Cinema

Jurassic Park e l'era dei franchise

Trent’anni fa, l’11 giugno 1993, usciva nei cinema americani Jurassic Park, che di lì a poco avrebbe conquistato il mondo – L’ennesimo colpo di genio di Steven Spielberg, oltre che uno dei franchise più redditizi di tutti i tempi
© Jurassic Park/Netflix
Stefano Olivari
10.06.2023 19:15

Trent’anni fa, l’11 giugno 1993, usciva nei cinema americani Jurassic Park, che di lì a poco avrebbe conquistato il mondo. L’ennesimo colpo di genio di Steven Spielberg, oltre che uno dei franchise più redditizi di tutti i tempi, arrivato a 6 film e 6 miliardi di dollari di incassi totali, a cui aggiungere quelli del merchandising, dei parchi a tema, dei videogiochi. Di solito queste serie di film non godono dei favori della critica, ma sono il sogno di ogni produttore: qual è quindi il segreto del loro successo?

Spielberg

Il segreto è che non c’è alcun segreto. Perché visti i costi raramente i franchise nascono come progetto, semmai lo diventano: quasi sempre si va al traino di un primo film di successo nato come film unico, magari ad alto budget, tipo Avatar, ma one shot. Fu così anche per Jurassic Park, con Spielberg che per la Universal acquistò i diritti dell’omonimo romanzo di Michael Crichton nel 1990, prima ancora che il libro uscisse. Il film, fra quelli importanti il primo a fare uso massiccio della CGI (infatti i dinosauri sono i primi ‘veri’ e non di cartapesta nella storia del cinema), fu un successo commerciale molto oltre le aspettative: 1.046 milioni di dollari di incasso soltanto nelle sale, all’epoca record di tutti i tempi, a fronte di costi per 63 milioni. Un’intuizione notevole, perché i dinosauri erano passati di moda da decenni, confinati nel ghetto dei B-movie.

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Nessuno in ogni caso aveva in progetto un seguito. Né Crichton, che fu quasi costretto a scrivere un altro romanzo, né Spielberg che per Il mondo perduto–Jurassic Park cercò di ingaggiare altri registi trovando sempre rifiuti: tutti avevano paura del confronto con il maestro e con i suoi incassi. Così nel 1997 lo rifece lui e fu un altro enorme successo, all’epoca il secondo incasso della storia dietro a… Jurassic Park. In Jurassic Park III, del 2001, Spielberg riuscì a rimanere soltanto come produttore ed il franchise sembrò fermarsi a tre film perché Crichton davvero non voleva scriverne il seguito. Così solo dopo la morte dello scrittore si andò avanti, verso la trilogia di Jurassic World il cui terzo (e quindi sesto totale) film, Jurassic World-Il dominio, è uscito un anno fa con il ritorno di Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum: per ovvie ragioni (è morto) impossibile riproporre il dream team con Richard Attenborough, ma comunque i nostalgici sono stati soddisfatti. Spielberg risulta ancora fra i produttori esecutivi, più per mettere un bollino di qualità che per altro. Certo il successo è rimasto colossale.

Indiana Jones

La particolarità di Jurassic Park-Jurassic World, all’interno del vasto mondo franchise, è quella di non essere legato a un singolo personaggio, nettamente più importante degli altri, cosa che invece è di solito la base del franchise stesso. Da James Bond a Fantozzi, da Rocky a John Wick, da Terminator a Mission: Impossible, e potremmo continuare a lungo, l’eroe (o l’antieroe) prevale sulla trama e permette di intercettare più generazioni: un bambino che nel 1981 ha visto I Predatori dell’arca perduta fra pochi giorni andrà di nuovo a vedere insieme a suo nipote l’Harrison Ford di 81 anni in Indiana Jones e il quadrante del destino. Il punto di forza della maggior parte dei franchise è infatti quello delle migliori serie televisive: andare avanti con la storia, ma puntando moltissimo sul già visto e già sentito, superando i cali di concentrazione. Lo spettatore nella media non vuole essere sorpreso o comunque è sempre meno disposto ad impegnarsi per appassionarsi a personaggi che non conosce. E quando si raggiunge l’età della pensione? C’è sempre un personaggio più giovane al quale cedere il testimone, come Rocky fa con Creed.

Incassi

Dei primi 50 film della storia del cinema per incassi quanti sono originali, cioè non legati a un franchise o ad un altro film? Nella classifica capeggiata da Avatar con 3 miliardi di dollari uno solo, al quarto posto, Titanic, storia peraltro stranota. Se vogliamo essere precisi, tenendo conto dell’inflazione, il primo di ogni tempo sarebbe Via col vento, oltre 4 miliardi di incasso ai prezzi attuali e a livello Avatar sarebbe l’E.T. di Spielberg. Ma nell’era moderna dominano i franchise, i remake come Il Re Leone e i tanti sequel come Maverick. Insomma, i franchise non sono soltanto un fenomeno commerciale ma l’ufficializzazione che lo spettatore medio del cinema di oggi è pigro, o comunque esce di casa soltanto per una cosa che sa già che gli piacerà. Ed è già tanto che esca di casa, visto che nel 2022 nel mondo si sono venduti molti meno biglietti per le sale che nel 2019 pre-Covid, un calo di circa il 30%. Due decenni di dominio ideologico e produttivo delle serie televisive, uniti a qualche mese di reclusione casalinga, hanno prodotto questo.

Supereroi

Va da sé che i franchise di maggior successo siano quelli rivolti ad un pubblico giovane, quello che oggi fa la differenza fra un successo ed un insuccesso nelle sale. La classifica di tutti i tempi a livello di incassi è dominata dalla saga di Guerre Stellari, 10 miliardi di incassi in 12 film, davanti all’Uomo Ragno (13 film) e ad Harry Potter (11). Ottimo quarto il vecchio James Bond, pur rinnovatosi nell’era Daniel Craig, con i suoi 27 film, poi Avengers, Fast and Furious, Batman, X-Men e finalmente Jurassic Park. Tolto 007 l’immaginario è in prevalenza quello di bambini e adolescenti, cosa che fra l’altro consente anche di funzionare benissimo con l’home video o nelle piattaforme di streaming, secondo la logica grezza ma efficace del ‘film da guardare in famiglia’. Nel magico mondo del franchise uno sceneggiatore ambizioso dovrebbe lavorare quindi per la Marvel, fra Hulk, Iron man, Avengers, Uomo Ragno, Capitan America, Thor e così via. Magari chi frequenta il Festival di Locarno ha idee diverse, ma la maggior parte dei giovani che tengono in vita i pochi cinema rimasti vuole questo. Lunga vita ai franchise, quindi.

© Jurassic Park/Youtube
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