWISS continuerà a evitare lo spazio aereo iraniano fino a giovedì prossimo. Le deviazioni in questione stanno attualmente aggiungendo fino a 90 minuti ai tempi di volo dei servizi SWISS tra Zurigo e Hong Kong, Bangkok, Singapore, Delhi e Mumbai.

Le operazioni di volo SWISS da e per Tel Aviv rimarranno sospese fino a lunedì 15 aprile compreso.

SWISS continua a monitorare la situazione in Medio Oriente con la massima attenzione. I suoi specialisti valutano costantemente tutte le informazioni disponibili e sono in stretto e regolare contatto con tutte le autorità competenti sia in loco che in Svizzera. Qualsiasi decisione sull'eventuale ripresa delle operazioni di volo attualmente sospese sarà presa sulla base di queste attività.

SWISS si rammarica per i disagi che queste azioni possono comportare per i clienti. Sta inoltre contattando attivamente i clienti che hanno già prenotato i voli da e per Tel Aviv che sono stati sospesi. Ovviamente, tali clienti potranno effettuare una nuova prenotazione gratuita per una data di viaggio successiva o ottenere il rimborso totale del biglietto.

15:43
15:43
USA: «Non vogliamo un'escalation in Medio Oriente»

Gli Stati Uniti non vogliono «un'escalation in Medio Oriente». Lo sottolinea la Casa Bianca.

«Non vogliamo un'escalation, né una guerra con l'Iran», ha assicurato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, al programma della Nbc «Meet the Press».

15:42
15:42
Gantz: «Costruiremo una coalizione regionale contro la minaccia dell'Iran»

«Costruiremo una coalizione regionale contro la minaccia dell'Iran ed esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene». Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz.

«L'incidente non è finito - ha aggiunto - l'alleanza strategica e il sistema di cooperazione regionale che abbiamo costruito devono essere rafforzati». Poi ha sottolineato che Israele non ha ancora portato a termine «i suoi compiti: il ritorno delle persone rapite e l'eliminazione delle minacce per gli abitanti del nord e del sud».

Da parte sua il ministro della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir ha invocato una dura risposta di Israele all'attacco dell'Iran in «modo da creare deterrenza in Medio Oriente». «Le dottrine del contenimento e della proporzionalità - ha aggiunto - sono state spazzate via dal 7 ottobre. La risposta non può essere inconsistente».

Anche l'altro leader di destra radicale - e ministro delle finanze - Bezalel Smotrich ha invocato la stessa reazione. «Se la nostra risposta echeggerà in tutto il Medio Oriente per le generazioni a venire - ha detto - vinceremo. Se non lo facciamo ci metteremo in una minaccia esistenziale immediata».

15:27
15:27
L'America Latina si divide sulla crisi in Medio Oriente

L'America Latina si è divisa sulla posizione da adottare nei confronti dell'attacco missilistico contro Israele da parte dell'Iran.

Da una parte la segreteria dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), sotto la guida dell'uruguaiano Luis Almagro, ha condannato l'aggressione di Teheran e ha manifestato la sua «completa solidarietà» a Israele.

In una nota si denuncia la «completa rottura delle norme basilari del diritto internazionale» da parte iraniana e si accusa il regime degli ayatollah di rappresentare una fonte costante di instabilità in Medio Oriente.

Allo stesso modo il governo argentino di Javier Milei ha manifestato la sua totale solidarietà con Tel Aviv, considerata «un baluardo dei valori occidentali». Il presidente Milei ha sospeso improvvisamente un viaggio all'estero e farà ritorno oggi a Buenos Aires per mettersi alla guida della crisi e «coordinare azioni con i paesi occidentali», afferma una nota.

Preoccupazione per l'escalation della crisi è stata manifestata dai governi di Messico, Cile, Uruguay, Ecuador e Perù, mentre il presidente colombiano Gustavo Petro ha manifestato il suo dissenso con il comunicato dell'Osa ricordando che «il genocidio (di Gaza) precede ogni barbarie» e che «l'Osa deve esprimersi con l'obiettivo più assoluto della pace».

Sulla stessa linea di quello colombiano, il governo venzuelano di Nicolas Maduro ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Medio Oriente «prodotto del genocidio in Palestina e dell'irrazionalità del regime israeliano».

Ancora nessuna presa di posizione ufficiale dal governo brasiliano di Luiz Inacio Lula da Silva, che fino ad oggi si era mostrato estremamente critico nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu.

14:50
14:50
Il G7 attorno alle 16.00, Meloni si collegherà da Palazzo Chigi

È in programma attorno alle 16.00, a quanto si apprende, la riunione del G7 in videoconferenza, convocata dalla presidenza italiana dopo l'attacco dell'Iran a Israele. Al vertice la premier Giorgia Meloni si collegherà da Palazzo Chigi, dove è attesa a breve.

14:38
14:38
Borrell: «Martedì un consiglio straordinario dei ministri degli Affari esteri dell'UE»

«In seguito agli attacchi iraniani contro Israele, martedì ho convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri degli Affari esteri dell'Ue in videoconferenza. Il nostro obiettivo è contribuire alla riduzione della tensione e alla sicurezza della regione». Lo annuncia su X l'alto Rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell.

14:33
14:33
Quando Israele non reagì agli Scud di Saddam

Anche nel 1991 Israele venne attaccato da missili. Quella volta ad aggredire lo Stato ebraico fu l'Iraq. E, su pressione degli Usa, per la prima e finora unica volta Tel Aviv decise di non reagire, come in tanti gli stanno chiedendo di fare anche in queste ore.

Tutto accadde all'inizio della prima guerra del Golfo, quando nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991 la coalizione iniziò il suo attacco, denominato operazione Desert Storm, per far ritirare gli iracheni dal Kuwait.

Saddam rispose lanciando i suoi Scud su Haifa e Tel Aviv: una mossa dettata da ragioni strategiche più che ideologiche. L'obiettivo era trascinare Israele in guerra in modo da allontanare gli altri Stati arabi dal conflitto. Sapeva perfettamente che se lo Stato ebraico fosse entrato in guerra, gli alleati arabi cooptati dagli Stati Uniti nella coalizione anti-irachena si sarebbero trovati in una situazione estremamente complicata, ritirando l'appoggio.

Per questo motivo l'allora presidente americano, Bush padre, si adoperò molto affinché Israele non reagisse agli Scud. E per impedire che i missili di Saddam causassero una quantità di danni tale da scatenare la risposta israeliana, gli Stati Uniti schierarono rapidamente nel Paese alleato le batterie di difesa anti-missilistica, i famosi Patriot. In più dedicarono, secondo alcune stime, un terzo del loro sforzo bellico in Iraq alla ricerca e alla distruzione delle rampe di lancio di Saddam: compito non facile, considerando che gli Scud erano montati su rampe mobili sparse in tutto il deserto occidentale iracheno.

Quando quel 17 gennaio 1991 i primi Scud vennero lanciati dall'Iraq sulla regione centrale di Israele, lo Stato ebraico era comunque pronto a reagire. I jet delle forze aeree israeliane in effetti iniziarono a volare nei pressi del confine occidentale del Paese del Golfo, ma non lanciarono mai un attacco. Alcuni giorni dopo i primi Scud venne preparata una missione segreta di commando: truppe d'élite delle forze speciali israeliane vennero effettivamente caricate su elicotteri per un rapido intervento in Iraq, ma una telefonata dalle più alte sfere di Washington fermò gli apparecchi sulla pista.

14:13
14:13
La Francia raccomanda ai connazionali di lasciare l'Iran

La Francia ha raccomandato ai suoi cittadini di «lasciare temporaneamente» l'Iran.

14:08
14:08
«Israele ha deciso di reagire all'attacco iraniano»

Israele risponderà all'attacco iraniano, ma la portata della reazione deve ancora essere decisa. Lo scrive il sito della Cnn, citando un alto funzionario dell'amministrazione israeliana. La stessa fonte ha aggiunto che Israele deve ancora determinare se scatenare una reazione molto violenta o fare qualcosa di più misurato.

Le diverse opzioni dovrebbero essere discusse in dettaglio durante la riunione del gabinetto di guerra israeliano convocato nel pomeriggio, ha concluso la stessa fonte.

14:02
14:02
Pasdaran: «Chi supporta Israele sui social sarà perseguito»

«Gli iraniani che nei loro post sui social media sostengono il regime sionista in relazione all'attacco iraniano di ieri sera, avvenuto in risposta all'attacco al consolato del regime, saranno identificati e perseguiti». L'avvertimento è stato lanciato dai servizi segreti delle Guardie della Rivoluzione.

Allo stesso modo, il procuratore di Teheran ha annunciato che il quotidiano Jahan-e Sanat ('Mondo dell'industria') sarà perseguito per aver pubblicato articoli nella sua edizione domenicale contro l'attacco iraniano a Israele la scorsa notte.

Il quotidiano è accusato di «minare la sicurezza psicologica della società e l'atmosfera economica del Paese», ha affermato la procura citata dall'Isna. Jahan-e Sanat, in un articolo in prima pagina, ha espresso preoccupazione per le conseguenze economiche dell'attacco iraniano, tra cui il crollo della borsa e la svalutazione del rial sul mercato dei cambi.

Da ieri sera, un gran numero di iraniani ha espresso preoccupazione sui social media per gli attacchi lanciati stanotte su Israele. Molti criticano il fatto che tale «avventurismo» si aggiungerà al caos nella regione e alla crisi economica e politica in Iran. Alcuni hanno sottolineato che la mossa è legata al governo iraniano, non al popolo iraniano, e altri hanno definito l'attacco una propaganda e non un'azione forte, come rivendicato dal governo.

Al contrario, sempre ieri sera, ci sono stati diversi raduni organizzati per celebrare l'attacco dell'Iran.

13:58
13:58
Sunak conferma: «jet britannici hanno abbattuto droni iraniani»

Il primo ministro Rishi Sunak ha confermato che gli aerei militari britannici hanno abbattuto «diversi» droni iraniani durante l'attacco di Teheran contro Israele la notte scorsa.

«Posso confermare che i nostri piloti hanno abbattuto diversi droni d'attacco iraniani», ha detto Sunak in un videomessaggio trasmesso da Downing Street, poco prima di una riunione dei leader dei Paesi del G7.

«Ciò di cui ora abbiamo bisogno è che prevalga la calma», ha poi detto Sunak, aggiungendo che il Regno Unito lavorerà con i suoi alleati per allentare la situazione.

12:40
12:40
Berlino: «L'Iran è isolato nel mondo, Israele sa difendersi»

«L'Iran con il suo atteggiamento aggressivo è isolato nel mondo». Lo ha detto la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock in uno statement a Berlino. «E Israele ha dimostrato che è forte e che sa difendersi», ha aggiunto.

12:38
12:38
Diversi aeroporti iraniani cancellano i voli fino a domani

Diversi aeroporti iraniani, tra cui l'Imam Khomeini International di Teheran, hanno cancellato i voli fino a domani mattina. Lo riporta il Guardian citando i media statali iraniani.

«Tutti i voli dall'aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran sono stati cancellati fino alle 6 del mattino (02:30 GMT) a seguito di un annuncio da parte dell'Organizzazione per l'aviazione civile iraniana», ha detto un dirigente dello scalo.

Anche i voli nazionali dall'aeroporto Mehrabad di Teheran e dagli aeroporti di Shiraz, Isfahan, Bushehr, Kerman, Ilam e Sanandaj sono stati cancellati fino a lunedì mattina, secondo la Compagnia degli aeroporti e della navigazione aerea iraniana, poiché lo spazio aereo occidentale del paese rimane vietato ai voli.

12:37
12:37
L'Iran convoca gli ambasciatori di GB, Francia e Germania

Il ministero degli Esteri in Iran ha convocato gli ambasciatori di Gran Bretagna, Francia e Germania a seguito delle loro posizioni assunte di fronte agli attacchi di Teheran contro Israele.

Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato in un comunicato che gli ambasciatori sono stati convocati dopo la presa di posizione «irresponsabile» di alcuni funzionari di questi Paesi contro l'attacco di ritorsione dell'Iran contro Israele.

«L'attacco dell'Iran è stato una risposta agli attacchi israeliani contro le sedi del consolato iraniano a Damasco, un atto contro i cittadini iraniani e gli interessi del nostro Paese», ha aggiunto.

12:31
12:31
Il Papa: «In Medio Oriente si fermi la spirale di violenza»

«Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull'aggravamento della situazione in Israele a causa dell'intervento da parte dell'Iran», così il Papa al Regina Caeli, l'antifona recitata al posto dell'Angelus, stando in piedi, fra Pasqua e Pentecoste.

«Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande. Nessuno deve minacciare l'esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece dalla parte della pace e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza è un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto».

12:27
12:27
Il Bitcoin crolla e poi recupera con l'attacco a Israele

Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente scuotono il mercato delle criptovalute. Il Bitcoin, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, sta recuperando dopo aver segnato il peggior calo da oltre un anno.

Un segnale dell'imminente volatilità sui mercati finanziari con gli investitori che fanno i conti con il rischio di un'escalation militare nel Medio Oriente.

La principale tra le criptovalute è arrivata nella notte a perdere l'8,3%, segnando il peggior calo da oltre un anno, per poi recuperare, guadagnando il 3,9% sopra i 64.400 dollari a Londra.

Il Bitcoin si trova ora 10.000 dollari sotto il livello del record di 73.798 dollari toccato a metà marzo.

Un'escalation militare tra Israele e Iran, riporta Bloomberg, viene considerata un banco di prova per capire se Bitcoin e altri criptoasset possano costituire un rifugio in tempi di conflitto, un'opinione spesso espressa dai promotori delle criptovalute.

12:21
12:21
Kiev condanna l'attacco dell'Iran

Il ministero degli Esteri dell'Ucraina condanna fermamente i massicci attacchi iraniani contro lo Stato di Israele. È quanto si legge in una nota pubblicato sul suo sito web, secondo quanto riportato da Ukrinform.

«Tali azioni sono del tutto inaccettabili, irresponsabili e comportano il rischio di un'ulteriore escalation senza precedenti della situazione in Medio Oriente. È estremamente importante fare ogni sforzo per evitare che il confronto degeneri in un conflitto regionale su larga scala», ha detto il ministero, secondo il quale questo attacco dimostra ancora una volta l'importanza di mobilitare tutta la potenza del mondo libero per difendere i confini globali della democrazia.

12:20
12:20
«In gravi condizioni la ragazzina colpita dai resti di un drone iraniano»

Restano «gravi e instabili» le condizioni della ragazzina beduina di 7 anni che è stata ferita in Israele dalle schegge ricadute dopo l'intercettazione di uno dei droni lanciati dall'Iran. Lo ha fatto sapere l'ospedale Soroka di Beersheva dove la ragazzina è ricoverata per una ferita alla testa che mette a repentaglio la sua vita.

Secondo un aggiornamento dell'ospedale, la bimba è stata sottoposta a un intervento chirurgico per una grave ferita alla testa ed è ora ricoverata nel reparto di terapia intensiva pediatrica. La bimba è rimasta ferita quando le schegge di un missile balistico intercettato sono cadute direttamente sulla casa della sua famiglia in una città beduina vicino ad Arad, nella regione meridionale del Negev.

«Ci è caduto addosso intorno alle 2 del mattino. Dormiva in casa e l'abbiamo portata immediatamente all'ospedale di Soroka», ha detto il padre della ragazza, Mohammed citato dal Times of Israel. L'ospedale ha fatto sapere che altre 8 persone sono state portate sul posto con ferite lievi, alcune delle quali, come la bambina, sono state colpite da schegge. Altri sono rimasti feriti mentre correvano verso aree protette.

12:19
12:19
NATO: «L'attacco iraniano è un'escalation, bisogna usare moderazione»

La NATO condanna l'attacco notturno dell'Iran su Israele come una «escalation» dell'instabilità regionale, invitando con urgenza «moderazione» da tutte le parti.

«Condanniamo l'escalation notturna iraniana, invitiamo alla moderazione, mentre monitoriamo gli eventi da vicino. E' di vitale importanza che il conflitto in Medio Oriente non vada fuori controllo», ha dichiarato il portavoce dell'Alleanza atlantica Farah Dakhlallah.

12:18
12:18
Israele: «È falsa la notizia del ritorno di donne e bimbi a Gaza nord»

Il portavoce dell'Idf, l'esercito israeliano, ha definito «false e completamente infondate» le voci riferite da media palestinesi secondo cui era stato autorizzato il ritorno di donne e bambini dal sud al nord della Striscia.

Il portavoce Avichai Adraee ha ribadito - citato da Ynet - che «l'Idf non consente il ritorno dei residenti. Non avvicinatevi alle forze che operano lì. L'area settentrionale della Striscia di Gaza è ancora una zona di guerra e non permetteremo il ritorno».

11:40
11:40
Mosca invita alla moderazione dopo l'attacco dell'Iran

Il ministero degli Esteri russo invita alla «moderazione» dopo gli attacchi iraniani contro Israele.

«Esortiamo tutte le parti coinvolte a mostrare moderazione. Contiamo sul fatto che gli Stati regionali risolvano i problemi esistenti con mezzi politici e diplomatici», ha dichiarato il ministero in un comunicato.

11:08
11:08
Gli USA fanno pressione affinché Israele non risponda all'Iran

Ci sono «pressioni USA» che il Gabinetto di guerra di Israele previsto per le 15.30 (le 14.30 in Svizzera) non decida un contrattacco nei confronti dell'Iran. Lo hanno riferito media israeliani, citando fonti israeliane che stimano che «una riposta israeliana non arriverà immediatamente».

Il problema - aggiungono le fonti - è individuare una «risposta che non porti necessariamente a un'escalation».

11:04
11:04
L'Italia convoca la conferenza del G7

La Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una conferenza in collegamento a livello leader, per discutere dell'attacco iraniano contro Israele. Lo dice una nota del governo italiano.

«La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha convocato la conferenza dei leader del G7 che si svolgerà (...) per prendere insieme una posizione al fine di frenare la escalation e di individuare a giungere a una soluzione diplomatica e quindi politica di questo conflitto che dobbiamo assolutamente arginare».

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, all'ingresso di Vinitaly 2024 che si apre oggi a Veronafiere. «L'Italia è in campo - ha precisato Urso - sia a livello bilaterale con intervento che abbiamo fatto nei giorni scorsi con tutti gli attori e sia come paese guida a presidenza del G7, appunto convocando il vertice per questo pomeriggio».

10:49
10:49
L'esercito israeliano autorizza il ritorno di donne e bambini a Gaza nord

L'esercito israeliano - l'ldf - avrebbe consentito, per la prima volta dall'inizio della guerra, il ritorno di «donne e bambini palestinesi autorizzati» dal sud al nord della Striscia. Lo hanno riferito i media palestinesi - ripresi da quelli israeliani - secondo cui per bambini si intendono quelli al di sotto dei 14 anni.

10:42
10:42
«Israele ha colpito in profondità vicino Baalbek»

Israele ha colpito nel profondo il Libano, vicino alla città di Baalbek. Lo hanno riferito media libanesi, ripresi da quelli israeliani.

Le stesse fonti indicano post sui social media che mostrano il fumo salire dai uno dei siti colpiti a Baalbek, considerata una roccaforte degli Hezbollah. La città è a circa 100 chilometri dal confine con Israele.

«L'attacco israeliano ha preso di mira un'area ... vicino a Baalbek colpendo un edificio a due piani appartenente a Hezbollah», ha detto una fonte del gruppo, aggiungendo che non ci sono state vittime. Anche l'agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito che «un attacco aereo nemico ha preso di mira un edificio» nel villaggio di Nabi Sheet e lo ha «distrutto».

10:11
10:11
Hamas: «L'Iran ha risposto in modo adeguato ai crimini sionisti»

«Consideriamo l'operazione militare dell'Iran contro l'occupante sionista come un diritto naturale e una risposta meritata al crimine di aver preso di mira il consolato iraniano a Damasco e di aver assassinato lì diversi leader delle Guardie Rivoluzionarie».

Lo ha detto Hamas su Telegram, facendo appello «alle nazioni arabe e islamiche, ai popoli liberi del mondo e alle forze della resistenza nella regione di continuare l'appoggio alla nostra operazione 'Inondazione di Al Aqsa».

10:01
10:01
Idf: «In contatto con USA, GB e Francia che hanno agito stanotte»

Israele sta «lavorando a stretto contatto» con Stati Uniti, Regno Unito e Francia, ha dichiarato il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, aggiungendo che tutti e tre «hanno agito stanotte» durante gli attacchi iraniani.

«Stiamo lavorando a stretto contatto con gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia che hanno agito questa notte. Questa partnership è sempre stata stretta, ma stasera si è manifestata in modo insolito», ha detto Hagari, scrive la Cnn online.

10:00
10:00
L'aeroporto del Cairo in allerta per la deviazione di voli civili

È in stato di allerta da questa notte l'aeroporto del Cairo per far fronte all'intenso movimento aereo sul Sinai e sul Delta dovuto all'accesso di decine di voli civili che hanno cambiato destinazione alla luce della chiusura dello spazio aereo su Iraq, Giordania e Libano.

«Lo spazio aereo egiziano è aperto e l'aeroporto del Cairo accoglie i voli che hanno cambiato destinazione alla luce della chiusura dello spazio aereo in alcuni Stati della regione», aveva fatto sapere lo scalo nella notte.

Le immagini di Flight radar 24 mostrano l'eccezionale concentrazione di aerei in transito nelle zone del Canale di Suez e del Delta del Nilo.

09:59
09:59
Anche l'Iraq e il Libano riaprono lo spazio aereo

Dopo lo stesso Israele e la Giordania, anche l'Iraq e il Libano hanno annunciato la riapertura del loro spazio aereo, che era stato chiuso da sabato sera a causa dell'attacco diretto senza precedenti lanciato dall'Iran contro lo Stato ebraico.

In un comunicato, l'Autorità per l'aviazione civile ha confermato che «lo spazio aereo è stato riaperto» ai voli in arrivo o in partenza dagli aeroporti iracheni, assicurando in particolare che «tutti i rischi per la sicurezza degli aerei civili in Iraq - Paese confinante con l'Iran - sono stati esclusi».

In Libano, Paese confinante con Israele, il ministro dei Trasporti Ali Hamie ha detto che «i voli sono ripresi dalle 7 del mattino e stiamo monitorando la situazione».

09:28
09:28
Iran: «Nell'attacco a Israele raggiunti tutti gli obiettivi»

L'attacco in Israele «ha raggiunto tutti i suoi obiettivi». Lo ha detto il capo delle forze armate iraniane.

«L'operazione 'Promessa Onesta' è stata condotta con successo tra ieri sera e stamattina e ha raggiunto tutti i suoi obiettivi», ha dichiarato alla televisione il generale Mohammad Bagheri.

I due siti principalmente presi di mira - ha precisato il generale - sono stati «il centro di intelligence che ha fornito ai sionisti le informazioni necessarie» per l'attacco al consolato iraniano a Damasco del primo aprile, e «la base aerea di Novatim, da cui è decollato l'aereo F-35» che l'ha bombardata.

«Questi due centri sono stati notevolmente danneggiati e messi fuori uso», ha dichiarato. «Non abbiamo intenzione di continuare questa operazione, ma se il regime sionista agisce contro la Repubblica islamica dell'Iran, sia sul nostro suolo che nei centri di nostra proprietà in Siria o altrove, la nostra prossima operazione sarà molto più dura di questa», ha avvertito l'alto ufficiale.

Il generale Bagheri ha anche affermato che le autorità iraniane hanno «inviato un messaggio agli Stati Uniti avvertendoli che se collaboreranno con Israele in qualsiasi azione futura, le loro basi non saranno al sicuro».

09:11
09:11
DFAE: «Possibilità praticamente nulle di fornire assistenza»

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) afferma di avere poco spazio di manovra sul terreno. L'Ambasciata svizzera a Tel Aviv continua a fornire i suoi servizi abituali, si legge sul suo sito web. Tuttavia, se la situazione dovesse peggiorare, la rappresentanza «ha solo possibilità molto limitate, se non addirittura nessuna, di fornire assistenza di emergenza».

I cittadini svizzeri in Israele dovrebbero informarsi sulle possibilità di trasporto locali, afferma il DFAE. La decisione di lasciare il Paese spetta a ciascuno di loro.

08:52
08:52
Riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu stasera alle 22.00

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà oggi alle 22, ora svizzera. Lo afferma l'ambasciatrice maltese Vanessa Frazier. Malta è al momento presidente di turno del Consiglio di sicurezza.

08:43
08:43
Israele e Giordania riaprono lo spazio aereo

È stato riaperto alle 7.30 ora locale lo spazio aereo israeliano, dopo l'attacco iraniano nella notte. Lo ha annunciato l'Autorità aeroportuale israeliana, spiegando che comunque gli orari dei voli all’aeroporto Ben-Gurion saranno soggetti a modifiche.

Anche la Giordania ha riaperto questa mattina il suo spazio aereo dopo averlo chiuso nella tarda serata di ieri a causa dei lanci di droni dall'Iran. Lo riferisce la tv di Stato giordana citando le autorità dell'aviazione, scrive Al Jazeera.

08:42
08:42
Israele: «Finora nessuna decisione su una risposta all'Iran»

«Nessuna decisione» è stata presa per ora su una riposta israeliana all'attacco dell'Iran. Lo ha detto una fonte ufficiale al Times of Israel. Una eventuale riposta - ha aggiunto - «sarà discussa nel Gabinetto di guerra previsto per le 15.00» (le 14 in Svizzera).

L'Iran ha intanto fatto appello a Israele perché non reagisca al suo attacco diretto di droni e missili, definito giustificato e risposta obbligata al raid contro il consolato di Damasco.

«La questione può considerarsi chiusa così», ha detto la rappresentanza iraniana all'Onu. «Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura», ha dichiarato l'ambasciatore Saed Iravani, che ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l'attacco contro Israele «rientra nell'esercizio del diritto di Teheran all'autodifesa».

08:41
08:41
Il bilancio dell'esercito israeliano

Il 99 per cento dei circa 300 proiettili lanciati dall'Iran contro Israele durante la notte è stato intercettato dalle difese aeree, ha affermato il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari.

Il portavoce ha poi detto che «l'Iran ha lanciato 170 droni contro Israele, e nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano. Sono stati tutti abbattuti fuori dai confini del Paese da Israele e dai suoi alleati». Dei 30 missili da crociera lanciati - ha proseguito - «nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano e 25 sono stati abbattuti».

Secondo Hagari, sono stati lanciati «120 missili balistici contro Israele. Alcuni missili sono riusciti ad aggirare le difese israeliane, colpendo la base aerea di Nevatim nel sud di Israele».

Poi ha aggiunto che «una manciata di droni e missili sono stati lanciati dall'Iraq e dallo Yemen durante l'attacco, sebbene nessuno sia entrato nello spazio aereo israeliano».

08:39
08:39
Gli iraniani in piazza a sostegno dell'attacco a Israele

Migliaia di persone hanno invaso le strade dell'Iran in segno di supporto all'attacco contro Israele. Lo riporta la France Presse, sottolineando che i dimostranti sventolano le bandiere iraniana e palestinese e cantano «morte a Israele, morte all'America».

08:38
08:38
«L'attacco dell'Iran a Israele è durato cinque ore»

L'attacco iraniano contro Israele è durato circa cinque ore. Lo riporta Cnn, citando alcune fonti.

Il presidente americano Joe Biden ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che dovrebbe considerare la nottata una «vittoria» visto che, dalle prime valutazioni, l'attacco dell'Iran contro lo Stato ebraico non ha avuto successo. Lo afferma un funzionario dell'amministrazione Usa, citato dai media americani.

Joe Biden ha inoltre detto al premier israeliano che gli Stati Uniti non sosteranno un eventuale contrattacco di Israele contro l'Iran, secondo quanto riportato da Axios.

Biden ha spiegato a Netanyahu che gli Usa non parteciperanno a nessuna operazione offensiva contro Teheran e non sosterranno una tale operazione. Il premier israeliano, mette in evidenza Axios, avrebbe capito la posizione del presidente americano.

08:38
08:38
Israele, bimba di 7 anni gravemente ferita dalle schegge di un drone iraniano

Una bambina di sette anni nel sud di Israele è in gravi condizioni dopo essere stata colpita da schegge in seguito all'intercettazione di un drone iraniano nell'area di Arad, dove la bimba si trovava. Lo riporta Times of Israel.

08:28
08:28
L'Iran considera la sua missione conclusa

L'Iran ha lanciato nella notte circa 150 missili verso Israele in due tranche, riferiscono fonti alla Abc News. Citando funzionari israeliani, Ynet ha fatto sapere che Israele avrebbe intercettato il 99% dei droni e dei missili lanciati dall'Iran.

L'attacco contro Israele è stato una risposta all'«aggressione israeliana contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco» e «può considerarsi concluso», ha da parte sua affermato la missione dell'Iran all'Onu, secondo quanto riferisce la Cnn.

La Cnn ha mostrato in diretta da Gerusalemme quelli che sembrano droni e missili inviati dall'Iran intercettati e distrutti dall'Iron Dome israeliano. In sottofondo si sente il suono delle sirene.

Le valutazioni iniziali indicano che i danni a Israele sono stati relativamente limitati, considerata l'entità dell'attacco dell'Iran. Lo affermano due funzionari americani, citati dal New York Times.

Il 99 per cento dei circa 300 proiettili lanciati dall'Iran contro Israele durante la notte è stato intercettato dalle difese aeree, ha affermato il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari.

Israele ha intanto chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. È quanto si legge in una nota della missione israeliana all'Onu.

«Confermo la richiesta di Israele di convocare un Consiglio di sicurezza immediatamente per condannare in modo inequivocabile l'Iran per le gravi violazioni», afferma Gilad Erdan, l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite.

L'ambasciatore dell'Iran alle Nazioni Unite, Saed Iravani, ha dal canto suo inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l'attacco contro Israele «rientra nell'esercizio del diritto di Teheran all'autodifesa, sancito nell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane e in particolare dopo il raid del 1 aprile».

Il presidente americano Joe Biden, infine, si vedrà con i leader del G7 nel corso della giornata per «coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfrontato attacco dell'Iran». Lo afferma lo stesso Biden in una nota.

07:57
07:57
SWISS modifica l'itinerario dei suoi voli

A seguito dell'attacco iraniano a parti di Israele, tutti gli aerei SWISS stanno evitando lo spazio aereo iraniano, iracheno e israeliano. Di conseguenza, i voli da Delhi (LX147) e Singapore (LX177) per Zurigo hanno percorsi più lunghi. Entrambi i voli faranno scalo a Vienna questa mattina per rifornirsi di carburante durante il viaggio verso Zurigo. Ciò significa che arriveranno a Zurigo con diverse ore di ritardo. SWISS fa quindi sapere di essere in costante contatto con i piloti di tutti gli aerei in volo e di supportare continuamente gli equipaggi fornendo loro informazioni.

LA compagnia aerea ha inoltre decido di sospendere i servizi da e per Tel Aviv fino a nuovo avviso. La sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri è infatti la priorità assoluta.

Sette addetti alla manutenzione e all'assistenza a terra lavorano per SWISS a Tel Aviv. Siamo in stretto contatto con loro.

LA compagnia aerea fa quindi sapere che sta contattando tutti i passeggeri che avevano prenotato un volo per Tel Aviv: sarà consentito loro di rinviare gratuitamente la prenotazione a una data successiva o di chiedere il rimborso del biglietto.

07:00
07:00
Il punto alle 7.00

A seguito del massiccio attacco con missili e droni che l’Iran ha sferrato nelle scorse ore contro il territorio israeliano, il presidente americano Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Biden ha detto che gli Stati Uniti non parteciperanno a operazioni offensive contro l’Iran, come riporta il sito d’informazione Axios. Biden ha quindi sottolineato come l’attacco dell’Iran è fallito grazie agli sforzi congiunti di Israele, Stati Uniti e di altri Paesi nella regione. «Devi vincere. Porta a casa la vittoria», avrebbe dichiarato Biden a Netanyahu, sollecitandolo nuovamente a porre fine quanto prima alle operazioni belliche a Gaza. Il presidente americano ha quindi detto che Israele dovrebbe considerare quella di stanotte una vittoria perché l’attacco iraniano è stato in larga misura inefficace e ha dimostrato le capacità militari dello Stato ebraico.

Nella notte si è svolto anche un colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin e il suo omologo israeliano Yoarv Gallant: Austin ha sollecitato Israele a informare preventivamente gli Stati Uniti di qualsiasi risposta militare all’attacco dell’Iran. Sempre Austin ha dichiarato che gli Stati Uniti non cercano un conflitto con l’Iran ma non esiteranno ad agire per proteggere le proprie forze e sostenere la difesa di Israele.

Dal canto suo, il ministero degli Esteri cinese ha detto tramite un comunicato che ««La Cina esprime profonda preoccupazione per l’attuale peggioramento della situazione e invita le parti interessate alla calma e alla moderazione per evitare un’ulteriore escalation».

Intanto l’IDF conferma il lancio di oltre 300 droni e missili contro Israele. «Abbiamo intercettato il 99% delle minacce verso il territorio israeliano. Questo è un risultato strategico molto importante».

Nella notte non si è comunque assistito soltanto ad un attacco da parte dell’Iran. Oltre 55 razzi sono infatti stati lanciati anche dal Libano verso Israele secondo quanto dichiarato da un portavoce delle Forze di difesa israeliane. Hezbollah ha rivendicato il lancio di «decine di razzi Katiuscia» su posizioni militari israeliane sulle alture del Golan, che Tel Aviv ha strappato alla Siria nella Guerra dei Sei Giorni del 1967.