La domenica del Corriere

La battaglia per risanare il primo pilastro

Il confronto tra Rocco Cattaneo (PLR), Marina Carobbio (PS), Marco Romano (Il Centro) e Chiara Landi (UNIA)
Il vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti conduce La domenica del Corriere. ©CdT/Gabriele Putzu
Gianni Righinetti
11.09.2022 21:00

Il 25 settembre saremo chiamati ad esprimerci sulla riforma AVS 21 e il quesito che abbiamo sua scheda di voto (unitamente alla proposta di aumento dell’IVA) sembra essere una sorta di «ultima chiamata» per riformare il primo pilastro. È con questa sollecitazione che Gianni Righinetti ha lanciato il confronto a La domenica del Corriere tra due favorevoli, il consigliere nazionale del PLR Rocco Cattaneo e quello del Centro Marco Romano e due contrarie, la consigliera agli Stati socialista Marina Carobbio e la sindacalista di UNIA Chiara Landi. Per Romano «piuttosto che parlare di ultima chiamata, preferisco affermare che da 25 anni ogni tentativo è fallito e in questa riforma si è guardato con attenzione agli elementi critici che in passato hanno spaccato la popolazione (come toccare primo e secondo pilastro assieme nel recente passato). Se dovesse cadere sarebbe un disastro anche per i giovani. Anche questa categoria deve pensare che senza stabilità sarà un futuro complicato». Per Landi “l’AVS è un pilastro solido, solidale ma non mantiene più il mandato costituzionale di dare delle rendite eque. È necessario oggi rafforzare le rendite: entrando in pensione oggi per la maggior parte dei cittadini significa un marcato rischio povertà». Dal canto suo Cattaneo ha osservato che «l’AVS è nata nel 1948 quando 6 persone lavoravano e 1 era in pensione. Oggi 3 lavorano per 1 pensionato. Una AVS sana è la macchina di redistribuzione del reddito più performante ed equa che abbiamo in Svizzera. Ma deve restare sana». Carobbio ha rilanciato il fronte del no: «È una riforma troppo pesante, fatta sulle spalle delle donne. Sono da 16 anni a Berna e ogni volta ci si dice che la situazione è catastrofica. Le cose non stanno così, le rendite vengono pagate, semmai il problema è che sono troppo basse le rendite».

Righinetti ha poi interpellato i suoi ospiti sull’aumento dell’IVA in un momento piuttosto complicato: «È l’elemento centrale, aggiungo che ovviamente a me non piace aumentare il carico sui cittadini e le imprese, ma un pacchetto ci sono cose più o meno gradite. Con responsabilità accettiamo anche l’aumento dell’IVA», sostiene Cattaneo. «È una tassa antisociale e va respinta» ha replicato Landi. «L’aumento è marginale e necessario» ha poi puntualizzato Romano, «il no all’IVA si inserisce in un momento di difficoltà e inflazione e non è finalizzato a un miglioramento dell’AVS».