Khmer rossi, nuove inchieste

PHNOM PENH - I magistrati istruttori del tribunale speciale che giudica in Cambogia i responsabili del regime dei Khmer rossi «apriranno nuove inchieste» su diversi nuovi sospetti, si apprende da fonti giudiziarie. Spetterà poi ai procuratori decidere se incriminare queste persone, la cui identità e il numero sono rimasti imprecisati.L'apertura del processo a nuove indagini è fonte di attrito tra la comunità internazionale ed il Governo cambogiano, che ha avvertito che il Paese rischia di sprofondare nella guerra civile se altri responsabili del regime verranno processati.Il tribunale speciale, istituito dal governo della Cambogia e dall'Onu nel 2003 dopo quattro anni di laboriosi negoziati, sta giudicando in particolare la posizione di Kang Khev Iev, detto Duch, tristemente noto come «il carceriere di Pol Pot» o il «macellaio di Phnom Penh».Il «compagno Duch», all'epoca del regime Khmer poco più che trentenne, matematico di formazione, fu a capo del carcere di massima sicurezza di Tuol Sleng (S-21), un liceo scientifico di Phnom Penh trasformato in un luogo di tortura, dove interrogò e fece morire almeno 15'000 persone.Alla sbarra, oltre a Duch, anche altri responsabili dei Khmer, Khieu Samphan, Ieng Sery, Nuon Chea, rispettivamente numeri 2, 3 e 4 del regime.