Khashoggi “è stato torturato e fatto a pezzi ancora vivo”

Ulteriori dettagli sulla scomparsa del giornalista nel consolato saudita di Istanbul
Un poliziotto turco entra nel consolato saudita a Istanbul.
Ats
17.10.2018 10:22

ISTANBUL/WASHINGTON (aggiornata alle 16.20) - Il giornalista saudita Jamal Khashoggi sarebbe stato torturato e fatto a pezzi dentro il consolato saudita a Istanbul mentre era ancora in vita. A rivelare i presunti drammatici dettagli è il quotidiano filo-governativo turco Yeni Safak, che cita una supposta registrazione audio di quei momenti da cui risulterebbe anche la presenza del console Mohammed al-Otaibi, ripartito ieri per Riad.

"Fatelo fuori di qui, mi metterete nei guai", si sentirebbe dire al console nell'audio. "Se vuoi continuare a vivere quando torni in Arabia, stai zitto", gli risponderebbe uno dei presunti assassini. Gli aguzzini di Khashoggi gli avrebbero tagliato le dita durante le torture compiute nell'interrogatorio, per poi decapitarlo.

Il giornalista sarebbe morto in 7 minuti, secondo quanto riferito al Middle East Eye da un'altra fonte che avrebbe ascoltato la registrazione. Khashoggi sarebbe stato portato dall'ufficio del console in uno studio adiacente e steso su un tavolo. A un certo punto, le sue urla si interromperebbero perché sedato.

A fare a pezzi il corpo mentre il reporter era ancora vivo, continua la fonte, sarebbe stato il capo dell'unità forense giunta da Riad, il dottor Salah Mohammed al-Tubaigy. Secondo la registrazione, durante l'operazione il medico avrebbe messo delle cuffie per ascoltare musica, invitando gli altri presenti a fare altrettanto.

In azione dodici i sauditi legati ai servizi di sicurezza 

Sarebbero 12, secondo il Washington Post, i sauditi legati ai servizi di sicurezza di Riad che avrebbero fatto parte della squadra di 15 persone sospettate di aver ucciso Jamal Khashoggi, il giornalista saudita dissidente sparito nel consolato del proprio Paese a Istanbul il 2 ottobre scorso. Tra le figure di spicco Khalid Aedh Aloitaibi, identificato come membro della guardia reale saudita e fotografato in varie occasioni accanto al principe ereditario Mohammed bin Salman durante le sue visite negli Stati Uniti.

La residenza del console è stata perquisita

Il console saudita Mohammed al-Otaibi ha lasciato ieri la Turchia per tornare in patria. E oggi un team di 11 investigatori sauditi è entrato nella residenza istambuliota di al-Otaibi per effettuare le indagini per conto di Riad, dopo di che è stata la polizia turca a procedere con i suoi rilievi all'interno della stessa.

Christine Lagarde rinuncia alla "Davos del deserto"

Anche la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, diserterà la "Davos del deserto", la conferenza patrocinata dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per attrarre investimenti nel Paese. In una nota, l'FMI rende noto che il "viaggio della direttrice precedentemente programmato nella regione del Medio Oriente è stato posticipato". La sua defezione segue quella di diversi giganti di finanza e media, dopo la sospetta uccisione del giornalista Jamal Khashoggi 15 giorni fa nel consolato saudita a Istanbul.

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