La città degli homeless

San Francisco non è gli Stati Uniti d'America. Me lo ripetevano tutti in Ticino prima di partire e continua a ripetermelo chi vive qui. È sicuramente vero: questa è un'isola che rispetta soltanto una minima parte delle dinamiche sociali, economiche e culturali degli States. È la città meno americana degli USA, la più liberal e progressista, tanto da essere diventata una sorta di santuario per alcune categorie sociali. È di una bellezza straordinaria. Tanto che hanno deciso di farne la propria dimora in primis i senzatetto(gli homeless). Ce n'è una concentrazione elevatissima. Secondo le statistiche, quasi 7.000 su una popolazione residente di 750.000 anime. Sono dappertutto e sono, in genere, persone assolutamente innocue, sebbene molte di loro siano alcoliste, o peggio. I più vagano per la città e si appostano nei pressi delle caffetterie e dei negozi di alimentari per chiedere qualche spicciolo a chi ne esce, o per accaparrarsi i mozziconi di sigaretta gettati, o per rovistare nei cestini dei rifiuti alla ricerca di qualche avanzo. Mi spiegano che in città ci sono così tanti senzatetto non per il panorama o perché qui il clima è più mite che altrove, ma perché San Francisco offre programmi di sostegno sociale assenti altrove. I senzatetto vi giungono da ogni angolo del paese, spesso su autobus su cui sono saliti perché muniti di biglietto offerto loro dalle autorità di altre città.