La Baviera scuote Berlino ma i conti si rimandano

BERLINO - Il giorno dopo le elezioni bavaresi, la resa dei conti a Monaco viene rinviata. E anche a Berlino, avvertita la scossa potente, si prende tempo per non far naufragare pure l'Assia, al voto fra 15 giorni.
Il risultato di ieri, disastroso per la CSU (crollata al 37,2%) e per i socialdemocratici (il cui consenso si è dimezzato al 9,7%), non ha conseguenze immediate per nessuno. Horst Seehofer resta al suo posto. Angela Merkel dice di voler "recuperare la fiducia degli elettori nel governo della Grosse Koalition". E i socialdemocratici, usciti dal test delle urne peggio di tutti, chiedono "conseguenze" sullo stile di governo, ma si guardano bene dal mettere veri e propri paletti.
I Verdi, gli unici usciti vincitori dal voto ma che il presidente in pectore della Baviera Markus Soeder potrebbe scavalcare alleandosi con i più affini esponenti dei Freie Waehler, rivolgono al quadro complessivo occhi stralunati: "Non è questo il messaggio che arriva dalle urne, gli elettori vogliono un cambiamento", ha ammonito il leader federale Robert Habeck. Ma anche a lui forse conviene portare pazienza: sa che i Verdi si stanno giocando una partita cruciale in tutto il Paese per strappare il secondo posto all'SPD.
Questa tregua apparente durerà, comunque, al massimo due settimane: la prossima tappa decisiva per gli equilibri politici in Germania è infatti l'Assia. Se il democristiano Volker Bouffier uscisse sconfitto dalle regionali del 28 ottobre, la stessa cancelliera verrebbe messa in discussione. Fino ad allora, tutti col fiato sospeso, nella convinzione che andare a nuove elezioni non conviene a nessuno. Per Unione e Spd sarebbero un suicidio, spiegano più analisti.
"Dal voto di ieri traggo l'insegnamento che questo governo deve recuperare la fiducia perduta e rendere visibili i suoi risultati", ha affermato Merkel, che ha toccato il tema Baviera intervenendo alla giornata dell'associazione del Commercio estero BGA. Luogo insolito per commentare un terremoto politico di tale portata. Ma anche questa scelta è indicativa: la CDU, furiosa con Seehofer, non vuole enfatizzare i risultati bavaresi, per mettere al riparo il prossimo appuntamento con gli elettori, dove pure i consensi calano vistosamente. "I dati economici eccellenti e la disoccupazione a zero non bastano alla gente se non c'è fiducia negli attori politici", ha però sottolineato la cancelliera. Un messaggio, neanche troppo cifrato, all'alleato Seehofer, che da mesi sta mettendo in difficoltà il suo quarto governo.
Dal canto suo, all'incontro del direttivo della CSU in Baviera, è stato proprio il ministro dell'Interno ad aver chiarito subito di non aver alcuna intenzione di rinunciare al suo ruolo, almeno per ora: "Oggi non affronto neanche discussioni su di me". Si è detto genericamente pronto però "ad ogni dibattito" e ad ascoltare l'opinione di tutti. Neppure Soeder lo ha attaccato: hanno stretto un patto. Prima si dovrà formare il governo in Baviera, un'opera politica per la quale ci sono solo quattro settimane di tempo. Poi si vedrà come tirare le somme del disastro di ieri, e in che forma. Magari in un congresso di partito speciale. E si parla anche di una commissione, che dovrebbe valutare la situazione. Intanto Soeder, eletto all'unanimità del direttivo del partito per la presidenza, ha annunciato che le consultazioni si avvieranno mercoledì prossimo: l'opzione "più evidente" è un'alleanza con i civici di centrodestra di Freie Waehler, ha affermato, ma il leader del Land non ha negato un certo interesse per i Verdi: "Voglio parlare con questo Habeck", ha detto, ammettendo di trovare stimolante l'ipotesi di sondare il terreno anche con lui, nonostante gli ecologisti siano "molto lontani programmaticamente".