Italia: "Il ristorno ci è dovuto"

LAVENA PONTE TRESA - La questione dei ristorni brucia ancora, soprattutto dall?altra parte della frontiera. Lo scorso 30 giugno l?Esecutivo cantonale ha deciso, a maggioranza, di congelare parte del ristorno della quota concordata sulle imposte dei frontalieri (il 50% della cifra relativa al 2010, pari a 28.420.929 franchi). La linea dura adottata dal Consiglio di Stato, oltre a smuovere le acque nelle trattative con l?Italia, ha contribuito a far sentire la voce del Ticino, spesso inascoltata, fino a Berna. Dal canto suo, il Consiglio degli Stati ha respinto l?iniziativa del Cantone volta a ridurre dall?attuale 38,8% al 12,5% l?aliquota di ristorno, ma ha accettato una mozione che va nella stessa direzione, senza tuttavia fissare una nuova percentuale. Come si pongono i Comuni oltre confine davanti a questo impasse? Lo abbiamo chiesto a Pietro Vittorio Roncoroni, presidente dell?Associazione dei Comuni italiani di frontiera e sindaco di Lavena Ponte Tresa. Abbiamo poi interpellato Saverio Lurati (unia) e Vittorino Anastasia (Società impresari Costruttori) sulle condizioni di lavoro dei frontalieri nell'edilizia. E abbiamo trascorso una serata a Ponte Tresa per raccogliere impressioni e storie.