Il caso

Jova Beach Party: dietro c'è (anche) il panda, ma gli ambientalisti insorgono

La polemica era già scoppiata nel 2019, soprattutto con il «caso fratino», e Lorenzo Cherubini non si era tirato indietro: «Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!»
© KEYSTONE (EPA/Giada Genzo)
Jenny Covelli
04.07.2022 19:35

È stato un weekend di festa, di gioia, di balli in allegria quello appena trascorso a Lignano Sabbiadoro, comune italiano del Friuli-Venzia Giulia posto sull'Alto Adriatico. È infatti partito da lì, sabato e domenica, il Jova Beach Party di Lorenzo Cherubini. «È la festa del mondo - scrive il cantante -. Il raduno della musica globale e vitale. È un viaggio. L'arte di abbandonarsi al flusso del ritmo e dell'emozione». Ma, come spesso accade, qualcuno ha deciso di lanciare la provocazione e alimentare la polemica. Già, perché se l'evento viene presentato all'insegna di «musica e coscienza ambientale», c'è chi non ha esitato a puntare il dito.

Ri-Party-Amo

Si chiama Ri-Party-Amo il progetto ambientale ambizioso nato dalla collaborazione tra il Jova Beach Party, Intesa Sanpaolo e WWF Italia, presentato a inizio maggio presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. L’obiettivo è «rendere i giovani, le scuole, le famiglie, le aziende e intere comunità, protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia» e il progetto «rappresenta la più grande mobilitazione nazionale per la tutela del nostro territorio, che ambisce a sostenere e promuovere interventi a livello ambientale, sociale e culturale». Il programma è articolato in tre principali pilastri, che parte dalla pulizia delle spiagge, passa per progetti di ricostruzione naturale e si conclude con attività di educazione, sia nelle università sia nelle scuole. La grande campagna di raccolta fondi lanciata lo scorso novembre sulla piattaforma di crowdfunding For Funding ha superato i 3 milioni di euro che saranno utilizzati «per pulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali e realizzare 6 macro azioni di ripristino degli habitat». 

La partenza è prevista a settembre 2022. Per un intero anno, sarà possibile partecipare alle Giornate di pulizia in giro per l’Italia. Le giornate saranno dei veri e propri momenti di socialità e di condivisione, che coinvolgeranno oltre ai volontari del WWF anche i giovani e le scuole, che riceveranno uno speciale «kit di pulizia» e tutte le indicazioni necessarie per partecipare agli eventi in totale sicurezza. L’impatto del progetto di pulizia si estenderà su 20 milioni di m2 di territorio, con 8 grandi iniziative condivise in cui saranno coinvolti 10 mila volontari. «Una vera e propria mobilitazione verde partecipata resa possibile da famiglie, scuole e giovani da tutta Italia».

L'appoggio del WWF

La locandina dei vari concerti che compongono il Jova Beach Party ha un logo ben riconoscibile: il panda del WWF. Nonostante non sia tra gli organizzatori dei concerti, ha avanzato richieste e raccomandazioni per fare in modo che venissero scelti gli standard di sostenibilità più ambiziosi. Lo ha fatto in primo luogo chiedendo agli organizzatori di rinunciare ad alcune location. Nel caso di altri siti che avrebbero potuto presentare criticità ambientali, in quanto possibili siti di nidificazione di uccelli o tartarughe, ha richiesto di pianificare i concerti in periodi in cui è altamente improbabile la presenza delle specie, parallelamente all’attivazione di misure straordinarie (posizionamento del palco e delle strutture accessorie). Infine, l’associazione ha richiesto un monitoraggio secondo un rigido protocollo nei mesi precedenti l’evento e che continuerà fino al completamento dello stesso. 

Ogni location è stata sottoposta a screening ambientale. Per le location in prossimità dei Siti Natura 2000 è necessaria una Valutazione di Incidenza Ambientale completa (VINCA), redatta secondo le regole e le normative vigenti nella regione. Rafforzata, all’interno del villaggio, la prevenzione della produzione di rifiuti (con i partner CiAl, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, e Banco Alimentare e ). Per il tour è stata prevista anche l'ottimizzazione dei trasporti, palco e amplificazioni sono stati pensati con l’utilizzo quanto più possibile di mezzi ecologici.

Porti la musica nei luoghi adatti alla musica, lasciando tranquille le spiagge
LIPU

«Una contraddizione per Jovanotti»

Di tutt'altro avviso è stata la LIPU (Lega italiana protezione uccelli) che con un comunicato stampa ha criticato la scelta di Jovanotti di fare una seconda edizione del Jova Beach Party nel 2022 (dopo quello del 2019). Esortandolo, a fine novembre, a «ripensarci» e a «portare la musica nei luoghi adatti alla musica, lasciando tranquille le spiagge». «Le spiagge sono un ambiente delicato: farne un luogo di concerti è sbagliato materialmente e culturalmente». Le spiagge sono «un ambiente che va curato e preservato, e nel quale le attività turistiche e la fruizione, più in generale, deve essere sostenibile». E ancora: «Un artista come Jovanotti, sempre dichiaratosi attento a tali temi, non può ignorare la contraddizione cui sta dando vita e che non si risolve con dichiarazioni di principi e messaggi di buone intenzioni. I principi e le intenzioni non bastano. Servono scelte chiare e coerenti».

Ambientalisti divisi

L'8 e il 9 luglio sarà la volta di Marina di Ravenna. Dove il 19 maggio il Collettivo Autonomo Ravvenate ha organizzato un presidio «per ricordare che eventi quali il Jova Beach Party sono mere operazioni commerciali e nulla hanno a che fare con il rispetto del mare, delle spiagge, dell’ambiente e della biodiversità, né tantomeno con l’educazione ambientale, che dovrebbe essere uno degli imperativi per affrontare le sfide sempre più drammatiche che ci presenta il futuro». Il 26 e il 27 agosto, il Party di Jovanotti approderà a Caste Volturno. Maurizio Fraissinet, ex presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, ornitologo e fondatore dell’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), ha scritto una lettera all'assessore all’Ambiente della Regione Campania: «L’ASOIM esprime la propria preoccupazione per l’impatto ambientale che l’organizzazione del concerto di Jovanotti potrà avere sugli habitat e sulle specie presenti». Tra esse il fratino, uccello della famiglia dei Charadriidae, che si riproduce sulla spiaggia.

«Bugie a raffica»

Insomma, le polemiche non sono mancate. Ma ci sono state pure le risposte. Nel mese di aprile Maurizio Salvadori, amministratore delegato di Trident Music (la società che produce e organizza il Jova Beach Party), aveva dichiarato: «Sgradevole strumentalizzazione. Il Jova Beach Party è realizzato solo in aree esistenti, già meta costante di un grande numero di persone e con la presenza di strutture per bagnanti e turisti. Non modifica le aree ma anzi le valorizza. Il Jova Beach Party viene realizzato solo in aree meta del turismo di massa». Lorenzo Cherubini aveva risposto alle critiche già nel 2019, bersaglio di accuse da parte di ambientalisti e di attribuzioni di informazioni false sulla dannosità dei suoi eventi. Dal fratino alla primula di Palinuro, dalla quiete della montagna al fenicottero rosa. «Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi! Hanno detto bugie a raffica, ogni giorno taggando me per sbracciarsi nella folla dei social per un follower in più», aveva sbottato in un lungo post su Facebook.

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