Israele, revoca della cittadinanza per 19 combattenti dell'Isis

TEL AVIV - Il ministero dell'interno di Israele ha avviato, in base ad una nuova legge, le procedure per la revoca della cittadinanza a 19 israeliani che sono andati a combattere per l'Isis.
I nomi sono stati forniti dallo Shin Bet (il Servizio di sicurezza interno): la maggioranza è composta da arabi israeliani, ma ci sono anche due cittadini nati ebrei, convertiti all'Islam e passati in Siria nelle file dello Stato Islamico.
I due - hanno riferito i media - sono una donna di 28 anni di Ashdod e un uomo di 32 di Lod: entrambi sono nati nell'ex Unione Sovietica e sono immigrati in Israele in giovane età. Poi la conversione all'Islam in età adulta e il passaggio in Siria.
Tra le persone individuate dallo Shin Bet anche un ex soldato (arabo israeliano) di un'unità combattente dell'esercito israeliano e, tra gli altri, residenti delle città di Fureidis, Kafr Kassem, Jaljulya, Bueina e Gerusalemme est.