Knox e Sollecito: coltellate a Mez

Le motivazioni della sentenza di condanna dei giudici di Firenze: "Due armi distinte"
Red. Online
29.04.2014 16:33

PERUGIA - Meredith Kercher, soprannominata Mez, venne colpita al collo "da due armi da taglio distinte". Una impugnata da Amanda Knox che provocò la ferita ritenuta mortale mentre l'altra da Raffaele Sollecito. Lo scrivono i giudici di Firenze motivando la condanna degli ex fidanzati. Sollecito e la Knox si sono sempre proclamati innocenti. La sera dell'omicidio vi fu un litigio fra Amanda e la studentessa inglese con una "progressiva aggressività" all'interno della quale si può collocare la violenza sessuale di Guede su Meredith, ma "non è credibile che fra i quattro ragazzi fosse iniziata un'attività sessuale di gruppo".

Fra Amanda e Meredith "non c'era simpatia reciproca, anzi, la ragazza inglese nutriva molte riserve sul comportamento della coinquilina", scrivono i giudici. Quella sera fu Amanda a far entrare nell'appartamento Guede. L'ivoriano "tenne un comportamento poco urbano", che infastidì Meredith, che chiese spiegazioni ad Amanda. La studentessa americana e Sollecito, che avevano fatto uso di sostanze stupefacenti, si erano "raccolti in intimità". In questa situazione di "apparente normalità" arrivò la discussione fra le due ragazze, "che si inserì in un contesto che, sia per le condizioni psicofisiche degli imputati sia per il livello di esasperazione cui era giunta la convivenza fra le ragazze" esplose nell'aggressività. Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudi Guede "collaborarono tutti per il fine che si erano proposti: immobilizzare Meredith e usarle violenza". Guede era animato dall'"istinto sessuale", Amanda e Sollecito da "volontà di prevaricazione e di umiliazione di Meredith".