Italofoni a Lucerna: la IUCIM compie dieci anni

L’associazione festeggia in grande stile e l’Università garantisce: "Gli studenti ticinesi saranno sempre supportati"
Alberto Celletti
08.04.2017 02:05

LUCERNA - Ogni compleanno è speciale, ma quando gli anni da festeggiare sono dieci la commemorazione deve essere fatta in grande stile. La IUCIM (Iuxta Cineris Montem, alla lettera "Nei pressi del Monte Ceneri"), associazione di italofoni a Lucerna nata nel 2007, ha raggiunto il traguardo con successo e mercoledì sera all'evento hanno partecipato oltre 100 membri, un numero non da poco considerando che l'associazione - come ricorda uno dei padri fondatori Giovanni Maria Fares - all'inizio contava appena 17 associati. Lo scopo della IUCIM, spiega la presidente Sofia Pino, rimane lo stesso anno dopo anno: evitare che gli italofoni affrontino in solitudine le non indifferenti difficoltà universitarie senza tuttavia escluderli dalla vita lucernese. Tutto questo "con uno spirito goliardico tipicamente latino", ci tengono sempre a precisare. Obiettivi che fortunatamente sono stati condivisi anche dall'Università stessa: tanto il pro rettore Markus Ries quanto il decano della facoltà di diritto Bernard Rütsche hanno ribadito come uno dei cardini della politica universitaria lucernese sia proprio quello di esaltare le differenze tra studenti. Nonostante il decano ammetta tra il serio e il faceto "di non aver ancora compreso tutti i rituali dei ticinesi", la volontà di adottare politiche che vengano incontro agli studenti ticinesi rimane una priorità. Entrambi i rappresentanti dell'Università si sono inoltre espressi in italiano, evento non così scontato in svizzera interna... Anche secondo Monica Duca Widmer, presidente del Consiglio dell'USI, l'apertura dell'Università di Lucerna verso gli studenti italofoni è stata premiante.

Essendo la IUCIM un'associazione ticinese, non potevano mancare ospiti illustri originari del nostro cantone: dopo Monica Duca Widmer è intervenuto il giubiaschese Mauro dell'Ambrogio, Segreterio di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione. Dell'Ambrogio ha ribadito quanto l'italiano debba essere considerato in Svizzera: non solo in quanto minoranza, ma anche per le competenze che gli italofoni sono in grado di fornire. Il professore di diritto Francesco Trezzini dell'italiano ha infatti fatto la sua missione: quando anni fa un giudice federale gli consigliò di non usare questa lingua perché "nessuno ti legge e nessuno ti cita", Trezzini se la legò al dito e, non a caso, il suo corso di diritto presso l'Università di Lucerna si tiene proprio in italiano ed è molto apprezzato. Dopo gli interventi degli ospiti è stato un altro ticinese, altrettanto noto ed ex membro della IUCIM, a concludere la serata: il mentalista Federico Soldati ha creato scompiglio in sala indovinando date di nascita dei presenti, leggendo nel pensiero ed eseguendo a mente calcoli difficili da fare anche con la calcolatrice.

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