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«Israele sta armando una milizia filo-ISIS a Gaza»

L'ex ministro della Difesa israeliano Avigor Liberman ha spiegato alla tv Kan che Tel Aviv ha fornito Kalashnikov e altre armi a una banda criminale, Abu Shabab – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Israele sta armando una milizia filo-ISIS a Gaza»
Red. Online
05.06.2025 06:26
22:40
22:40
Raid israeliani alla periferia di Beirut

Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la periferia sud di Beirut, dove l'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira obiettivi appartenenti all'«unità aerea» di Hezbollah.

Colonne di fumo nero si sono alzate dalla periferia sud, secondo le immagini in diretta trasmesse da AFPTV. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'esercito israeliano per il pubblico di lingua araba, ha dichiarato a X che l'esercito israeliano sta «attualmente attaccando obiettivi terroristici appartenenti all'unità aerea di Hezbollah (Unità 127) nella periferia sud di Beirut». Ha anche lanciato un appello all'evacuazione del villaggio di Ain Qana, nel Libano meridionale, in previsione di imminenti attacchi contro quelle che ha descritto come installazioni di Hezbollah.

19:45
19:45
Humanitarian Foundation, strutture riattivate

Dopo diversi giorni di caos e violenza, costati la vita a decine di civili in cerca di cibo, e con conseguente sospensione della distribuzione degli aiuti, la Gaza Humanitarian Foundation ha reso noto che le sue strutture umanitarie sono state riattivate. Allo stesso tempo resta forte la pressione internazionale su Israele perché garantisca un maggiore flusso di aiuti per la popolazione.

L'agenzia privata sostenuta da Stati Uniti e Israele ha fatto sapere di aver aperto un nuovo sito per fornire cibo a Rafah (con l'obiettivo di aprirne anche un altro) ed un suo portavoce ha spiegato che nel corso della giornata sono stati consegnati «1,4 milioni» di pasti. L'esercito israeliano in precedenza aveva messo in guardia i palestinesi dal muoversi sulle strade che portavano ai centri di distribuzione, perché considerate «zone di combattimento».

E la Ghf, dopo aver sospeso le attività per un giorno per quella che ha definito una «riorganizzazione», ha assicurato che sta lavorando per rendere le operazioni più sicure. Un modo per rispondere all'Onu e delle altre organizzazioni internazionali, che accusano l'ente di operare in modo non efficiente e opaco, per favorire l'esercito israeliano.

La situazione umanitaria nella Striscia resta critica, con l'Onu che ha denunciato tra le altre cose la terribile condizione di quasi tremila bambini sotto i 5 anni che soffrono di malnutrizione acute. A Berlino il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul, ricevendo il collega Gideon Sa'ar, ha rinnovato l'appello al governo israeliano perché allenti in modo sostanziale il blocco agli accessi dei camion umanitari. Gli aiuti devono crescere in «quantità e velocità» di fornitura, gli ha fatto eco da Londra il premier britannico Keir Starmer.

Un oggettivo ostacolo alle operazioni umanitarie è rappresentato dai combattimenti nella Striscia. Le autorità di Hamas hanno denunciato almeno 43 morti in 24 ore nella Striscia ed un raid sull'ospedale Al-Ahli a Gaza City nel quale, secondo quanto ha riportato al Jazeera, sono rimasti uccisi anche tre giornalisti. Israele invece ha fatto sapere di aver preso di mira un militante della Jihad Islamica che operava nel cortile dell'ospedale. E in questa guerra che non dà segno di terminare lo Stato ebraico avrebbe reclutato anche una banda criminale di jihadisti legati all'Isis per combattere contro Hamas, fornendo armi: lo ha rivelato l'ex ministro della Difesa Avigdor Liberman. Benyamin Netanyahu avrebbe approvato direttamente l'operazione, senza il consenso del gabinetto di crisi.

Proprio il premier israeliano ha annunciato che i corpi di due ostaggi con il doppio passaporto Usa, uccisi il 7 ottobre, sono stati restituiti: Gad Haggai e Judy Weinstein Haggai, 70enni, erano residenti del kibbutz Nir Oz, una delle comunità più colpite dall'attacco guidato da Hamas, con quasi un quarto dei suoi residenti uccisi o sequestrati. Il presidente israeliano ha parlato di «un momento di profondo dolore, ma anche di conforto e di risoluzione dell'incertezza». Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha denunciato la «persistente crudeltà» di Hamas ed ha invocato la liberazione di tutti i prigionieri.

18:29
18:29
L'ospedale Nasser di Gaza è sull'orlo della paralisi

L'ospedale Nasser, supportato da MSF, è sull'orlo della paralisi per gli ordini di sfollamento e le restrizioni di movimento imposti dalle autorità israeliane. L'ospedale è al momento pieno di pazienti con ustioni e ferite gravi.

Lo denuncia l'organizzazione, affermando che ordinare agli ospedali di rifiutare nuovi pazienti e rendere più difficile l'accesso alle strutture sanitarie è una strategia già utilizzata dalle forze israeliane durante questa guerra per mettere in ginocchio le strutture sanitarie.

«Abbiamo già visto questo schema in passato» afferma Jose Mas, responsabile dei programmi di emergenza di MSF. «È successo a strutture come Al Awda e l'ospedale indonesiano, nel nord di Gaza, dove prima è stato chiesto di non accogliere altri pazienti e pochi giorni dopo sono stati attaccati e praticamente chiusi. Mettere fuori servizio l'ospedale Nasser equivarrebbe a una condanna a morte per i pazienti più gravi tra gli adulti e i bambini feriti, i malati in condizioni critiche e le donne che necessitano di cure ostetriche d'urgenza».

17:39
17:39
1200 medici chiedono al Consiglio federale di agire

Sono finora oltre 1200 i medici che hanno firmato un manifesto Médecins du Monde (MdM) Svizzera che chiede al Consiglio federale di «intraprendere azioni concrete» per garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario nella Striscia di Gaza. L'organizzazione rileva che «la violenza contro i civili e le strutture mediche ha raggiunto livelli senza precedenti».

Dall'inizio del conflitto, 430 operatori umanitari e 1400 sanitari professionisti sono stati uccisi a Gaza, ricorda oggi Médecins du Monde Svizzera. Le «massicce operazioni militari» dell'esercito israeliano hanno provocato la distruzione di ospedali e di decine di centri sanitari, oltre a un assedio totale che impedisce l'accesso all'acqua, al cibo e all'assistenza sanitaria.

I ripetuti attacchi a ospedali, cliniche e ambulanze - 686 quelli registrati fino ad oggi - stanno rendendo impossibile la continuità delle cure, continua l'ong in una nota. Anche gli operatori sanitari vengono presi di mira e arrestati arbitrariamente, secondo MdM che evoca la cifra di 384 detenuti arbitrariamente da ottobre, di cui quattro morti in carcere.

Gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra

I firmatari denunciano gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e in particolare delle Convenzioni di Ginevra. Esprimono la loro indignazione per l'impossibilità di esercitare la loro professione e ricordano che il diritto alla salute è un diritto umano fondamentale, inalienabile anche in tempo di guerra.

Chiedono al Consiglio federale di «adottare misure immediate e concrete per prevenire le conseguenze di una carestia e garantire l'accesso all'assistenza sanitaria per i civili, sapendo che anche se l'assedio venisse tolto, la cura e la riabilitazione delle persone affamate richiederebbe mesi».

Esortano infine il Consiglio federale a «utilizzare con urgenza tutti i mezzi diplomatici e politici per ottenere un cessate il fuoco incondizionato, permanente e duraturo e, infine, una soluzione politica». Il manifesto sarà consegnato alle autorità elvetiche nel corso del mese di giugno.

14:31
14:31
GHF: «Aperto un nuovo centro di distribuzione aiuti a Rafah»

La Gaza Humanitarian Foundation ha ripreso le sue operazioni in un nuovo sito nei pressi del quartiere Tel Sultan di Rafah, dopo aver sospeso la distribuzione degli aiuti per oltre un giorno per risolvere problemi di sicurezza.

Lo riferisce un portavoce dell'ong israelo-americana al Times of Israel. Un messaggio in lingua araba inviato ai cittadini di Gaza informa che un centro nella cosiddetta area del «villaggio svedese», sull'estrema costa meridionale della Striscia, è stato chiuso, mentre un nuovo sito è stato aperto nel quartiere saudita di Tel Sultan.

14:13
14:13
«Israele arma la milizia filo-ISIS a Gaza contro Hamas»

L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Liberman ha affermato alla tv Kan che Israele sta armando una banda criminale di jihadisti di Gaza, legati all'Isis, per combattere Hamas.

Si tratterebbe, riportano i media israeliani, del clan Abu Shabab, che negli ultimi giorni è stato visto operare in una zona vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano.

Fonti della Difesa hanno confermato a Times of Israel che Israele ha fornito Kalashnikov e altre armi ai membri di un gruppo armato di Gaza, con l'approvazione del premier Benjamin Netanyahu ma senza il consenso del gabinetto di guerra.

Il gruppo, talvolta descritto come una milizia e talvolta come una banda criminale, è guidato da Yasser Abu Shabab, membro di un grande clan nella parte meridionale di Gaza, scrive il Times of Israel precisando che la censura militare ha autorizzato la pubblicazione della notizia.

Secondo fonti della difesa, tra le armi fornite da Israele alla banda di Abu Shabab figurano anche alcune armi sequestrate da Israele ad Hamas durante la guerra. La milizia opera a Rafah, in un'area sotto il controllo militare israeliano. La scorsa settimana Hamas ha pubblicato un video che la mostra mentre prende di mira i membri del gruppo.

Abu Shabab - prosegue il sito israeliano - sostiene di proteggere i convogli di aiuti umanitari che entrano a Gaza, mentre altri lo accusano di saccheggiarli.

11:22
11:22
«Raid sull'ospedale al-Ahli a Gaza, 4 morti»

Un attacco con un drone israeliano ha colpito l'ospedale al-Ahli di Gaza City, nel nord della Striscia. Lo scrive Al Jazeera secondo cui nel raid sono morte almeno quattro persone di cui tre giornalisti. Tra loro, Ismail Badah e Sulaiman Haja che lavoravano per il canale Palestine Today.

Secondo il Times of Israel, il canale è affiliato alla Jihad islamica palestinese. Secondo il direttore della struttura, citato da Al Jazeera, molte persone sono rimaste ferite nell'attacco, specificando che si tratta l'ottavo bombardamento israeliano sulla struttura dallo scoppio della guerra a Gaza nel 2023.

10:45
10:45
Khamenei: «I Paesi musulmani cooperino per Gaza»

«I governi musulmani possono avere opinioni politiche divergenti su diverse questioni, ma questo non dovrebbe impedire loro di cooperare nel caso della terribile situazione a Gaza».

Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, aggiungendo che «i governi musulmani devono bloccare ogni via di assistenza al regime sionista e impedire alle sue mani criminali di continuare queste azioni barbariche a Gaza».

In una serie di messaggi condivisi su X, Khamenei ha anche dichiarato che «gli Stati Uniti sono complici incondizionati dei crimini del regime sionista».

09:08
09:08
L'IDF recupera i corpi di due ostaggi a Gaza

L'esercito israeliano ha recuperato nella notte i corpi degli ostaggi israeliani Gadi Haggai e Judih Weinstein. Lo ha annunciato la loro città natale, il kibbutz Nir Oz. Entrambi hanno cittadinanza Usa, scrive il Times of Israel secondo cui la coppia è stata assassinata durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la loro morte è stata confermata dall'esercito a dicembre.

07:55
07:55
Veto USA sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU per Gaza

L'ambasciatrice americana all'Onu Dorothy Shea ha annunciato, come previsto, che gli Stati Uniti porranno il veto su una risoluzione su un cessate il fuoco a Gaza al Consiglio di sicurezza.

«Questa risoluzione è inaccettabile per diversi motivi», ha dichiarato la numero uno della missione Usa agli Stati Uniti sottolineando che «per poter andare avanti Hamas e altri terroristi non devono avere un futuro a Gaza».

06:26
06:26
Il punto alle 6.30

La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha annunciato che i suoi siti di distribuzione degli aiuti umanitari ai palestinesi non riapriranno questa mattina, come previsto, a causa di lavori di manutenzione e riparazione. Lo riporta il Times of Israel.

La Ghf, che gestisce la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza, ha affermato che i siti riprenderanno le operazioni più tardi nel corso della giornata, senza però specificare quando.

L'organismo americano filo-israeliano ha aggiunto che condividerà le informazioni sugli orari di apertura non appena i lavori saranno terminati.